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[SOCIETÀ] il lato oscuro degli anni '80-'90

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Celebriamo continuamente i due decenni più pop di sempre, gli Ottanta e i Novanta.
Nel nostro immaginario, sono belli anche i Sessanta ma duri i Settanta.
Eppure, oltre al bagliore scintillante del disimpegno glam di un periodo che idealmente collochiamo tra il 1980 e il 1989 - e oltre a quella corsa al futuro, altrettanto scintillante, del momento 1990-1999 - c'è qualcosa che consideriamo sempre poco.
I lati oscuri presenti in queste porzioni di tempo che abbiamo idealizzato.




Tendiamo sempre a considerare i decenni come "blocchi" separati, ragionando come fossero compartimenti stagni.
Come se dal 31 dicembre 1979 al 1 gennaio 1980 cambiasse qualcosa, entrando in un'altra epoca tangibile: ovvio che non sia così, almeno non in questa maniera strettamente ideale; certo è vero che possiamo osservare precise caratteristiche in ogni decennio, che determinano il mood generale dello stesso (almeno, a posteriori).
Già l'inizio degli anni '80 è infatti oscuro, almeno in Italia (vedi QUI): la strage alla stazione di Bologna lascia intendere che il duro periodo degli anni di piombo non cessò magicamente (ovvio) allo scoccare del capodanno 1980.
E, comunque, tante altre tragedie costelleranno quel primo periodo (e anche tutta la decade).


la strage di Bologna - immagine web


Gli anni '80 più "free" e colorati, quelli di tanti brand che nascono e si imprimono con forza nell'immaginario collettivo, forse vengono fuori solo in un secondo momento, idealmente dopo la vittoria degli Azzurri ai Mondiali: possiamo quasi vedere in questo evento una sorta di liberazione dal grigio passato, e l'entrata verso il pop più sfrenato.
Ma quegli anni non erano solo Madonna e Duran Duran, o Spandau Ballet: c'erano i cocci del punk, coi venti inglesi che soffiavano sull'Italia, a portare una dark-wave oscura e pessimista.
Il primo periodo dei Litfiba, ermetico o cupo (vedi QUI) testimonia l'esistenza di anni '80 paralleli.



The Cure - immagine web



Erano comunque anni di forte creatività, ma non percepita da tutti nello stesso modo glam: si pensi alle riviste come Il Male ma soprattutto Frigidaire.
Non tutto, infatti, era sfavillante come la nascente televisione berlusconiana (che diede i natali anche al berlusconismo, la cui piega più pericolosa ci portiamo dietro ancora oggi); non tutto era show leggeri o panini al Burghy, film americani e riviste.



uno dei primi numeri di Frigidaire



E che dire degli anni '90?
Se per qualche anno sono stati di fatto l'onda lunga della parte bella del decennio precedente, non dimentichiamoci che, oltre a diventare acidi e oscuri come le tonalità di fine secolo/millennio, presero a eliminare quella patina di magia che c'era negli '80.
Anche nel cinema, anche nella TV.



Breakfast Club -immagine web



La fotografia cambiava, così come anche la percezione che avevamo noi del mondo: il cromatismo si fa più cupo, il neorealismo invade schermi grandi e piccoli, storie più violente e postmoderne diventano la nuova frontiera (emblematico l'exploit di Tarantino).
L'Italia è scossa dalla mafia e dalle stragi, che si ripercuotono sull'intrattenimento: se gli anni di piombo si tradussero, per ludico racconto, nel poliziottesco anni '70, ora i mafia-movies (La scorta, Palermo-Milano solo andata...) e tutto il neo-neorealismo la fanno da padrone (Mery per sempre, Ragazzi fuori, Il branco, Ultrà... ma c'era stato anche La Piovra dal 1984); anche in TV torna la tragedia con storie più drammatiche -o meno forzatamente happy- (Amico mio); forse solo la televisione privata continua a rimandare un modello spensierato, ma non dura troppo e sarà essa stessa che, col 2000, traghetterà tutti verso un moderno nulla.



Ultrà - immagine web



Sono anni di problemi sociali non da poco, gli anni '80 e '90: cose di cui si sa ancora poco (AIDS, ricordate gli spot?), droga, periferie violente e povere, città difficili, rapimenti (ne abbiamo parlato QUI).
C'era un certo benessere ma anche tanta povertà; disuguaglianze sociali interne mentre altri popoli ci invasero coi gommoni, con guerre sempre dietro l'angolo.
Insomma, a noi piace il lato bello di quei periodi che tanto amiamo, ma non dobbiamo mai dimenticare che anche gli anni '80 e '90 presentano (e forse vorrebbero nascondere?) una piega oscura...
Avete mai provato angoscia o paura per delle cose negli anni '80 e '90?
Che ne pensate?


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