Il museo degli antichi rifiuti spiaggiati: potrebbe essere un mero divertimento, quello di raccogliere e catalogare gli oggetti di plastica rinvenuti sulle nostre spiagge, ma per fortuna c'è anche di più.
Archeoplastica vuole sensibilizzare infatti sul problema della plastica nel mare, e su come questa rappresenti un pericolo per l'ambiente.
Il tema dell’inquinamento dei mari determinato dall’utilizzo della plastica è infatti alla base di questo progetto, che a sua volta sa essere anche deliziosamente vintage: unendo l'utilissimo al dilettevole, fornendo una visione particolare del problema.
Oggi coniughiamo tre cose: fotografie; l'elemento pop che sempre contraddistingue questo blog; l'attenzione per l'ambiente, un tema a cui sono molto legato.
Non so se vi sia capitato di ripulire spiagge, lungofiumi o ambienti urbani: ogni volta che l'ho fatto restavo da un lato schifato da quanto sia scostumata la gente, ma dall'altro anche meravigliato -dato il mio eterno animo pop- di vedere (scoprire o riscoprire) oggetti particolari.
Ve ne avevo parlato, ad esempio, in occasione della rimozione di una cabina telefonica (QUI).
Deve aver pensato un po' lo stesso anche il pugliese Enzo Suma, quando -ripulendo una spiaggia- gli è capitata tra le mani qualcosa che risaliva addirittura agli anni '60. In condizioni quasi perfette.
Enzo ha pensato così di usare proprio gli oggetti raccolti (che vanno appunto dagli anni '60 fino ai '90) per "per portare l’osservatore a riflettere da un’altra prospettiva sul problema inquinamento plastica nel mare. Un museo virtuale dove osservare tutti i reperti e acquisire informazioni e tante mostre, soprattutto nelle scuole, dove poter vedere dal vivo ciò che il mare ci ha restituito".
È encomiabile il lavoro di Archeoplastica, sensibilizzando sull'ambiente e riconoscendo anche la "bellezza" stessa dei rifiuti che sottrae alla natura, ripulendola: "alcuni sono davvero spettacolari e riportano ben in evidenza la scritta in lire oltre ad avere uno stile retrò particolare".
Il sito internet (QUI)è completo, tra agenda e museo; trovate pure il crowdfunding e il video di presentazione di questo speciale progetto ambientale.
La pagina Instagram (QUI)è un veloce colpo d'occhio su tutte le cose che Enzo ha raccolto e catalogato.
Per noi fan della cultura pop si tratta davvero di un museo di cose preziose (pensate alle informazioni sul prezzo espresso in lire!), ma che sono preziose anche e soprattutto perché ci permettono di capire quanto la plastica sia dannosa per l'ambiente e quanto siano inquinati i nostri mari.
Tuttavia, parlando del lato meramente frivolo, è divertente anche come Enzo riesca a risalire alla natura originale degli oggetti che ritrova, comparandoli con le pubblicità dell'epoca.
Se per sensibilizzare verso temi veramente importanti è necessario anche parlare il linguaggio del pop, Archeoplastica è riuscita nell'intento, potendo raggiungere la gente con simpatia e serietà.
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