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[FUMETTI] Diabolik, L'uomo che non c'era - la recensione (no spoiler)

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Disponibile con qualche giorno di anticipo il nuovo albo di Diabolik: una bella storia, appassionante e ricca di situazioni, che consiglio a tutti di non perdere.
Al centro delle scene c'è l'ennesimo bottino, un gioiello che a Eva farebbe molto piacere avere per sé: la Stella di Perle.
Riusciranno i nostri ladri preferiti a rubarla? E chi è... L'uomo che non c'era?


Diabolik ed Eva si preparano al colpo: tutto è organizzato nei minimi particolari ma il contrattempo è sempre dietro l'angolo e bisogna aspettare che la Stella di Perle torni nuovamente "rubabile".
Ma la storia di questo gioiello si interseca con una intricata questione di criminalità organizzata...





L'uomo che non c'era è un albo dalla sorpresa costante: se il colpo si trasforma nel racconto delle storie dei comprimari, tutta la vicenda ne esce arricchita.
Diabolik si caccerà in situazioni che non aveva potuto immaginare, quando ha fatto ricerche su Marco e Vera Sholl...





Perché l'uomo è stato fatto sparire? Da chi? Quali piedi ha pestato?
E come può Diabolik trarre vantaggio da una torbida storia di questo tipo?
Da un soggetto di Mario Gomboli e Andrea Pasini, L'uomo che non c'era è sceneggiato da Enrico Lotti e Alessandro Mainardi, da un'idea di Thomas Pistoia.



Una storia che Elia Bonetti disegna ricca di dettagli, rappresentando ambienti sia aperti sia chiusi, tutti o quasi nella cittadina di Brektal.
Carico di sorprese, azione, ribaltamenti di prospettive, L'uomo che non c'era è uno di quegli albi che dimostrano come Diabolik sia ancora una testata forte e vitale.



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