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[PERSONAGGI] ma Amanda Lear è una femmina o un maschio?

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Prendendo in prestito la frase del Piotta nella sua Supercafone (canzone che abbiamo analizzato QUI), ci concentriamo su uno dei tormentoni esplosi tra gli anni Sessanta e il decennio successivo: Amanda Lear è un uomo o una donna?
La leggenda nasce -pare- da quel vocione baritonale che la presentatrice/modella/cantante ha ancora oggi.
Però col tempo sono venuti fuori particolari molto strani, sulla vita (già di per sé misteriosa) di questa fantastica showgirl dalle mille esistenze...



AMANDA, CHI SEI?
Iniziamo subito col dire che Amanda Lear stessa è un mistero.
Quanti anni ha? Da dove proviene realmente?
Nessuno può dirlo con certezza, tranne lei.
Sappiamo che viaggia sull'ottantina (dovrebbe essere nata nel 1939, ma lei ha indicato anche altre date, tra cui il 1950...), pare sia nata a Saigon (lo ha confermato quest'anno, ma c'era anche Hong Kong come città papabile) e pare che in tenera età abbia vissuto a Nizza, o a Londra, o a Parigi, o in Svizzera.
Comunque, quel che è certo, è che conosce e parla bene tantissime lingue.
E a fine anni '60 ha iniziato proprio in Francia la sua carriera come modella, lavorando per Paco Rabanne: era un periodo di rottura, e il suo fisico slanciato, magro, con poche forme e il volto orientale ne determinarono l'inaspettato successo; Amanda, dal look particolare e androgino.





Finisce per diventare musa di Salvador Dalì, di cui diventa "moglie spirituale" e inseparabile amica.
Ha una relazione con David Bowie, grazie al quale si lancia nel mondo della musica, intraprendendo una nuova carriera, che è solo un'altra delle sue tante meravigliose esistenze.
Il successo come cantante dura per tutti gli anni '80, che la vedono anche apparire sempre più sulle nostre televisioni dopo l'esperienza nel controverso Stryx (Raidue, 1978).
Inarrestabile, Amanda Lear ha cavalcato in tutta Europa gli anni '90 e gli anni 2000 fino a oggi, trasformandosi  anche in scrittrice, pittrice, conduttrice, attrice.


         


Anche vero nome di Amanda Lear è un mistero: probabilmente Amanda Tapp -come riporta il Ministero della Cultura e della Comunicazione Francese-; Lear quindi è un cognome d'arte.
Ma forse anche il nome Amanda non è quello reale.
E qui subentra il tormentone: la Lear è nata uomo? È stata un ragazzo, prima di cambiare sesso?
Una leggenda che sembra non si riesca a sbrogliare mai del tutto, anche perché le coincidenze che entrano in questa storia sono veramente assurde.




ALAIN TAP, O PEKI D'OSLO
A essere nato a Saigon nel 1939, da padre europeo (trapiantato in Indocina Francese) e madre vietnamita, fu anche un certo Alain René Tap. Con una sola p.
Questo giovanotto pare che si sia esibito en travesti a Parigi e poi come spogliarellista a Londra, in due importanti compagnie.
E, tra il 1963 e il 1964, avrebbe cambiato sesso con una operazione a Casablanca, sotto i ferri dello stesso dottor Georges Burou che cambiò sesso alla celebre artista francese Coccinelle.
Proprio Coccinelle dirigeva la compagnia parigina dove Alain Tap si esibiva.
Ma Alain Tap non era il nome che questa persona utilizzava negli spettacoli: fu scelto Peki d'Oslo come nome d'arte, e tante sono le tracce rimaste delle sue esibizioni, avvenute in tutta Europa (anche nella nostra Milano).




L'autobiografia di Dalì pubblicata nel 1994 afferma che il pittore surrealista ha conosciuto Amanda Lear proprio durante un suo spettacolo in un club di Barcellona.
Nel 1978 viene invece pubblicato dai giornali che il passaporto di tale Peki d'Oslo riportava "Tap Alain, nato a Saigon il 18 giugno del 1939, detto 'Amanda', cittadino francese".
Alain, detto Amanda.
Anzi, pare anche Amande, prima che diventasse per diverso tempo Peki d'Oslo.





AMANDA E ALAIN
L'unica spiegazione che la Lear ha dato su questa/o misteriosa/o Peki d'Oslo è che si tratti di un sosia o qualcosa del genere, mai rintracciato.
Di certo ha ammesso di aver giocato molto, a fini pubblicitari, sull'ambiguità sessuale e sulla ipotetica transessualità, specie a inizio carriera.
E che l'idea di mettere in giro voci su un presunto cambio di sesso sia stata escogitata da lei con Dalì e Bowie, sempre a scopo pubblicitario.
Amanda Lear è apparsa nuda anche su Playboy, e lì era donna in tutto e per tutto.





La verità, probabilmente, è che si tratti davvero di una creatura impalpabile e istrionica, dalle mille esistenze e dalle mille vite diverse; ha recentemente dichiarato a una rivista italiana "Chi ha visto le mie foto su Playboy e continua a dire che sono uomo è sicuramente un idiota".
E ha ragione: perché Amanda è sicuramente donna.
Ora, almeno; o da sempre.
O in qualcuna delle sue tantissime e misteriose esistenze.
Una strega galattica -senza spazio e senza età- che ha attraverso le decadi più pop, dai Sessanta ai Novanta, diventando culto e arrivando fino a oggi.

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