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[FILM] Non essere cattivo, recensione

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Ve ne ha parlato già Cervello Bacato in uno dei suoi ultimi post (qui), in merito al messaggio che questa opera lancia o non lancia.
Oggi tocca a me: ho finalmente avuto modo di recuperare (in dvd) Non essere cattivo, ultima opera e testamento cinematografico del grande Claudio Caligari.
Ed eccoci qui: non siate cattivi e continuate a leggere la recensione.

Il regista ha all'attivo solo tre opere. Di più non potrà farne, perché ci ha lasciati: ma ci ha lasciato anche un trittico (neo)neorealista che va dal cultissimo Amore Tossico, passa per L'odore della notte e termina proprio con Non essere cattivo.

Un cerchio perfetto, la trinità della bassa delinquenza romano-ostiense.
Un cerchio perfetto perché Non essere cattivo si apre nello stesso modo di Amore Tossico, con Cesare che arriva nella piazza di Ostia e trova il suo amico intento a mangiare un gelato.
Cesare è un ragazzo di periferia, cattivo di natura. Il titolo del film è un auspicio che non potrà essere esaudito.
Vittorio è cresciuto assieme a lui, e con lui vive una vita di microcriminalità, tra bar, cazzeggio, puttane e party.

Cesare è Luca Marinelli (lo Zingaro de Lo chiamavano Jeeg Robot -recensione qui-). Vittorio è Alessandro Borghi (Numero 8 di Suburra -recensione qui- e il commissario di Roma Criminale -recensione qui-). Due pazzi così potete immaginare cosa possono combinare.
Non c'è pietà nelle riprese di Caligari. Non deve esserci, perché lui è un documentarista, e anche se qui non è più il realismo di Amore Tossico, certi modi di riprendere le scene vengono ancora da lì.

Vite alla deriva, amici che si allontanano: mentre uno prova a farsi una vita onesta, l'altro (insicuro e geloso) cerca di imitarlo maldestramente, ma i tentacoli della cattiveria di borgata non lasciano scampo.
Siamo nel 1995, siamo a Ostia. La stessa Ostia di Amore Tossico.
Non essere cattivo è pasoliniano, basso, impietoso, senza possibilità di redenzione.
Silvia D'Amico (Rosy Bertinelli in Squadra Antimafia) interpreta Viviana, Roberta Matteiè invece Linda.
Il resto lo racconta Claudio Caligari: vedetelo.

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