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[SIGLE] il mistero della sigla di Lamù: ricostruzione, dettagli, risposte

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Lo diciamo subito: non troverete qui la sigla completa.
Quelli di voi che sono rimasti, potranno leggere una ricostruzione della storia della sigla italiana di Lamù, la ragazza dello spazio, tra Giappone e Italia, passando per altre nazioni, attraverso dettagli e avvenimenti. Nonché soprattutto attraverso ricerche e contatti.
C'è una risposta finale di Shuki Levy, oltre che qualche conferma su acquisizioni e storie del passato.
Buona lettura!



si ringrazia per il seguente articolo Franco Amoroso e Giuseppe Intorre, che hanno messo a disposizione materiale e retroscena su contatti e ricerche; tutti i ragazzi de Il mistero della sigla di Lamù che hanno contribuito a risolvere il caso e i membri del forum Sigletv.net che negli anni hanno continuato a indagare.



1981, GIAPPONE
La serie Urusei yatsura, tratta dall'omonimo manga di Rumiko Takahashi, viene trasmessa in Giappone.
Prodotta dallo Studio Pierrot, Kitty Films e Fuji Television, è in onda su quest'ultima emittente.
Siamo nell'ottobre 1981; la serie andrà avanti per 195 episodi complessivi.






1982, CANNES
Alla fiera televisiva MIPCOM di Cannes, tenutasi nell'autunno 1982, lo stand della Fuji Television presenta i successi giapponesi dell'anime Urusei yatsura; qui il giovane imprenditore campano Costantino Federico opziona personalmente la serie, preparata per gli eventuali mercati esteri col nome di Lum the invader girl.
Federico è il patron di Telecapri, rete che in quel momento è parte del circuito del nuovo network televisivo Italia 1 (vedi QUI) e cerca nuove serie da trasmettere; può farlo grazie al fatto che suo fratello Claudio gestisce la T.B.S. - Television Broadcasting System, una società di distribuzione televisiva appena fondata.






L'edizione internazionale della serie è accompagnata da una breve e spiccia sinossi (in inglese) che verrà tradotta e pubblicata anche sulle riviste italiane, riportando le imperfezioni e gli errori presenti a monte (Sakurambo viene chiamato Cherry, Sakura diventa sua figlia, Ataru è traslitterato Makoto e Rei acquista una y...).
Il nome Lamù è la pronuncia con cui i giapponesi chiamano la protagonista Lum, vero nome dell'aliena, ripreso da quello della modella hawaiana Agnes Lum, che spopolò in oriente negli anni 70.


da Il Corriere dei Piccoli del febbraio 1984



È Mohamed Farouk "Frank" Agrama a fare da intermediario per portare Lum the invader girl a Capri, con la sua società F.A.R. - Film Associates of Rome, e si occupa di lavorare all'opera facendo confezionare una sigla ai suoi musicisti di fiducia.
Di fatto, l'Italia è l'unica nazione ad aver acquisito immediatamente i diritti di trasmissione di Lamù (in Francia, ad esempio, la serie arriverà solo nel 1988).
Frank Agrama è anche l'uomo di Berlusconi a Hollywood: il Cavaliere si affida a lui per creare la library fininvestiana.






1982, LOS ANGELES
Per la sigla di Lamù, Agrama si affida a Shuki Levy e Haim Saban, che lavorano al Sound Connection Studo di Los Angeles e si occupano di realizzare per lui sigle di cartoni animati destinate ai vari mercati, nelle varie lingue.
Il gruppo, per le canzoni in lingua italiana, vede la presenza di Ciro Dammicco e Alberto Testa.
La sigla viene prodotta dunque dalla Saban Records, composta da Shuki Levy, cantata da Ciro Dammicco con i cori di Noam Kaniel, arrangiata da Steve Rucker e probabilmente registrata da Ryan Ulyate.






