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[RIVISTE] Anime Cult 17, ecco com'è

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Diciassettesimo numero di Anime Cult, rivista ammiraglia della divisione comics Sprea a cui questo mese è stata affiancata la sorella Japan Magazine.
Per chi si chiede che differenze possono esserci tra le due realtà, proprio questo volume di Anime Cult può rispondere al meglio, essendo un numero che prosegue sicuro sulla linea tracciata dalla rivista.
Io stavolta non ci sono (o forse sì?), vediamo insieme com'è.

Questo volume si preannuncia come uno dei più ricchi di sempre. L'editoriale del CEO spiega bene come Anime Cult abbia una sua anima lanciatissima, che si muove ormai da sé.
Lo dico subito, ho scovato io stesso due o tre refusi (se altrove sono tollerati, sembra che a Sprea non sia permesso farne...), ma il numero in questione è tra i più belli e colorati di sempre.




Apre Silvio Andrei, che torna al passato, ai tempi della gloriosa rivista Man-Ga! di Panini/Yamato, per raccontarci storie e materiale di una specifica rubrica: Japan Eye.
Una raccolta di oggetti (snack, bibite e non solo) legate ad anime e manga, tutto di fine anni '90.
Un fenomeno che in Giappone va ancora fortissimo.





Le interviste sono sempre state il punto forte della rivista, particolarmente apprezzate dai lettori.
Il doppiatore del mese è... una doppiatrice amatissima: Emanuela Pacotto, voce di Bulma, Nami e tante altre eroine dei cartoons.
Raccolta da Susanna Schimperna, l'intervista ripercorre i principali personaggi di Emanuela ma anche i progetti dell'artista.



Altra intervista, quella che Maurizio Ercole fa al nostro Andrea Romoli, un artista noto molto più in Giappone che in Italia... incredibile, considerati i suoi bellissimi lavori che meritano una decisa riscoperta anche da noi! Speriamo che questa lunga chiacchierata (in due parti, la prossima su Anime Cult 18) possa far conoscere Romoli a tutti.



Fabrizio Ponciroli tira fuori dal cilindro Don Dracula, uno dei titoli meno ricordati nel nostro Paese.
E quindi eccoci al cuore di questo numero, ossia il dossier su Lamù:




Si torna quindi approfonditamente sull'argomento, dopo che era stato toccato nel secondo numero della rivista (nella più ampia retrospettiva sull'autrice). Qui ci si concentra su un solo titolo, per un'analisi a tutto tondo. Apre Maurizio Iorio parlandoci proprio della genesi dell'opera, tra prototipi e fonti di ispirazione.




Si prosegue con una carrellata di personaggi, analizzati in versione storica e remake attuale.
Lamùè anche una serie che contiene tantissimi omaggi ad altre opere: Maurizio Ercole elenca tutte queste citazioni, in un gioco divertentissimo che coinvolgerà sicuramente il lettore!





E quindi il caso che mi riguarda da vicino, e di cui sinceramente non amo parlare tanto: il mistero della sigla italiana di Lamù.
Vengo citato nell'articolo, scritto da Andrea Guglielmino, che più che percorrere l'indagine (su cui è detto già tutto) analizza la questione tra ricordi e teorie sul perché possa essere sorto il mistero.
Nonostante l'argomento mi abbia portato più noie che altro, e nonostante io sconsigli sempre a chiunque di affrontarlo (perché scatena il peggio del web, specie nel fandom tossico anime/manga) devo dire che l'ho trovato equilibrato e divertente da leggere! Quasi quasi faccio pace con Lamù!






Fabrizio Ponciroli traccia un approfondito profilo di Ataru e Shinobu, come archetipi di una storia d'amore... triangolare.
Si passa quindi ai film e gli OAV (by Maurizio Iorio) e non può mancare una parentesi più ampia su Beautiful Dreamer, il lungometraggio di Mamoru Oshii (by Giorgio Messina).






Chiude il dossier di questo mese una new entry, Giovanni Stigliano Messuti, per una bellissima e puntuale analisi del remake Lamù e i casinisti planetari.






Dopo la pagina della posta (quanto è figo il fatto che sia diventata una rubrica fissa ma soprattutto che i lettori scrivano? E vedrete su Japan Magazine, dove il fenomeno è addirittura travolgente: di questa interazione sono veramente contento!), tocca alle interviste agli editori: Alessandro Bottero dialoga con Elena Zanzi di Planet Manga!





Ancora un'altra intervista (stavolta di Emmanuel Grossi) che riesce in un'impresa che farà felici tanti fan del primissimo Bim Bum Bam, sempre troppo dimenticato: ospite su queste pagine nientemeno che Marina Morra, la prima presentatrice femminile del programma!
Poco a poco si sta ricostruendo l'intera storia del programma, tra speciali e articoli...





Giorgio Messina ci parla dell'anime robotico Godam; Ponciroli ci illustra l'album di figurine di Magica Emi; l'esperto e collezionista Francesco Frank Cat Catarcio è chiamato ad illustrare i modellini vintage de I Cavalieri dello Zodiaco, in un articolo che analizza soprattutto le tante particolarità italiane delle varie uscite, confezioni ed edizioni. Non potete nemmeno immaginare che mondo si apre, riguardo questa faccenda! E l'autore tornerà anche il mese prossimo!





Nicola Bartolini Carrassi torna ad aprire il suo archivio e prosegue il racconto sulla lavorazione italiana di Piccoli problemi di cuore, serie che in tanti pensano sia semplicemente un Marmalade Boy censurato, e in realtà... non è proprio così.
Qui ci si concentra sul sequel.






Luca Raffaelli regala a tutti i lettori nientemeno che un'intervista a Goro Miyazaki, in occasione de Il ragazzo e l'airone (fresco di Oscar, peraltro)... ma non solo: con la chiacchierata, è incluso un bellissimo tour presso il Ghibli Park! Imperdibile!






Ovviamente, non può mancare la recensione dell'ultimo capolavoro del maestro Hayao, con un'analisi sul simbolismo presente nell'opera.
Ma c'è ancora un'altra intervista, stavolta a Massimo Luca, musicista su diverse sigle anime (by Grossi) e tutta una serie di consuete recensioni.





E dunque questo è Anime Cult 17, ancora più colorato e denso, ricchissimo di immagini (tra il museo Ghibli, i modellini di Saint Seiya, la "nippospazzatura"...) e ovviamente di testi, come consuetudine.
Un numero che mi sono goduto da lettore... anche se il mio zampino qua e là c'è sempre; ma attenzione perché torno regolarmente sulle prossime uscite!
Trovate la rivista in tutte le edicole, 116 pagine, 6,90€.

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