4, come le trame -separate- che si dipanano lungo tutti questi episodi (i primi sette di nove totali: gli ultimi due arrivano a luglio).
Stranger Things 4è finalmente arrivato sui nostri schermi, con l'arduo compito di tornare a interessare l'onnivoro pubblico che attendeva queste puntate da tempo, giunte solo adesso a causa della pandemia.
Ma, almeno, la sostanza c'è ed è tantissima: come minutaggio complessivo, possiamo dire che questa quarta stagione dura circa il doppio delle precedenti!
Tanti erano gli interrogativi lasciati in sospeso (QUI un riassunto definitivo e completo della trama) e i fratelli Duffer sanno che bisogna alzare la posta per arrivare al cuore di quanti, anni fa, restarono incantati da quel glorioso omaggio agli anni Ottanta con le storie di Mike, Dustin, Lucas e dello scomparso Will.
Le quattro trame, che viaggiano su binari distinti, di certo disorientano un po': dopo i primi due episodi -perfetti- la serie prende il largo e ci porta rispettivamente al tentativo di risolvere un mistero a Hawkins, alle avventure di Byers e amici in California, nelle fredde lande russe e in un passato dimenticato.
Linee narrative che sembrano slegate, mentre lo spettro del Sottosopra intaccherà alcune di queste.
Stranger Things 4 è una serie ispirata e ben scritta, sicuramente matura.
Ora che i protagonisti principali non sono più bambini, non si può (e non si deve!) guardare più alla magia dei cinekids anni '80, che invero fu la cosa che determinò il grande successo del titolo; ora Stranger Things, con Mike, Lucas, Will, Dustin, Max e Undi al liceo, alza per forza di cose il tiro, e ci racconta l'orrore che richiama opere teen come Nightmare e altri teen horror analoghi.
Non è una caso che proprio Robert Englund (interprete di Freddy Krueger) sia parte del nutrito cast, che vede -oltre a tutte le riconferme principali del passato- anche l'ingresso di due nuovi personaggi fissi: lo stralunato Argyle, amico di Jonathan, e il metallaro Eddie.
Si parlerà della paura del satanismo tra i giovani (specie per il fantasy presente in Dungeons & Dragons...), di risvolti psicologici e vecchi traumi: in questa stagione c'è tanto del passato, si torna su luoghi che abbiamo conosciuto e diversi personaggi dovranno fare i conti con il proprio vissuto.
A un certo punto diventa centrale il personaggio interpretato dalla bravissima Sadie Sink, che ci offre una Max tormentata e senza bussola.
Undici (la sempre bravissima Millie Bobby Brown) prova a vivere la sua nuova vita, al settimo cielo per l'arrivo del suo ragazzo Mike: purtroppo le vacanze primaverili non andranno come previsto.
E, prevedere come andrà Stranger Things 4, è difficile: perché i trailer possono averci ingannato, perché le forze in gioco sono molteplici e inaspettate, perché tutto può capovolgersi da un momento all'altro.
Non mancano storie sentimentali, gelosie, timori e sottotesti (specie su Will, vedi QUI), e anche i rapporti tra i vari personaggi sono molto ben raccontati.
Come non manca anche una buona dose di ironia e divertimento, altri ingredienti fondamentali della formula.
Ma stavolta la minaccia vuole apparire più seria, tra passato lontano (gli anni 50) e presente.
Il villain, Vecna, è un Krueger spaventoso e crudele, che segue un suo piano preciso.
Compito dei protagonisti è capirne di più e sventarlo, prima che sia troppo tardi.
I Duffer collegano a doppio filo queste storie con il passato, esplorando i meccanismi dell'altra dimensione e regalandoci almeno tre momenti al cardiopalma.
Ma il grosso, immagino, e il più bello, deve ancora venire.
A luglio le ultime due puntate (complessivamente altre 4 ore di show) che avranno l'arduo compito di intrecciare queste trame volutamente sfilacciate, e risolvere una battaglia che si preannuncia epocale.
Tra thriller, indagini, fazioni in lotta, colpi di scena e atmosfere horror, Stranger Thingsè tornato: in alcuni episodi potreste avere la sensazione che si facciano"giri eccessivi" prima di arrivare a un punto, o che lo spazio per alcuni personaggi appaia minore, ma subito dopo si resta stupiti di come la serie ridecolli subito, di nuovo.
Ottime le ricostruzioni degli ambienti (sia in Iniana sia in California), degli stili, del look; c'è anche un brano italiano nella colonna sonora.
Il confine tra bene e male, tra mostro o supereroe, tra colpe e virtùè sempre labile: Stranger Things 4 gioca su questo, e vince.
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