Dopo avervi parlato della mia formazione "estetica", tra colori e spazi che sono ancora parte del mio immaginario (QUI il post), oggi vi racconto la mia formazione pop e non solo: esperienze e titoli così forti che mi hanno portato a essere quel che sono oggi, come sono oggi.
Sarà un post che idealmente completa il precedente, in un lungo viaggio attraverso la mia vita: le voci cliccabili vi porteranno a scoprire altri articoli, se vorrete.
Ogni tanto me lo domando: ma se non avessi fatto determinate cose, incontrato alcune persone, conosciuto alcuni prodotti... sarei lo stesso, come carattere e attitudine?
Siccome amo quel che sono, penso in questo caso che ci sia stato proprio un filo del destino che mi ha fatto vivere queste esperienze. Per rendermi come sono.
La mia formazione è, come vi dicevo, anche puramente di "mood".
Vivo un eterno presente, che ho concretizzato col blog, ma è pur vero che c'è un percorso che mi ha portato qui.
Da bambino avevo una passione smodata per i giocattoli Chicco.
Passione che si è accentuata quando, a essere piccoli, erano i miei fratelli (che ebbero scivolo, tavolo, sedioline ecc...).
Ma soprattutto, da subitissimo, due sono stati i miei miti: Lego Fabuland e Masters of the Universe.
Dei primi ho un ricordo preciso: mio padre che mi regala l'aeroporto, consegnatomi su un soleggiato balcone.
Dei Masters -che oggi continuano a essere una delle mie religioni- non saprei se venne prima l'acquisto dei giocattoli (Leech, Roboto, Hordak Rotaterrore e Laser Light He-Man) o la visione del cartoon (però posso dire di ricordare precisamente il primo episodio visto: Prince Adam no more / Il principe e il Re, proprio grazie a una scena che mi rimase impressa mentre facevo colazione).
la scena precisa: Beast Man che congela Adam e Duncan |
Paradossalmente, sia i Fabuland che i Masters erano presenti nel magazine che adoravo all'epoca: Più e il suo gioco (anche nelle forme Doppio e Maxi).
Dai Fabuland si passò subito ai Lego classici (castello e città specialmente): divennero il mio gioco preferito.
In TV seguivo di tutto: cresciuto con Bim Bum Bam e i suoi anime, ma anche con le sigle della D'Avena e Fivelandia, presi a vedere presto anche Big! che proponeva DuckTales.
Poi, la scuola elementare: ricordo giornate interminabili e momenti di noia; ma anche recite stupende e belle amicizie.
Sono andato a scuola un anno prima, perché già leggevo e scrivevo da tempo (grazie ai fumetti soprattutto); ho fatto un primo anno con una sola maestra e poi dal secondo con tre insegnanti distinte (il famoso "modulo" a doppia classe).
Scrivemmo anche un libro.
In questo periodo le mie letture erano Topolino e Il Corriere dei Piccoli.
Adoravo i prodotti animati disneyani e non perdevo una puntata del Disney Club.
Altri miti si erano affacciati alla mia porta: Ghostbusters (sia i The Real sia quelli Filmation...), le Teenage Mutant Ninja Turtles e I Cavalieri dello Zodiaco.
L'amicizia con Leonardo ci portava a inventare decine di cose impressionanti (come vi raccontai QUI).
Col videoregistratore, registravo di tutto: cartoni, spot, show televisivi.
Inoltre, inizio ad avere la consapevolezza di amare il vintage e il passato non vissuto (ma magari sentito nei racconti dei miei genitori): programmi come Blob 20 anni prima (coi vecchi caroselli) erano per me un appuntamento serale fisso.
Insieme ai vecchi cartoons, da Betty Boop a Superman fino a Felix.
Ah, adoravo guardare le televendite palesemente americane e anche i cartomanti.
Inoltre, amavo esplorare le TV regionali e private alla ricerca di serie e cartoni animati particolari.
Ero per l'aggregazione, non per rinchiudermi in casa davanti a una console (tranne che per certi videogames, ovvio). Da qui il mio amare perdutamente Street Fighter.
