Sono andato al cinema, senza sapere.
Qualcuno dice che è meglio non informarsi affatto, per godersi al massimo qualcosa.
E così è stato, non sapevo nulla di questo Split se non che fosse un thriller su un tizio dalle molteplici personalità.
Iniziano i titoli di testa e mi ritrovo "scritto e diretto da M. Night Shymalan".
E porcamadosca mi cadono le palle immediatamente ma decido di dare una possibilità al regista che dopo Il sesto senso e Unbreakable non ha fatto più nulla di sensato.
Tantissimi anni fa avevo già recensito quiLady in the water, altro scempio dello stesso regista.
Anche The Village mi fece cagare a spruzzo quindi ci ho ragionato e mi sono posto una domanda.
Ma non è che M. Night Shymalan ci prende in giro, da taaaaanti anni?
Sì, arrivo a pensare questo. E non in negativo, sia chiaro.
Perché anche questo Splitè illogico, pieno di assurdità, e -come tutte le opere del regista- anche pretenzioso.
Ci sono scene dove ti sembra naturale e normale che qualcuno faccia qualcosa di specifico, e invece questa cosa non viene fatta.
Un po' come gli horror del passato, ma lì era parte del gioco e oggi non lo si può più accettare.
Ed ecco perché credo sempre di più che Shymalan faccia quasi delle parodie; parodie delle sue stesse idee (magari belle: tipo questa, con un pazzo schizofrenico, è comunque una bella idea).
E infarcisca queste sue idee di trash a gogo.
Perché anche quando la tensione dovrebbe salire, si ride.
Pure quando si mostrano scene che dovrebbero essere terribili (tipo gli stupri), si ride.
Il protagonista (James McAvoy) è bravo a rendere 4-5 personaggi diversi, passando da uno all'altro con disinvoltura. Ma risulta anche involontariamente comico, in più punti.
In tutto questo, e nella pericolosa virata trash che Split prende a venti minuti dal finale, c'è del meraviglioso.
In sostanza, si intuisce che questo film sia parte di un certo universo narrativo (messo su dal regista).
Non posso dirvi di più.
Il problema è che Split sembra essere un thriller di genere (ragazze catturate che devono scappare), ma oltre a non avere mai nulla di thriller (la suspance è assente), prende una piega abbastanza anomala (anzi, anormale) proprio alla fine.
E sì, allora ne sono convinto: Shymalan lo sa, e ci gioca su, prendendo in giro tutto e tutti e creando il suo (volutamente) orrendo universo cinematografico.
Ora è da capire se voglio continuare a farmi prendere in giro, in questo senso, ancora una volta.
Per vedere almeno se da queste parti la Vodafone prende. Per vedere se anche io non mi rompo, se anche io sono infrangibile.
Capite a me.