760-733-9969: il numero telefonico di sua maestà il deserto.
C'era una cabina, diventata un totem proprio di quelle fantastiche bizzarrie pop/misteriose, che si trova in un deserto americano.
Una cabina telefonica, così, in mezzo al nulla.
Ce ne parla Sandrino, raccontando la storia di questo non-luogo misterioso e come anche la cultura popolare lo ha omaggiato...
USA, 1997.
Un uomo di Los Angeles, dall’identità non precisata, decide di fare un viaggio con alcuni amici e attraversare la California. Intento a controllare la mappa stradale, annota quelli che sono i vari punti di interesse per gli spostamenti come stazioni di servizio, luoghi di ristoro e altri servizi utili.
Spingendosi con la consultazione verso il deserto del Mojave e al confine col Nevada, improvvisamente fa una singolare scoperta: nel bel mezzo della “Mojave National Preserve”, inspiegabilmente si trova una cabina telefonica a più di 20 km di distanza dal centro abitato più vicino.
Spinto dalla curiosità, l’uomo decide di verificarne personalmente l’esistenza. Il gruppo di amici si mette in viaggio e, arrivati al punto cerchiato sulla mappa, tutti restano meravigliati: la cabina esiste davvero. Una Pacific-Bell perfettamente funzionante, in pieno deserto. Quel luogo così strano rievoca sensazioni liminali (QUI) ed entusiasma a tal punto da documentare e immortalare il momento con foto e video.
L'uomo invece contatta (proprio da quell’apparecchio) la redazione di “Wig Out!”, una fanzine underground per annunciarne la scoperta. Sulla parte frontale del telefono appare il numero 760-733-9969, da lì deducono che potrebbe anche ricevere chiamate oltre che effettuarle. Il viaggio poi prosegue.
Una volta tornato a casa, l’uomo spedisce alla redazione il materiale raccolto e il numero di telefono della cabina, e l’editore pubblica l’articolo. Purtroppo non rendono nota la sua esatta posizione; l’unica cosa che la redazione sa per certo è che questa cabina si trova nella riserva nazionale del Mojave.
Passano alcune settimane. Un appassionato lettore della rivista, tale Godfrey Daniels, sfogliando l’ultima uscita si imbatte nell’articolo sulla Mojave Phone Booth”.
E fa quello che avrebbero fatto in molti: prova a comporre il 760-733-9969 ma non riceve alcuna risposta. L’idea che un telefono al servizio di chissà quali persone, si trovasse in pieno deserto con degli squilli che potessero riecheggiare nel nulla, diventa la sua ossessione.
Imperterrito (e sempre con più frequenza) continua a telefonare tutti i giorni senza ricevere alcuna risposta. La cosa va avanti per diversi mesi fino a che, all’ennesima telefonata, il telefono risulta occupato. Spaventato ed entusiasmato allo stesso tempo, Godfrey prova a richiamare; trova la linea nuovamente libera e dopo alcuni squilli risponde una voce femminile.
I due cominciano a chiacchierare per alcuni minuti, e il ragazzo capisce di aver davvero telefonato a una cabina telefonica situata nel nulla e che dall’altra parte del cavo c’è una minatrice di nome Lorene, indaffarata con alcune estrazioni nella zona. Dopodiché si salutano e riagganciano.
Mistero risolto dunque?
No, perché Godfrey dimentica di fare a Lorene la domanda più importante: dove si trova esattamente la cabina? Se esiste davvero, deve essere da qualche parte.
Parte dall’Arizona nel luglio del 1999 nonostante le vaghe informazioni a disposizione, e accompagnato da un amico, comincia seguire i cavi del telefono. Si susseguono un palo di legno dopo l’altro, fino a che all’improvviso davanti a loro si intravede la cabina. Sola, isolata dalla civiltà, con un fascino senza precedenti.
Emozionato, Godfrey torna a casa e decide di aprire un sito internet (tutt’ora attivo su https://www.deuceofclubs.com/moj/mojave.htm) dove racconta la sua storia e invita gli utenti che frequentano il suo forum a far visita all'assurda postazione.
Da quel momento nasce il mito della “Mojave Phone Booth”, che diventa meta di pellegrinaggi.
Gente da ogni parte d’America si spinge fino a lì soltanto per poter fare una telefonata ai propri conoscenti o intrattenersi con perfetti sconosciuti che, anche nel cuore della notte, chiamano da ogni parte del mondo. La sua popolarità decolla totalmente grazie a servizi giornalistici del New York Times, Los Angeles Times, CNN, e riviste di settore di tutto il mondo.
