È uno dei quiz televisivi più amati di sempre, inossidabile sin dal 2002.
L'Eredità compie 20 anni: un programma garbato, divertente, costruttivo, intelligente.
E ho deciso di celebrarlo a modo mio, intervistando anche qualche amico che vi ha partecipato.
Tra successi e momenti cult, ripercorriamo la storia de L'Eredità!
Game show più longevo della televisione italiana, ideato da Amadeus e Stefano Santucci, e basato sul format argentino El Legado: L'Eredità debutta 20 anni fa.
Rai 1 aveva dovuto chiudere Quiz Show, con cui provò a sfidare quella novità rappresentata da Chi vuol essere miliardario? -un colosso nuovo anche per linguaggi che fece la fortuna di Mediaset- oltre che il divertente Passaparola.
Il 29 luglio 2002 parte un test estivo, che va bene: L'Eredità viene scelto come programma del preserale della nuova stagione.
LA GHIGLIOTTINA E ALTRO
Gioco finale, quasi un segmento a sé che riesce a catturare molti dei telespettatori della concorrenza, La Ghigliottina venne ideata da Santucci per la stagione 2005/2006 e da allora è il vero e proprio simbolo del programma.
Frasi come "la scossa!" o "punto il dito contro..."; tanti sono i giochi lungo tutta la puntata, rinnovati, modificati, cancellati o recuperati.
Come diversi sono i presentatori alternatisi alla conduzione: Amadeus (che qui trovò anche la moglie, un tempo valletta del programma), Carlo Conti, il compianto Fabrizio Frizzi e Flavio Insinna.
Tanti sono stati gli appuntamenti speciali, anche in prima serata; de L'Eredità esistono giochi in scatola (pure solo de La Ghigliottina!), un magazine mensile ufficiale, videogames e app.
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La Gigliottina con il giovanissimo Alessio, uno dei campioni del gioco |
MOMENTI CULT
L'Eredità, al di là della caratura del programma, di classe pur mantenendo uno spirito leggero, passa alla storia per diversi momenti cult.
E uno di questi riguarda proprio un mio amico, ormai noto sul web anche proprio per un episodio avvenuto in trasmissione!
Ma partiamo dagli inizi, perché non può esistere una celebrazione de L'Eredità senza lo scontro Amadeus - Pedro!
Pedro (che poi dirà di aver agito così perché notava a suo dire delle disuguaglianze di trattamento tra lui e l'altra concorrente) dà risposte come "sòrreta", "cipolla" e soprattutto "passaparola" (che era la parola del programma competitor).
Amadeus si altera un po' e alla fine Pedro abbandona lo studio.
Nel tempo, altri sono stati gli episodi cringe.
Spesso creatisi involontariamente, altre volte probabilmente cercati: pensiamo alla definizione "è porca in un'esclamazione", la cui risposta è una parola di sette lettere che inizia per M.
E non è ovviamente quella che avete pensato.
Anche le gaffe sono state diverse, alcune davvero esilaranti.
Come il Monte Bianco spostato in Sardegna...
O le Torri Gemelle ancora in piedi nel 2010...
O Hitler vivo nel 1979...
E veniamo a noi: ben quattro miei amici hanno partecipato come concorrenti a L'Eredità.
Ho chiesto a due di loro di svelarmi qualcosa in esclusivissima per il Moz O'Clock.
Iniziamo da Domenico, alias Dr. Antiaccademico, che è finito ovunque (anche a Striscia) per la risposta su Totti:
"Mo je faccio er cu..." che ovviamente era er cucchiaio ma che ancora più ovviamente diventa er culo.
Domenico mi racconta che dopo quella sua risposta le riprese vennero bloccate per un quarto d'ora, perché in studio tutti ridevano.
Della sua esperienza come concorrente, rivela:"ti senti subito a tuo agio, anche se la produzione è ultra rigorosa: durante il cambio palco, che dura circa trenta minuti, ogni concorrente doveva voltarsi verso il muro con una telecamera puntata su di sé, per evitare che potesse ricevere segnali o suggerimenti di sorta".
La serietà del programma è assoluta, ma al di là dell'attenzione al regolamento, il clima è sempre allegro: "Conti scherzava coi tecnici del suono, fingendo che il microfono non funzionasse" e a proposito di un fonico, dice: "sembrava Biascica di Boris, con tattoo di Totti sul braccio. E mi disse che er culo era la risposta più giusta a Roma!".
DOMANDE POP
Nel corso degli anni, la cultura pop ha invaso il programma, con domande mirate (anche difficili o particolari) su argomenti nerd.
Da Twin Peaks a Sailor Moon, da Diabolik a Lupin, tanti sono stati i giochi che hanno ospitato nomi e titoli cari agli amanti di fumetti, cinema, televisione.
A testimonianza del fatto che ormai si tratta di argomenti di cultura generale.
Da Zagor a Tex, per le domande più semplici...
...fino a cose da veri intenditori, a trabocchetto, come lo Spiderman italiano.
DIETRO LE QUINTE
Ho invece chiesto a Pietro, un altro mio amico, di svelare qualcosa di più "tecnico"; tutto ciò che non vediamo in TV.
Concorrente nel 2015, Pietro racconta: "è tutto studiato nei minimi dettagli. Ti fanno arrivare diverse ore prima con due o tre vestiti diversi, e ti indicano il più adatto col quale andare in scena. Parli coi produttori per concordare con loro la tua presentazione, evitando così scene mute o problemi di questo tipo.
Ti cambi e passi alla sala trucco; gli occhiali meglio non tenerli se non necessari. A me dissero preventivamente di tagliare la barba".
Prima di iniziare le registrazioni (il programma non è in diretta), i concorrenti passano del tempo tra loro e con lo staff.
"Vengono registrate anche due puntate a pomeriggio; gli autori creano quindi dei dialoghi per dare al tutto un'idea di continuità e fluidità, visto che lo spettatore vedrà una puntata a sera".
Si gioca molto sul montaggio, quindi, che arriva anche a correggere gli errori e i contrattempi: "ricordo che una delle vallette dopo diversi tentativi di spiegare la risposta, non riusciva a smettere di ridere. Per questo, quella parte fu registrata successivamente, con lo studio vuoto, e poi montata e integrata al resto".
Insomma, su questo siamo alla classica routine televisiva, per un programma da record che spegne 20 candeline e che continua a piacere al pubblico italiano, dominando ormai da tempo quella fascia oraria e vincendo la sfida con il quiz concorrente.
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