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[FUMETTI] Berserk, episodio 374: importante svolta in arrivo?

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Dopo olte tre mesi di assenza, e avendoci lasciato sulle spinte con un inaspettato plot twist, Berserk torna per continuare a raccontare le storie di Guts e compagni, un gruppo ormai duramente provato dagli ultimi catastrofici avvenimenti.
Ricordo che ovviamente tutto quello che segue è da considerarsi spoiler.
Casca è sparita, Schierke stava provando a capire dove fosse (è a Falconia, "prigioniera" di Griffith), lo Spadaccino Nero ha ormai perso ogni volontà, abbandonatosi all'apatia e alla depressione.
E come se non bastasse, alcuni kushan hanno assalito a sorpresa la Cavallo del Mare di Roderick...



L'Isola degli Elfi è stata distrutta, e i superstiti - ora ospiti sulla nave di Roderick - hanno perso le loro capacità magiche (QUI per rivedere in dettaglio gli eventi dello scorso capitolo); i kushan sono riusciti ad assaltare la nave... e da qui ripartiamo.
Sono Serpico, Isidro e Puck a notare la flotta kushan avvicinarsi pericolosamente: l'arrembaggio purtroppo riesce, ma i nostri sanno momentaneamente sfuggire ai nemici grazie alla loro agilità.




Nella sala principale, con Schierke ancora in trance per il rituale, gli intrusi sono riusciti senza sforzi a circondare tutti i presenti, tra cui la streghetta, Magnifico, Morda, Farnese, Ivalera e Roderick, che pur prova a respingere i nemici conscio del pericolo delle lame.
Anche Azan è facilmente preso in trappola e immobilizzato.
Ma i kushan sono alla ricerca di qualcosa... o meglio qualcuno. Qualcuno rinchiuso nella stiva: Guts.






Pur senza usare parole (questa precisa sequenza è muta, o parlata attraverso il linguaggio straniero volutamente incomprensibile), si rende benissimo la forza del momento, grazie all'espressione dei kushan che si stupiscono dell'Ammazzadraghi e della forza di volontà di Guts, ridestatasi per un istante.
Tavole davvero intense, degne del Maestro.
In ogni caso, tutti gli ospiti della nave sono fatti prigionieri, senza spargimenti di sangue.





Roderick, in qualità di capitano, prova a comunicare con gli assalitori chiedendo loro di non toccare donne e bambini, rendendosi conto che però i kushan non comprendono la sua lingua.
Rivediamo anche l'ufficiale di rotta della nave, che con Magnifico e Roderick cercano di spiegarsi la situazione, ricordando anche che i kushan misero a ferro e fuoco Vritannis e che solitamente sono assassini senza pietà.
Ma proprio Roderick sente che c'è qualcosa di strano: perché non sono stati massacrati sin da subito?





I kushan hanno un obiettivo preciso? Forse sì, considerando che tra loro c'è nientemeno che Rickert...!
E con questa rivelazione si conclude un episodio "di passaggio", che rimette in campo tutti i personaggi e soprattutto apre alla trama che verrà, anticipataci da Miura nei volumi passati.





Koji Mori e lo Studio Gaga fanno un ottimo lavoro, gestendo sempre più la storia come avrebbe fatto il Maestro (che alternava momenti concitati ad altri più cadenzati e di naturali comportamenti, come questo), dimostrando che non vogliono chiudere Berserk in fretta e furia ma seguono le tracce di una storia imbastita da tempo.
Tutto torna, infatti: avevamo lasciato Rickert accordatosi con Shilat e i Tarpasa (qui presenti, a guidare defilati l'arrembaggio...), perché il principe dei kushan - sconvolto sempre più dagli avvenimenti vissuti, come la trasformazione di Ganishka e lo stravolgimento del mondo intero - vuol sapere tutto su Griffith, di cui non si è mai fidato (cfr. vol. 38).








Peraltro, anche il vecchio mago Daiba è ora con Shilat e Rickert, e costui guidava la flotta kushan che dev'essere tornata utile - almeno come navi e armamentario - per questa missione via mare.
Insomma, tutto si intreccia, e questi intreci affondano le radici nella seconda saga del manga (QUI una retrospettiva) dove il guerriero dei Bakilaka debuttava, scontrandosi due volte proprio con Guts (legando il suo destino al guerriero, sfiorato altre volte in futuro).
Ma soprattutto dove veniva definito da Miura, in una sequenza fin troppo presa alla leggera, il ruolo che avrebbe avuto Rickert nel futuro della storia (cfr. vol. 12).
Il giovane ragazzo è infatti "profondamente coinvolto" nei fatti che riguardano l'intero mondo: non per nulla è riuscito finora a radunare due avversari di Guts (Shilat e Daiba) che sono anche nemici di Griffith, ma anche a intaccare "da dentro" la forza di Falconia, avendo conosciuto Luka e le altre ragazze, che furono amiche Casca e aiutarono Guts (nella saga di Albione, vedi QUI).





Insomma, il quadro sembra delinearsi chiaramente: vedremo la "separazione" di Guts dal gruppo (o almeno da Schierke e Farnese) annunciata da Eichiiro Oda dopo la morte di Miura (l'autore di One Piece si confrontava con il collega sugli sviluppi delle relative opere)?
Oppure lo svolgimento sarà diverso?
Fattostà che Daiba potrebbe rappresentare un punto di svolta per tutti, visto che  giurò di non dimenticarsi del "guerriero protetto dal prana della folle dea Durga" (cfr. vol. 32).
Tutti i pezzi del puzzle sembrano andare nel giusto ordine che si intravedeva già nella gestione di Miura, dunque possiamo dire di essere in buone mani...

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