Movimenti marini, strane morti, testimonianze, battute della Guardia Costiera e la psicosi collettiva che si diffuse rapidamente: gli UFO erano in Abruzzo.
Siamo nel 1978, in una zona improvvisamente teatro di avvistamenti di oggetti volanti e sottomarini non identificati, ma anche di fenomeni in mare e sui monti.
Eventi che, dopo oltre 40 anni, non hanno ancora trovato risposte certe.
Tra scienza, ufologia e geopolitica.
Solo in quel 1978 furono 69 le segnalazioni (militari ma soprattutto civili) di UFO nei cieli e nell'acqua, e quasi tutte si concentrano lungo la cosa adriatica, in quello che verrà chiamato il "triangolo dell'Adriatico", i cui vertici toccano le Marche e l'Abruzzo: dal mare di Ancona alla costa di Pescara, fino al massiccio del Gran Sasso.
MAREMOTO?
La mattina del 21 giugno 1978, un evento (tipo maremoto) è registrato lungo tutta la tratta adriatica; forse si tratta di una frana sottomarina, tanto che i sismologi non sono ancora concordi nell'indicare cosa avvenne di preciso. Piazza Salotto, a Pescara, venne sommersa, mettendo in fuga i turisti.
Fu un grande movimento di acqua partito dalle coste della Slovenia che dopo due ore si scaricò tra Pescara e San Salvo.
Il mare si ritirò improvvisamente, e ci sono testimonianze di ciò anche da Termoli fino alla costa pugliese.
Il fenomeno si formerebbe a causa di condizioni meteorologiche particolari e sfavorevoli.
Di certo un fatto strano, che per gli abruzzesi segnò solo "l'inizio" di un periodo in cui il loro mare si comportò in modo sempre più anomalo...
DUE STRANE MORTI
Nella notte tra il 14 e 15 ottobre 1978, il motopeschereccio dei fratelli De Fulgentiis di Martinsicuro (TE) cola a picco.
Quando i cadaveri vengono recuperati, solo uno dei due mostra segni di annegamento.
L'altro non ha acqua nei polmoni, e viene ritrovato col volto terrorizzato.
Da cosa? Cos'è accaduto davvero?
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un motopeschereccio |
UFO E USO
Il 6 novembre '78 un avvistamento importante: il pescatore Antonio Pallesca vede un globo rossastro che sembra inseguire per un po' la sua imbarcazione.
Le segnalazioni diventano molteplici: dalle Marche all'Abruzzo, ovunque i tanti testimoni raccontano di sfere luminose, luci sull'acqua che attraversano le imbarcazioni, il mare che ribolle, razzi luminosi che dal fondale schizzano via in cielo, colonne d'acqua alte diversi metri con all'interno colori luminescenti.
E ancora radar impazziti, nebbie improvviste, inteferenze elettromagnetiche.
Tutto questo fino a dicembre.
LA CAPITANERIA DI PORTO INDAGA
Le tante segnalazioni mobilitano la Capitaneria di Porto di Pescara.
Il 9 novembre, attorno alle 21, durante una delle perlustrazioni via mare, gli uomini della motovedetta CP 2018 videro una luce di colore rosso, simile a un razzo, non segnalata dai radar di bordo.
Che di colpo smettono di funzionare, tra l'altro.
L'ufficiale Vitale Bellomo, a bordo con altri cinque uomini, comunica via radio con la base: "Qui Bellomo: abbiamo notato una specie di segnale di color rosso chiaro che si alza dal mare e va verso l’alto. Ci dirigiamo sul posto".
SUL GRAN SASSO
Il 29 dicembre 1978 gli UFO si spostano dal mare alla montagna, sul Gran Sasso, versante teramano: una sfera luminosa (un fulmine globulare?) sballa gli impianti della centrale elettrica e procura dei danni ai manometri a sfera.
All'alba, l'uomo di guardia avvertì un "malore paralizzante" e notò che gli indicatori delle apparecchiature (anche quella fuori servizio!) erano come impazziti.
Assieme al secondo operaio (che io ho conosciuto personalmente) vide, all'esterno, una sfera luminosa con alone rossastro che sparisce silenzionsamente tra i monti.
Il mistero rimane insoluto, nonostante le indagini di tecnici e carabinieri: alcuni macchinari necessiteranno di riparazioni non semplici, mentre resta inspiegabile come possano essersi attivate apparecchiature addirittura guaste.
In quei giorni, anche tra gli sciatori, sono diverse le testimonianze di particolari avvistamenti UFO: luci azzurre, oggetti luminosi, improvvisi cali di tensione nelle baite e negli alberghi.
