La politica qui non c'entra.
Ma pare che io sia fascista.
Chi lo dice? La gente: ecco perché.
Siamo ancora sotto quella cultura che ci siamo auto-imposti dagli anni '90, un eccesso di politically correct attuato non si sa per quale motivo.
Vagamente sinistroide, sicuramente centrista, questo modo di vedere la vita in forma fastidiosamente umanitaria, buonista e perbenista non ha mai fatto per me.
Radical-chic dell'esistenza, è una visione che sembra scaturire dalla paura generale di essere emarginati rispetto al pensiero (anche questo buonista e perbenista) comune.
Una gabbia che ci siamo creati da soli, fatta oggi di filtri da applicare ai nostri avatar.
E se oggi osi esprimere la tua opinione su un qualcosa, e questa non è allineata a quella socialmente omologata del centrismo di destra e sinistra, o peggio non appoggia l'ignorante qualunquismo salviniano, il fintobuonismo renziano o il reazionismo plebeo grillino... allora ti danno del fascista.
Se pensi che una battaglia sociale viene finalmente fatta vincere (perché solo ora, perché proprio ora?) per reimpastare i giochi politici in crisi, allora sei fascista.
Se pensi che molte cose che sembrano (o sono) buone vengono fatte per "educare la massa" a comportarsi sempre e comunque da gregge (leggi: mettersi a pecorina), allora sei un rompicoglioni. E pure fascista.
"Fascista", di fatto, oggi te lo prendi se ti azzardi a intaccare quel sentore di democrazia da social network costruito da tempo sulla base di buoni modelli, tutti belli e giusti, w il rispetto e il mondo che avanza. E sotto c'è fuffa.
E allora sì, sono fascista.
A cena, pane e olio di ricino.