In quegli anni inizio ad amare i giochi di società: da quelli Ravensburger a quelli più caciaroni della MB. Avevo di tutto, ma i miei preferiti sono Il Labirinto Magico e pochi altri (vedi QUI).
Gli anni delle elementari sono però segnati anche dai cartoon e telefilm mattutini di Raidue (su tutti: Tom & Jerry); da Dylan Dog che entra a casa mia con un libro antologico (QUI) ma soprattutto da due miei miti assoluti: Diabolik e Twin Peaks.
Già, ho visto la serie di Lynch e Frost proprio quando venne trasmessa in Italia (vedi QUI), fino a giugno del 1991.
Diabolik invece lo leggiucchiavo in vacanza: la collezione vera e propria inizierà nel 1996.
A tavola ero sempre alla ricerca di ciò che mostrava la televisione: le ultime novità dei Sofficini, qualsiasi altro surgelato, ma anche cereali per la colazione e soprattutto merendine.
Mentre, in giro, andavo continuamente in edicola: per me luogo cult, ci passavo lunghi momenti alla ricerca di nuovi fumetti e riviste.
Appassionato di horror, leggevo King ma nel cuore mi è rimasto Poe.
I giochi da tavolo, insieme alla collezione di VHS della Disney e alla palestra di kung-fu che frequentavo, mi traghettano fino ai tempi delle scuole medie.
Vi avevo già detto QUI che questo è il momento dove ero all'apice di me stesso, in tutta la mia energia.
In questo periodo, ciò che mi ha formato più di ogni altra cosa sono stati:
-i Power Rangers, che mi folgorarono col loro mix di giapponesità, trash e americanismo;
-Sailor Moon, specie la terza stagione (per me una delle vette dell'animazione seriale);
-Batman TAS;
-i Looney Tunes e quindi la rivista Bunny Band.
Era anche il momento di approcciarsi a fumetti diversi, e trovai in Super Action il giusto compromesso tra storie forti e divertimento.
Ma c'erano anche la Marvel de L'Uomo Ragno e la DC di Batman.
Zucchero era il mio cantante preferito, fino a quando non è stato spodestato da Pelù coi Litfiba; ascoltavo comunque tantissima e varia musica.
Iniziai ad appassionarmi di cinema, cercando nelle TV private quei titoli che le reti nazionali non passavano più.
Film cult e trash, da vedere assieme a qualche anime vecchio stile ormai relegato ai canali regionali.
Gli anni del liceo mi vedono scout: svolta fondamentale per la mia crescita, è un mondo che mi porto nel cuore tra amicizie, amori e avventure (non sempre rosee, ma ci sta).
In quegli anni mi appassionai a X-Files, mentre era esplosa una nuova giappo-mania.
A folgorarmi (per sempre: ancora non mi riprendo!) fu Berserk.
Inizia un lungo periodo di mania manga/anime, grazie anche al boom nazionale di certe serie.
Con l'università, riscopro il fumetto mondiale dei grandi capolavori (V per Vendetta, Preacher e non solo); il cinema di genere diventa il mio punto di riferimento per quanto riguarda i film (e con Kill Bill non credo ai miei occhi).
La PlayStation fu poi la ciliegina sulla torta: ero aggiornatissimo sulle novità videoludiche perché io stesso ero un giocatore.
L'ultimo periodo davvero spensierato è quello di lunghi pomeriggi al cazzeggio con un amico.
Periodo che mi ha fatto rielaborare tutte queste cose e anche di più, e che ha portato alla nascita del blog.
Blog che nasce proprio perché mi ponevo un'altra questione: ci sarà qualcuno uguale a me?
Qualcuno che ha vissuto e amato le stesse cose, dall'iter formativo simile al mio?
Sembrava, invece, essere come un buco: un vuoto da un passaggio generazionale all'altro.
Da allora, vivo questi ricordi e qui li ripropongo; la mia vita è andata avanti tra lauree e vari lavori, tra nuove esperienze (come l'associazionismo e volontariato) e nuove amicizie.
Ma senza tutto questo, non so se sarei mai stato il Miki di adesso.
E ovviamente ringrazio sempre la vita e chi ha permesso tutto ciò.
Invece il vostro percorso formativo (pop e non solo) qual è stato?
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