La F.A.R. invia le puntate alla Ricmon Sound di Roma, per il doppiaggio.
Giancarlo Venarucci si occupava delle fasi del montaggio, applicando sigle e titoli su pellicole da 16mm; il materiale arrivava in bobine. Per Lamù, Venarucci sembra ricordare di essersi limitato a inserire titoli e crediti su ogni episodio, quindi lavorò su una serie che giunse già con la sigla montata.
Per i crediti, sottolinea, si seguiva la prassi di inserire tutti i dati che venivano forniti a monte.
A quel punto la Ricmon Sound consegna le puntate doppiate allo stabilimento di sviluppo e stampa, e quindi a Telecapri per la trasmissione.



           



1983-84, ITALIA
Lamù finalmente arriva sui nostri teleschermi, trasmesso da Telecapri (che nel frattempo era stata estromessa dal circuito di Italia 1, passato dall'imprenditore Rusconi a Silvio Berlusconi).
In questa anarchia televisiva (leggi QUI la storia degli anime in Italia), la serie è ufficialmente chiamata Lamù, la ragazza dello spazio, anche se il titolo visibile durante la sigla riporta il nome Lamu senza accento sulla u.






Nel 1984 Telecapri era entrata nel circuito di Euro TV; Lamù e le altre serie qui in onda figurano spesso sulle riviste come Il Corriere dei Piccoli o Il Giornalino.
Da quel momento, i telespettatori italiani si affezioneranno alle avventure della sexy aliena, che diventano uno degli anime più amati e ricordati dalle nostre platee.



da Il Giornalino del febbraio 1984



Le prime 86 puntate della serie continuarono ad andare in onda sul circuito Euro TV, fino a quando questo chiuse e Telecapri aderì al network di Odeon TV (vedi QUI).
Arrivano qui nuovi episodi, racchiusi dal titoloSuperlamù, doppiati però da un cast diverso.



tratto dal sito Poochie & other friends (visitatelo!)



GLI ANNI 90
I diritti dell'opera passano a Yamato Video che pubblica le VHS dell'opera.
A fine anni 90, col ritorno di Lamù sulle televisioni nazionali (Italia 7), la Yamato affida a Stefano Bersola una nuova opening, che dà anche un nuovo titolo alla serie: Mi hai rapito il cuore, Lamù.
Solo nel 2006 l'azienda milanese riesce a doppiare le puntate mai acquisite da Telecapri negli anni Ottanta, trasmesse sul satellite.



           



ANNI 2000, IL MISTERO

In questo periodo inizia il mistero: ci si rende conto che la sigla di Lamù, oltre a non essere mai stata pubblicata su disco ed esistere quindi solo in formato televisivo, non ha un cantante accreditato.
I fan provano a indagare, tra ricordi e complesse ricerche che coinvolgono, per anni e anni, tantissimi nomi illustri della musica e dell'industria televisiva.

Chi canta la sigla di Lamù? Una domanda che diventa simbolo stesso dell'opera; tante le ipotesi (il cantante è morto? Perché non si palesa? Ci sono dietro questioni losche?) e tante le persone raggiunte; il lavoro dei ricercatori è lungo e paziente; gli esperti musicali analizzano i dettagli tecnici del brano, altri comparano la voce con quella udibile in altre sigle che non hanno un cantante accreditato.
Si spulcia la SIAE (e anche analoghi enti esteri); c'è anche chi, come Mirko Fabbreschi del gruppo Raggi Fotonici, deposita il brano nella speranza di far uscire allo scoperto i veri artisti.






2018, LA MIA RICOSTRUZIONE

Grazie ai suggerimenti di un mio lettore, indago personalmente sul mistero, senza influenze dalle precedenti indagini; ricostruisco il mistero stesso e ciò che probabilmente ha portato ai motivi per i quali la sigla di Lamù non aveva dei credits coi nomi del cantante e dei musicisti.
Un "limbo" di diritti, tra litigi esteri (Agrama contro la Saban Records) e rotture italiane (Telecapri che si ritrova fuori da Italia 1); arrivo a ipotizzare i nomi di Saban, Levy e Ciro Dammicco (QUI l'articolo completo).