Scoppiò il caso virale (nonostante Internet non fosse ancora alla portata di tutti) e viene istituito un fan club ufficiale. Attraverso il sito si fissano appuntamenti collettivi per stare in compagnia. Le luci delle auto e le lampadine della cabina erano come piccole lucciole disperse nel buio del deserto: chi le scorgeva in lontananza capiva di essere giunto a destinazione.
E così facendo, attorno a un falò e sorseggiando qualche birra, la gente si riuniva e raccontava del proprio viaggio verso ciò per molti era divenuto un luogo di culto; un’esperienza da vivere al di là dello spazio e del tempo.
Si arrivò a un punto che il telefono era talmente utilizzato che era praticamente impossibile prendere la linea.
Al culmine della sua popolarità, strane chiamate di qualcuno che si identificava come "il sergente Zeno del Pentagono" erano molto frequenti (oltre 500 al giorno) e venivano spesso registrate da chi era di passaggio. Altri appassionati riportavano la trascrizione delle telefonate sul sito ufficiale.
23 maggio 2000.
Qualcuno prova a chiamare nel cuore della notte per prendere la linea, ma il telefono non sembrava dare segni di vita. Si pensa subito alla cornetta riagganciata male o, peggio ancora, alla disattivazione del numero.
Viene contattata la Pacific-Bell che spiega come stanno le cose: la compagnia telefonica, unitamente alla sovraintendenza della riserva nazionale, aveva provveduto alla soppressione della linea (ripristinabile soltanto con l’apertura di un sigillo).
Sfortunatamente la popolarità sfrenata del telefono nel deserto è diventata la sua rovina, poiché l’improvviso aumento dell’impatto ambientale comincia a diventare un pericolo per la fauna circostante. E anche un pericolo per la gente stessa, per via della presenza di serpenti a sonagli. La cabina dunque resta lì, inerme come la carcassa di un animale, ma inutilizzabile.
Le pessime condizioni in cui ormai riversa da circa 4 anni (vetri rotti, vernice abrasa, scarabocchi, ecc..) accelerano i tempi della sua totale rimozione.
Godfrey Daniels contatta la Pacific-Bell chiedendo di poterla acquistare, ma senza successo.
Torna alla “Mojave National Preserve” e pone una lapide commemorativa (poi rimossa dalla “Mojave National Preserve”).
Successivamente scrive un libro in ricordo della sua avventura.
Dalle tante testimonianze (giunte per posta elettronica e ordinaria) oggi sappiamo che quella cabina si trovava lì per via di una vecchia legge americana, che garantiva l’installazione di apparecchiature telefoniche in qualsiasi luogo venga fatta richiesta.
La prima versione della “Mojave Phone Booth” risale alla fine degli anni ’40, quando i telefoni erano ancora a manovella. Fu originariamente installata nel 1948 per fornire un servizio telefonico ai minatori di cenere vulcanica che lavoravano nella zona.
Il mito della “Mojave Phone Booth” resta vivo (e il telefono resta ancora funzionante) ancora oggi, grazie al “white hat” (hacker buono) Jered Morgan, che ha convertito il numero telefonico in un contatto VoIP, regalando a persone di tutto il mondo un minuscolo pezzo di deserto virtuale.
Esiste inoltre una chat IRC dove gli utenti possono connettersi: l’intento è quello di disincarnare nell’etere la propria esperienza e rievocare lo spirito di avventura di chi (verso la fine degli anni ’90) ha viaggiato verso la cabina.
La storia ha ispirato la realizzazione di libri, cortometraggi, documentari e il film “Mojave Phone Booth” che racconta la storia, l’ascesa alla popolarità e la sua inevitabile fine.
La cabina è stata inoltre omaggiata nella S8E4 di X-Files:
Comporre il 760-733-9969 oggi è proprio come chiamare il deserto.
Qualcuno, dall'altra parte, potrebbe essere in attesa di ricevere uno squillo.
E voi? La fareste mai una telefonata?
/////vainsandro
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footage 1: https://www.youtube.com/watch?v=-QGxGxd4Ps0
footage 2: https://www.youtube.com/watch?v=QyWpow_hybE
footage 3: https://www.youtube.com/watch?v=x-N6jBdVLKc
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