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Oggi parliamo di videocassette.
Un argomento che è venuto fuori spesso qui sul blog, nel passato ma anche di recente.
Oggetto simbolo degli anni '80 e '90, la VHS ha permesso di salvare su nastro una miriade di cose: non solo film da registrare, ma anche serie, puntate random, programmi e soprattutto pubblicità.
Pensate che memoria storica hanno fornito le videocassette, mandate in soffitta dopo venti anni (più o meno) di onorata carriera!
Costituiscono oggi l'ultimo baluardo per recuperare vecchi spot, spezzoni, show e chissà cos'altro.
A patto -ovviamente- che non si siano smagnetizzate.
Di videocassette è presumibilmente ancora piena quasi ogni casa.
Certo, in molti se ne sono sbarazzati, ma nelle soffitte e nelle cantine continuano a esistere.
Non solo quelle acquistate "piene", ossia contenenti già un programma (film, serie, documentario... a proposito, ecco la mia collezione di VHS disneyane: QUI), ma soprattutto quelle "vuote", da usare per registrazioni casalinghe, catturando il film che tanto amavamo o qualsiasi altro spettacolo.
Le videocassette sono parte di un mondo che non esiste più.
Oltre ad essere legate a un luogo cult come la videoteca (vedi QUI), sono proprio lo spirito di qualcosa che si è perso: l'attesa e l'appostamento per registrare qualcosa, per tenerselo, e per poi magari cancellarlo e sovrascriverci.
I DVD e il loro avvento non hanno mai avuto un elettrodomestico di enorme portata come il videoregistratore, né -da un certo momento in poi- si è più sentita la necessità di registrare qualcosa dalla televisione.
Peccato, davvero.
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