Il post riaccende di colpo l'interesse per il mistero, e i fan tornano a indagare: dopo qualche mese viene raggiunto via mail proprio Ciro Dammicco, a cui viene chiesto se avesse cantato la sigla del cartone animato Lamù.
Il musicista nega il suo coinvolgimento in quel brano.





Poco tempo dopo c'è una rivelazione fondamentale: la prova che, a portare Lum The invader girl in Italia, sia stata la società F.A.R. di Frank Agrama, andando quindi ad avvalorare la mia ricostruzione.

 


2018-2019, IL RITORNO IN TV
Sempre nel 2018, proprio Telecapri annuncia il ritorno di Lamù sulle sue frequenze (in realtà, l'anime non era mai sparito del tutto, trasmesso continuamente negli anni).
I master sono quelli storici; appare chiaro che l'emittente campana agisce in autonomia con gli episodi che acquistò oltre trant'anni prima dalla Fuji TV a Cannes.






Nell'agosto 2019, invece, è la Mediaset (con Yamato) a proporre le avventure di Lamù, la ragazza dello spazio.
Per la trasmissione su Italia 2 passa addirittura uno spot dove può essere udita la sigla storica!



           



GENNAIO 2020, NOAM KANIEL
Su Facebook spunta il nome del cantante Noam Kaniel, collaboratore di Levy e Saban e interprete storico di diverse sigle cartoon estere.
Raggiunto su Instagram da Franco Amoroso, gli viene chiesto della sigla di Lamù e le sue risposte riaprono tutto: lui si riconosce nei cori della sigla; ammette di averci lavorato tanti anni prima in America, in un duetto col cantante italiano principale.
In questo momento si apre purtroppo anche una pessima pagina nel fandom italiano: nonostante non stessimo che riportando dichiarazioni degli interpellati, qualcuno ci accusa di aver prodotto materiale fake o addirittura di aver aperto finti account di Kaniel, visto che l'artista francofono "rispondeva solo a noi" senza calcolare gli altri utenti che, dopo Amoroso, hanno provato a contattarlo per chissà quali motivi.





MARZO 2020, CIRO DAMMICCO
Il dialogo tra Amoroso e Noam Kaniel prosegue, fino a che l'artista non scarta un paio di nomi e, a leggere quello di Ciro Dammicco, ricorda che il cantante italiano a Los Angeles era quest'ultimo.
Anche Shuki Levy, contattato da Kaniel, conferma quel nome.
A questo punto è Giuseppe Intorre a intrattenere una corrispondenza col maestro Dammicco, chiedendogli delucidazioni sulla sigla di Lamù, linkandogli il brano e parlandogli delle recenti chat con Kaniel.
Ciro Dammicco stavolta ammette di essere la voce principale nel brano (QUI tutto il materiale).






ESTATE 2020

Noam Kaniel viene raggiunto da RadioAnimati per una lunga intervista audio, dove conferma quanto detto a noi in precedenza (link).






FEBBRAIO 2021
Giuseppe Intorre contatta il maestro Dammicco per una intervista completa sulla sua carriera e sui retroscena delle sigle televisive, tra cui ovviamente quella di Lamù; in merito a quest'ultima conferma di riconoscersi nella voce principale e fornisce diversi dettagli, come quello di aver collaborato ai testi sistemando qualche parola per via del cantato (intervista completa QUI).





PRIMAVERA 2021
RadioAnimati contatta a sua volta Ciro Dammicco (link) dove l'artista spiega che la frase del brano "e io tremo perché so..."dovrebbe essere stata scritta da lui, con influenze da Aznavour; ammette di essere stato già raggiunto -in passato- per quanto riguarda il mistero, ma di aver negato il suo coinvolgimento perché non ricordava che sigla fosse Lamù prima della ricostruzione della questione.
Riascoltando il brano, conferma ancora una volta di riconoscersi nella voce.






