Se vuoi rendere il tuo marchio veramente forte, devi associarlo alle varie festività.
Se vuoi rendere il tuo marchio immortale, devi fare in modo che sia associato al Natale.
LaCoca-Cola l'ha capito, e da sempre ha legato la sua bevanda a questa magica atmosfera.
Proibita la vendita ai bambini e ragazzi, la Coca-Cola perde una grande fetta di pubblico tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30.
Era una bevanda considerata più pericolosa degli alcolici, e sicuramente dannosa.
Si diceva che, facendo restare svegli i ragazzini, incitasse pratiche autoerotiche.
Ma nel 1931 arriva la svolta pubblicitaria che aggira l'America puritana: se non ci si può rivolgere direttamente ai più piccoli, bisogna usare qualcosa che rimanda a loro pur senza nominarli e mostrarli.
E così, venne ingaggiato nientemeno che Babbo Natale come testimonial: un'idea pazzesca, un successo clamoroso che dura tutt'oggi.
In realtà la figura di Santa Claus era già stata usata in precedenza dalla Coca-Cola, ma solo dagli anni '30 l'azienda volle un Babbo Natale riconoscibile, simbolico e umano.
Commissionò i disegni all'artista Haddon Sundblom, che si ispirò alla figura di un suo amico per definire (e fissare) i lineamenti del Babbo Natale più classico.
Si crede che la Coca-Cola abbia inventato i colori del personaggio per come lo conosciamo oggi (che da verde diventa rosso) ma è solo una leggenda urbana. Però è vero che l'azienda ha contribuito a cristallizzare nell'immaginario collettivo quelle fattezze pacioccose e bonaccione del Babbo Natale che viene rappresentato anche adesso in questo modo.
Da allora, la Coke è la bevenda di Natale per eccellenza.
Si legge spesso in giro, ultimamente, che non c'è aria natalizia fino a che non si vede in tv il famoso camion della Coca-Cola.
Un'altra pubblicità azzeccatissima, tra neve, orsi polari e l'american way cafona con un tir bardato a festa che trasporta la bibita della gioia famigliare.
Ma la The Coca-Cola Company ci prova sempre, a reinventarsi. Pur di non far dimenticare che la sua bevande E' il Natale: e così, se dalle bottigliette in plastica sfili l'etichetta e la tiri, ti esce un bel fiocco rosso che fa tanto regalo.
E poi c'è un caso tutto italiano.
Per anni, un jingle pubblicitario è stato la colonna sonora dei natali di tutti: era il 1983, e la filiale de noantri decide di realizzare uno spot a tema, rimontando le scene di una precedente réclame americana (del 1978, versione natalizia dello spot "Hilltop" del 1971!).
Traducendo la canzoncina "I'd like to buy the World a Coke", nacque dunque "Vorrei cantare insieme a voi in magica armonia, auguri Coca-Cola e poi un coro in compagnia, canta insieme a noi..."; ora sapete perché quei ragazzi nello spot erano vestiti tutti anni '70 e hippie: le immagini risalivano ad alcuni anni prima!
Eppure, potere della pubblicità, questo è uno storico spot degli anni '80 e ancora oggi non è Natale se non lo ascoltiamo.
E allora, eccolo qui, per cantarlo tutti assieme... magari bevendo una Coca-Cola!
Per anni, un jingle pubblicitario è stato la colonna sonora dei natali di tutti: era il 1983, e la filiale de noantri decide di realizzare uno spot a tema, rimontando le scene di una precedente réclame americana (del 1978, versione natalizia dello spot "Hilltop" del 1971!).
Traducendo la canzoncina "I'd like to buy the World a Coke", nacque dunque "Vorrei cantare insieme a voi in magica armonia, auguri Coca-Cola e poi un coro in compagnia, canta insieme a noi..."; ora sapete perché quei ragazzi nello spot erano vestiti tutti anni '70 e hippie: le immagini risalivano ad alcuni anni prima!
Eppure, potere della pubblicità, questo è uno storico spot degli anni '80 e ancora oggi non è Natale se non lo ascoltiamo.
E allora, eccolo qui, per cantarlo tutti assieme... magari bevendo una Coca-Cola!