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[PUBBLICAZIONI] Anime Cult Enciclopedia - Robot giapponesi, la recensione

Prima uscita per la nuova serie ideata dalla Sprea, le Enciclopedie di Anime Cult: volumi monografici e monotematici, sui grandi temi dell'animazione e del fumetto giapponese.
Questo primo tomo si intitola Robot giapponesi, ed è ovviamente dedicato ai robottoni.
Un lungo viaggio (132 pagine!) attraverso uno dei generi più amati e simbolici della produzione nipponica; un viaggio che prevede anche analisi, interviste e articoli di approfondimento storico-culturale...


Davide Castellazzi dirige questo volume, e ne scrive gran parte dei testi, ma con lui ci sono anche altre penne esperte chiamate a raccontare aspetti o titoli specifici del genere mecha.
Si inizia proprio con un approfondimento sul legame tra il Giappone e i robot, e di come questi siano finiti poi in manga e anime.




Maurizio Iorio (noto anche come Kirio1984) apre la lunga panoramica di titoli con Astro Boy.
Utile come, per ogni scheda, sia indicato sia l'anno di creazione in Giappone, sia l'arrivo sulle Tv in Italia.
Altra particolarità, mutuata dall'ammiraglia Anime Cult, è -oltre alla grafica impostata sullo stesso modello- la presenza di numerose immagini e foto, a corredo di una grande quantità di testo: insomma, c'è da leggere e c'è da guardare!



C'è spazio per Super Robot 28 e gli altri robottoni prima dell'exploit di quelli nagaiani; e quindi poi si passa alla grandiosa e amatissima trilogia Mazinger Z, il Grande Mazinger e ovviamente Grendizer ossia Goldrake, in corpose pagine dense di informazioni e memorabilia.
Jacopo Mistè firma gli articoli sui Mazinger, mentre Castellazzi illustra una esaustiva panoramica sui fumetti (anche italiani!) del robottone; lo stesso curatore poi si occupa anche di Goldrake, dal Giappone all'Italia.
Anche in questo caso, l'impronta di Anime Cult è riconoscibilissima: tanto materiale da mostrare per un excursus tra giocattoli e non solo!
Chiude questa parentesi un'intervista, di Pier Luigi Manieri, al doppiatore Romano Malaspina: la voce di Actarus. 





Ancora il maestro Nagai con Getter Robot e Jeeg, ma anche Gaiking, in altre schede che affrontano altri cult; poi sempre Manieri intervista Douglas Meakin, voce di tante sigle "robottesche" con la band Superobots. 
Poi è la volta di Danguard, Daitarn, Daltanious, Trider G7; fino a un articolo che analizza la presenza degli androidi e quasi-robot nelle opere giapponesi.
E quindi si passa a un altro grande must del genere mecha: Gundam.
Le opere sono sviscerate tra animazione e fumetto (quest'ultimo argomento è affrontato da Francesco Miranda, che si occupa anche degli "universi alternativi" della grande saga).





Il racconto, perlopiù cronologico, affronta anche la "seconda svolta" nella storia dei mecha: l'arrivo di Patlabor.
E quindi si giunge al nuovo mito, il titolo che ha rivoluzionato il genere mecha: Neon Genesis Evangelion: a quest'opera è dedicato una bella retrospettiva di Iorio, che affronta anche il discusso finale della serie televisiva e i vari film.





Il volume prosegue con Mario Rumor che ci parla del resto dell'invasione mecha, tra eredi, seguaci e innovatori, in una panoramica tra novità e differenze.
C'è spazio anche per i nuovi robottoni, di questi ultimissimi anni.




Per chiudere, un'intervista a Claudio Iemmola (che disegna fumetti e robot in stile giapponese) e un'altra panoramica, stavolta sulle serie mecha mai giunte da noi, in diverse pagine che analizzano i "capolavori dispersi".





L'ultimo spazio è dedicato a un pratico indice analitico che permette di ritrovare facilmente la pagina per ogni titolo citato.
Non tutti i robottoni sono presenti, ma il volume è davvero esaustivo e non si limita a una mera lista di titoli: da leggere c'è tanto, da (ri)scoprire pure!


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