2021, NUOVI DETTAGLI
La volontà di avere quanti più dettagli possibili riguardo la sigla spinge ulteriori ricerche in vari ambiti.
Grazie alla collaborazione di sua figlia, viene raggiunto Costantino Federico che a Franco Amoroso risponde sull'acquisitizione dei diritti di trasmissione della serie:
D - dove è stato acquisito Lamù?
R -  a Cannes, dalla Fuji TV.
D - c'era prorio la Fuji, lì?
R - sì, un piccolo stand, in un angolino. A Cannes, si era in un mercato di prodotti televisivi.
D - Lamù in quel momento non era ancora conosciuta come serie?
R - no, non era ancora conosciuta, perlomeno in Italia...




Giuseppe Intorre raggiunge Giancarlo Venarucci, Steve Rucker, Ryan Ulyate.
Il primo è l'autore del montaggio dell'edizione italiana di Lamù per la Ricmon, e risponde "riguardo Lamù ricordo con certezza che il committente fu l'ex sindaco di Capri, l'avvocato Costantino Federico. Nel caso di Lamù mi sembra di ricordare che mi limitai ad inserire su ogni episodio titoli e crediti conosciuti" (giungendo quindi con la sigla italiana già montata, a monte).

Rucker è stato indicato come tastierista e arrangiatore della sigla, e in merito a questa dice "sì, ricordo vagamente questa registrazione. In quel periodo il Sound Connection era una vera e propria fabbrica musicale. Shuki scriveva due o tre canzoni per una sessione e io scrivevo l'arrangiamento per i musicisti, e suonavo il piano e il sintetizzatore (il suono della fisarmonica udibile in questa canzone). [...] sfortunatamente è tutto pre-digitale e non ho una copia della musica".

Ulyate è invece il probabile fonico del brano, e risponde "sono stato coinvolto nell'ingegnerizzazione di parte di quest brani (quelli del Sound Connection Studio, n.d.r.), ma non ho memoria o copie del titolo particolare che hai citato. [...] puoi provare a metterti in contatto con Shuki Levy a questo indirizzo mail: [omissis]".

Né Rucker né Ulyate hanno dunque una copia della canzone, tuttavia quest'ultimo fornisce l'indirizzo mail per contattare personalmente Shuki Levy.





ESTATE 2021, SAN MARINO
Ho intervistato di persona Ciro Dammicco sul palco del San Marino Comics: in quell'occasione il maestro ha ribadito che spesso i lavori fatti per la Saban Records non venivano nemmeno firmati, lavorati dietro nomi generici (I sorrisi, Superbanda...).






LA RISPOSTA DI SHUKI LEVY
Pochi giorni dopo Shuki Levy risponde a Giuseppe Intorre con una mail: "sfortunatamente, non possiedo nessuna di queste registrazioni. Ho dei bei ricordi del divertimento che tutti noi abbiamo provato allo studio, mentre registravamo questa sigla".
Nemmeno lui, dunque, ha una copia della canzone, ma ricorda chiaramente di averci lavorato.




CONCLUDENDO...
La serie anime Lamùè stata portata in Italia da Agrama, che per le sigle si appoggiava a Saban e Levy (fino alla burrascosa interruzione dei rapporti, che peraltro coinvolge un'altra delle sigle italiane misteriose: Il magico mondo di Gigì).
La voce nella sigla di Lamù era già stata confrontata con quella di Ulysses 31 (altra sigla Saban senza interprete ufficiale) e già si era pensato a Ciro Dammicco, che in due occasioni (la nostra intervista e quella a RadioAnimati) ha ascoltato personalmente i brani riconoscendosi nella voce, dicendo "sì, sono io".
Per il master originale, ultimissimo tassello di una storia lunga quarant'anni, bisogna continuare a cercare e sperare...


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