È in tutte le edicole il nuovo numero di Anime Cult, la rivista che analizza e ripercorre la storia dell'intrattenimento Made in Japan specie dal punto di vista storico italiano.
Questa ottava uscita presenta, come nucleo del consueto ampio dossier, uno speciale sugli spokon, ossia tutte quelle storie a carattere sportivo.
Ma come sempre, la proposta è ricchissima anche d'altro (e io ci sono ben due volte, in questo numero!), vediamola insieme!
Ecco qui il sommario di Anime Cult 8, escluso il dossier centrale: come si evince, c'è sempre tanta roba interessante da scoprire e riscoprire!
Ogni tanto mi tocca aprire le danze ed eccomi qui anche stavolta, con un articolo su anime e manga rimasti "in sospeso" in Italia (e non solo).
Non una mera lista di titoli (anche perché sono centinaia, sarebbe impossibile citarli tutti), ma un approfondimento su cosa può essere andato storto, guardando all'editoria e alle sue variabili tra mode e invasioni.
Susanna Schimperna intervista Giorgio Locuratolo, storico doppiatore e attore.
Sua la voce di Alcor (in Goldrake) ma anche del Camus dell'Acquario in uno dei film di Saint Seiya.
Davide Castellazzi (dopo avercelo proposto con una sua opera, sulle pagine di un'altra rivista), ci parla qui di vita, carriera e aspirazioni di Stefano Tamiazzo, poliedrico autore pubblicato in Giappone.
Col suo stile miyazakiano, Stefano racconta anche di sé in una breve intervista.
La rubrica sulle opere divertenti ospita Carletto, il principe dei mostri.
Francesco Giua ci guida alla scoperta di anime e manga con protagonista lo strano ragazzino circondato dagli esilaranti amici Dracula, Wolfman e Frank.
Quindi eccoci al dossier di questo numero, tutto a carattere sportivo.
Fabrizio Ponciroli esplora le origini del genere spokon, tra ricordi e un Giappone che cercava di riemergere anche attraverso queste storie spesso dure (o addirittura violente), ma anche ironiche.
C'è spazio per molti titoli, con accenni anche a quelli più attuali. Spazio per molti, ma ovviamente non per tutti, eppure si riesce a parlare anche di motori e wrestling: quest'ultimo argomento (di Alessandro Bottero) si concentra su Kinnikuman, arrivando a parlare persino degli Exogini!
Giorgio Messina ripercorre le vicende di Touch, mentre Castellazzi analizza Captain Tsubasa, tra anime e manga.
Diversi box riescono a inquadrare in modo preciso e conciso altri titoli, che presentano altri tipi di sport.
Non può certo mancare la pallavolo, con Andrea Mortati che ci guida in un viaggio con al centro Mila e Shiro - Attacker You!, ma dove si parla anche della storia che lega il Giappone a questa disciplina così amata.
Francesco Giua si concentra infine sugli spokon anni '90, come Slam Dunk: uno speciale esaustivo ma che, come detto, non può certo arrivare ad analizzare proprio tutte le opere sportive prodotte... però chissà, magari saranno tema di una prossima Enciclopedia sempre targata Sprea Editore!
Luca Raffaelli conclude la lunga e interessantissima intervista a Federico Colpi, dove si parla dei tempi e dei progetti attuali.
Ma Anime Cult è sempre ricco di interviste esclusive, e infatti eccone subito altre: quella di Bottero a Luca Carta della Play Press (dove si raccontano i retroscena del periodo d'oro dei manga, specialmente) e quella mia (con Dayana Rusciano) al cantante Stefano Bersola, interprete di diverse sigle televisive legate alle serie Yamato Video.
E quindi ancora erotismo (e storia dello stesso, anche e soprattutto per l'editoria italiana) con le preziose retrospettive di Silvio Andrei; poi robottoni (stavolta Zambot 3) con Messina, e la consueta -coloratissima- parte dedicata sia a giochi e collezioni (stavolta sotto la lente ci sono le figurine di Candy e di Astrorobot, con un articolo a cura di Vincenzo Perrone e Gianni Soru, oltre che i giocattoli della Fabianplastica, in un articolo dove torna Messina).
Ricchissima come sempre è la parte gestita da Franca TokyoTiger Zoli, chiamata stavolta a farci festeggiare l'imminente quarantennale di Creamy con una strepitosa carrellata di memorabilia in 10 punti.
Come sempre, poi, recensioni varie e analisi particolari (stavolta tocca al primo episodio di Jeeg, by Raffaelli).
Insomma, Anime Cult si conferma sempre una rivista approfonditissima e ricca, che riesce a trovare sempre nuovi equilibri, numero dopo numero.
C'è sempre tantissimo da leggere, ma c'è anche tantissimo da guardare, grazie alle molte immagini a corredo.
Personalmente potenzierei la parte delle recensioni e rivedrei quello spazio (come anche il sommario) proponendolo come fu fatto nel numero precedente. Ma direi che va bene, anzi benissimo, così.