IL CONTESTO STORICO E LE VERITÀ POSSIBILI
L'Italia stava per entrare negli anni Ottanta, un decennio "nuovo" sotto tutti i punti di vista: moderno, tecnologico, ottimista.
Lasciandosi alle spalle anni ancora oscuri, dove il gotico persisteva in una quotidianità e mentalità ancora rurali.
I fatti del 1978 scossero tutti, terrorizzarono i lupi di mare e divennero oggetto delle più svariate teorie, in quel limbo tra possibile e impossibile, tra futuro e presente.
Varie ipotesi vennero formulate: basi sotto il Mar Adriatico e dentro il Gran Sasso (qualche anno dopo, paradossalmente, questa fantasia diventa realtà); sottomarini spia (ma i fondali sono troppo bassi...); esercitazioni militari con apparecchiature ultramoderne; scontri tra russi e americani collegati alla Nato e alla Guerra Fredda; probabili fuoriuscite di gas metano dal fondale, che avrebbe provocato -a contatto con l'atmosfera- esplosioni nell'acqua e giochi di luce.
Gas naturale sprigionatosi: conseguenza del misterioso "maremoto" di giugno?
Resta certamente l'ipotesi più plausibile.
LEGGENDE METROPOLITANE
Il pescarese Pino Morelli, direttore della rivista X-Times, elencava anche tutta una serie di leggende urbane legate a UFO, alieni e Abruzzo, sorte proprio durante e dopo gli episodi del 1978.
Si parlava di un bambino mutilato per vendetta dagli extraterrestri dopo la rottura di un patto tra loro e i governanti; scontri tra due fazioni aliene nei cieli sopra l'Adriatico; basi supersegrete nelle nostre acque.
Ma è soprattutto il Gran Sasso, coi suoi Laboratori (voluti nel '79 dallo scienziato Zichichi e attivi dalla metà degli anni Ottanta), a essere in seguito oggetto delle dicerie più varie: non solo neutrini, ma tecnologia aliena -ovviamente studiata dagli americani- e basi segrete extraterrestri nei meandri della montagna.
Io ci andai personalmente, e gli unici alieni che ho visto lì sono ahimé scienziati umani (QUI il report).
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magari stanno aprendo il portale per il Sottosopra... |
Se è vero che nel 1978 il Gran Sasso è stato oggetto di avvistamenti (tra le sue rocce, sembra, apparirebbero persino dei "portali dimensionali" notati negli anni da alcuni scalatori), tutte queste altre notizie non trovano il benché minimo riscontro, e fanno leva sull'affascinante complottismo che vorrebbe basi simili all'Area 51 anche a un metro da noi.
Peraltro, ho quotidianamente quella montagna davanti agli occhi, giorno e notte, e non si è mai visto nulla di anomalo volare lì intorno...
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il Gran Sasso visto da casa mia |
IL "CASO AMICIZIA"
Coincidenza particolare, proprio il 1978 è anche l'ultimo anno in cui si sarebbero manifestate le apparizioni dei W56, alieni che strinsero un rapporto di fiducia con alcuni abitanti di Pescara: del cosiddetto "Caso Amicizia" abbiamo parlato approfonditamente QUI; gli esperti tendono a non "collegare" i due fatti, tuttavia anche questi testimoni racconteranno di una guerra tra due fazioni extraterrestri.
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la foto di un presunto alieno del "Caso Amicizia", caso ritenuto non collegato agli avvistamenti del 1978 |
DALLA RUSSIA CON AMORE?
Ma proprio come in un film degli anni Ottanta, non possono mancare la minaccia bolscevica, guerre segrete e esperimenti militari dietro a fatti apparentemente misteriosi.
In un'intervista del 2018 a Rete8 (QUI), proprio Bellomo racconta nuovi dettagli (all'epoca occultati e tenuti nascosti per anni).
"Sulla spiaggia del molo nord, all'altezza della Madonnina, era spiaggiato un siluro: naturalmente ci preoccupammo subito, lo coprimmo con dei teli, e nel giro di poche ore fu portato via [...] e le scritte sul siluro erano in carattere cirillico. Quindi era facilmente intuibile da quale parte del mondo arrivasse... era comunque una testata non carica".
Матушка Россия!
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Bellomo racconta a Rete8 una verità fino ad allora occultata (2018) |
Il ritrovamento di questo siluro sovietico, una settimana dopo i fatti del 9 novembre '78, potrebbe forse spiegare (almeno in parte) gli strani fenomeni concentratisi in quei mesi proprio in quella zona?
Cosa stava succedendo per davvero in Abruzzo, tra mare e montagna?
fonti consultate: Rete8, Il Messaggero
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