Mi ha sempre colpito la pubblicità, risalente all'autunno 1986, del programma Fininvest A tutto campo, apparsa all'epoca su Topolino.
Mentre ora si discute sulla palpata subìta dalla povera ragazza inviata allo stadio, questa pubblicità può far riflettere un po' sul ruolo della donna nel mondo del calcio televisivo italico...
Era il 1986, erano sicuramente altri tempi.
A tutto campo si proponeva come programma di seconda serata al venerdì (poi domenica), in onda alle 22.30 su Italia 1.
Dal 1990 divenne idealmente Pressing, questo ancora oggi in onda.
Le vallette sono sempre state presenti, in questo tipo di show; fino a Ilaria D'Amico che fu probabilmente la prima a passare concretamente come opinionista esperta e non solo quota rosa per ravvivare un po' lo studio.
In A tutto campo c'era la bella Patrizia Rossetti, già in forze tra le scuderie Fininvest e in seguito conduttrice del pomeriggio telenovelistico-soapistico di Retequattro.
Cosa c'è di strano?
Niente, se non fosse che la pubblicità, nellanciare la sua presenza, annuncia letteralmente"malizie femminili".
Un modo che oggi fa sorridere, e forse a qualcuno farebbe storcere il muso; un modo che visto con gli occhi di adesso sembra voler sottintendere che la Rossetti era messa lì giusto come maliziosa figura attira-uomini: qualcosa che è sempre un piacere guardare, tra un'indiscrezione sul calciomercato e un commento sulla moviola.
Sicuramente non sarà stato così, ma oggi una frase simile non passerebbe mai, o verrebbe considerata infelice.
Non è un mistero che il mondo del calcio, specie quello italiano, sia assolutamente maschilista e forzatamente eterocentrico: c'è da stupirsi davvero se i programmi televisivi abbiano utilizzato belle ragazze (chissà fino a che punto vere appassionate), e se il tifoso di fascia medio-bassa ragioni spesso ancora da cavernicolo?
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