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> estati pugliesi

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Dopo avervi raccontato le mie estati abruzzesi dalla fine degli anni '80 a quella degli anni '90, quest'anno tocca ai ricordi della mia altra patria, la Puglia.
Appena terminava l'anno scolastico ci si buttava fuori a giocare con gli amici, e tutto ciò durava fino a quando poi la scuola riapriva i battenti.
Enjoy!

NASCONDINO, PALLA AVVELENATA & CO.

Il primo ricordo che ho del cortile e strada di casa -usati come spazio per giocare- è quello inerente a Holly & Benji. Vi chiederete il perché, è presto detto: dopo la puntata del cartoon tutti i bambini e ragazzi del palazzo si riversavano fuori. Un giorno scesi anche io, ero piccolo.
Si giocava a nascondino e annessi, giochi che poi ho sempre fatto anche negli anni a venire con altri gruppi.

IL MERCATO

Una volta il mercato cittadino si teneva proprio sotto casa mia. Il venerdì d'estate era una sorta di festa, e il bello stava tutto nell'orario di chiusura delle bancarelle: era lì, sotto il sole cocente, che andavamo a caccia degli oggetti rotti e lasciati dai venditori. Oppure a caccia di piombini: sì, i piombini dei salumi, che i furgoncini rivenditori di prodotti alimentari gettavano a terra.

GAVETTONI

Pian piano si forma il mio vero e proprio gruppo di amici estivi. Gente del quartiere che spesso vedevi solo d'estate e che scompariva con la prima campanella di settembre.
Uno dei giochi che amavamo fare era la battaglia d'acqua. I gavettoni, oppure le pistole ad acqua. Era il periodo in cui uscì il Super Liquidator con tutte le imitazioni del caso. E quindi guerra fu.
Io creavo delle bombette con carta igienica bagnata e dentifricio o sapone liquido. Era stupendo vedere come si disintegravano addosso alla gente o alle cose!


LA PESCA

Non passa mai di moda, dal dopoguerra a oggi. Prendevamo uno scatolo di scarpe, lo bucavamo e ci infilavamo i bigliettini coi nomi delle stronzate nascoste all'interno: cianfrusaglie di cui potevamo fare a meno, doppioni delle sorprese Kinder e via dicendo. Cento lire a tiro, e col guadagno si andavano a comprare sacchetti di caramelle gommose o il ghiacciolini in busta.


I PORCOBULLI

La questione è questa: chiunque usa la bici, in estate. Ma noi avevamo fatto proprio una banda, tipo "noi siamo gli Intoccabili e voi ci avete rotto", ma prima che Elio Germano cazzeggiasse in Ci hai rotto papà.
Ci chiamavamo i Porcobulli, avevamo ognuno un nome di battaglia e un coltello di legno. E il nome di battaglia impresso sul coltello di legno. Cosa facevamo? Gli scostumati.
Si andata nei quartieri limitrofi a rompere le palle agli altri bambini e ragazzi, con scorribande da Bronx. La base? Il garage del mio palazzo. Uno dei luoghi più freschi che esista sul pianeta Terra.

CANTIERI & CO.

Un'altra grande passione era quella di andare nelle case in costruzione o in zone più nascoste. Un altro grande luogo era il consorzio agricolo, con la megabilancia per i camion. D'inverno aveva un aspetto spettrale, l'estate era un pezzo di aperta campagna nel mezzo della città. Oggi non esiste più, e lo vedemmo sparire cedendo il passo a palazzoni e supermercati per un nuovo quartiere. Dietro, c'era ancora qualcuno che costruiva casette con tavole e chiodi, finendo per fumarci dentro.
I divertimenti veri erano finiti.

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