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[CARTOONS] He-Man and the Masters of the Universe Netflix, il trailer: parliamone (e parliamo del brand)

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Che la nuova serie He-Man and the Masters of the Universe di Netflix non fosse rivolta a un pubblico di fan dei Dominatori, bensì a una platea di nuovi spettatori bambini, era cosa nota.
Già, non si tratta del recentissimo Revelation (lo abbiamo analizzato a puntino, QUI) ma di un ennesimo nuovo prodotto sul mito di He-Man.
Nessuno può recriminare dunque su stile e sul resto osservabile nel trailer che Netflix ha appena rilasciato.
Recriminare no, ma farci due domande sul brand che tanto amiamo, questo sì.
Perché, al di là di questa nuova serie (10 episodi, per ora, coi giocattoli che iniziano a fare capolino nei negozi -esteri, of course-), c'è qualcosa da dire riguardo i Masters del 2021, e quella che sembra essere la loro resurrezione presso il grande pubblico.

Innanzitutto vediamo il trailer di He-Man and the Masters of the Universe, serie in CGI che si inserisce nel filone di tanti fratelli simili, tutti quei cartoons che possiamo ammirare sui canali satellitari odierni:


          


Da subito traspare la voglia di stravolgimento.
Tutto diverso, volutamente, a partire dal target. E va benissimo così, dichiarato da subito.
Sembra uno di quei cartoon avanguardistici-sfigati di Solletico degli anni '90, anche la trama sarà diversa riportando tutti o quasi in ambito "teen" (anche se Skeletor è sempre fighissimo e qui torna a essere lo zio di Adam, tale Keldor).




L'idea è quella di un cartoon che non vuole manco puntare sul lato iconico dei personaggi, che sono sì distinguibili, ma vagamente.
E ci sta: il pubblico di arrivo sarà completamente diverso rispetto a quello che già ama il brand.
Mi viene in mente l'operazione (rivelatasi poi infelice) che fecero con Le nuove avventure di He-Man (vedi QUI), con ambientazioni cambiate e contorno completamente diverso da quello che erano stati i Masters.
Certo, qui siamo sempre su Eternia e c'è Grayskull, ma tutto è futuribile, sci-fi, cibernetico e diverso da come lo conosciamo. Poco male, piacerà ai bambini.
Piacerà ai bambini? Ecco, chiediamocelo.




Perché la Mattel sono due volte che lascia affondare uno dei suoi brand più redditizi, modificando cose o gestendone male il lato marketing.
L'ultima volta era successo con la splendida serie del 2002 (analisi completa QUI), cancellata per via delle improvvise scarse vendite dei giocattoli (i negozi erano riempiti di varianti anche assurde di He-Man e Skeletor...).
Ora invece ci troviamo in una situazione di super-sovraesposizione del brand.




Da un lato, i nostalgici hanno ritrovato la quadratura del cerchio con la linea di action figures Origins, perfetta sotto ogni profilo e capace di piacere quasi a chiunque; dall'altro lato, Netflix ci regala due serie distinte a poco tempo di distanza.
Revelation, che si rivolge a un pubblico adulto, e questa He-Man and the Masters of the Universe destinata ai più piccoli.
Nessuna delle tre cose combacia con l'altra: gli Origins sono giocattoli a sé, rispetto a quelli della serie Revelation e a quegli altri della nuovissima incarnazione.


i MOTU Origins



Incompatibili, anche nella natura stessa, mi portano a chiedere come mai la Mattel abbia già reintasato il mercato coi Masters (in attesa anche un live action, film o serie ancora da capire) senza puntare bene su un'unica cosa che vada bene a tutti.
Ad esempio la linea Origins, che sta avendo discreto successo di vendite (siamo arrivati alla quarta wave di prodotti) poteva essere supportata da una nuova serie animata.
Che magari poteva anche avere la trama di Revelation o essere proprio Revelation, ma senza ulteriore merchandising marchiato in altro modo.




Revelation, dal canto suo, ha fatto arrabbiare praticamente tutti i fan del brand, a causa di scelte di trama sbagliate e gestione caotica/anarchica di personaggi e luoghi storici.
Anche il fumetto prequel che ne hanno tratto è vittima di assurdità davvero imbarazzanti, come l'aver preso alla lettera la primissima versione della provenienza di Skeletor (diceva di vivere in una dimensione di esseri simili a lui), disegnando una teschiolandia con personaggi che sembrano parodistici:




Insomma, per me queste cose sono sempre un po' occasioni perse: non si riesce a fare qualcosa di definitivo sui Masters, ma sempre un'ennesima rilettura. 
Peccato, visto che tenendo i capisaldi, il mondo dei Dominatori è espandibile all'infinito senza rischiare di non poterlo tenere vivo.
Ma nello specifico mi/vi chiedo: quale ultima incarnazione interessa davvero alle persone?
C'è bisogno di distinguere le fasce d'età disperdendo mezzi e energie?
Che ne pensate?

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