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[SIGLE] Tazmania (C. D'Avena e P. Ubaldi, 1993)

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Nell'estate del 1993 arriva sugli schermi di Canale 5 un titolo destinato a un certo successo: Tazmania.
Trasmesso all'interno di Bim Bum Bam dall'agosto di quell'anno, il cartoon raccontava le vicende famigliari di Taz, un personaggio del gruppo Looney Tunes fino ad allora rimasto minore.



Taz era apparso solo in cinque cortometraggi, dal 1954 al 1964, avendo perlopiù a che fare con Bugs Bunny e Daffy Duck, in qualità di co-protagonista / antagonista.
Vorace, assurdamente iperattivo, dalla parlata spesso incomprensibile, Taz aveva un potenziale che solo la rinascita anni Novanta dei prodotti Warner Bros. riuscì a esprimere alla perfezione.
Erano gli anni de I favolosi Tiny, e che avrebbero portato a Space Jam, Animaniacs e tanto altro, vissuti anche in italia con Bunny Band (vedi QUI).
Dunque, dal 1991 al 1995 la Warner crea questa sitcom slapstick e dai contenuti spesso genialmente assurdi: Tazmania.




Da noi, queste nuove avventure di Taz (e famiglia) giungono due anni dopo, riscuotendo subito un certo successo (tanto che un paio di scene di Tazmania si vedranno persino nella sigla dei Telegatti di quell'anno).
65 episodi in tutto, replicati negli anni anche su altri canali, hanno portato le vicende di Tazmania a imprimersi nel cuore dei telespettatori, ma ciò avvenne anche per la trascinante sigla italiana.
Scritta da Alessandra Valeri Manera, venne cantata da Cristina D'Avena con parti recitate da Pietro Ubaldi, azzeccato doppiatore di Taz (la cui versione italiana differisce leggermente dall'originale, facendolo esprimere in modo un po' più comprensibile e non solo attraverso mugugni e versi animaleschi).
Il successo della serie portò anche alla pubblicazione saltuaria di brevi fumetti, sulle pagine del già citato Bunny Band, mensile italiano dedicato ai personaggi Looney Tunes.
Ovviamente Taz iniziò ad apparire molto spesso anche nelle storie americane non legate alla sua serie, interagendo con gli altri personaggi già noti e amati.




La sigla di Tazmaniaè diventata presto un classico degli anni Novanta tra le canzoni della produzione fininvestiana/mediasettiana, proposta ancora oggi dal vivo.
Da ricordare il verso finale, una vera e propria incursione meta-narrativa di Taz/Ubaldi, che rivolgendosi a Cristina D'Avena chiede "Taz piace Cri, Cri piace Taz, sì vero?".

 


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