Si apriva con una sigla ansiogena, che con rumori di vetri rotti, fruscii del vento, sirene di soccorsi e frenate brusche, lasciava poi spazio a note più rasserenanti.
Ma il dramma era solo all'inizio: condotto su Rai Tre da Maurizio Mannoni e Simonetta Martone durante gli anni '90, Ultimo Minuto si candida a essere uno dei programmi più spaventosi mai realizzati.
Di cosa parlava?
In pratica, era una trasmissione che conteneva filmati con riscostruzioni (più raramente filmati veri) di incidenti realmente avvenuti, con la rassicurante particolarità che le storie andavano sempre a buon fine, anche se -come da titolo- ciò avveniva solo all'ultimo minuto.
All'inizio molti filmati giungevano dall'estero, specie dalla Francia e dagli Usa, probabilmente tratti dallo stesso format.
I filmati americani erano sempre quelli più esagerati e esagitati. Addirittura incendi in una armeria con proiettili che schizzavano ovunque, poi furti, rapine e via dicendo.
I video dagli USA, specie quando poi si trattava di immagini e audio reali direttamente dagli archivi dei soccorsi, mettevano nervoso.
Se telefoni alla polizia perché un pazzo sta accoltellando una donna nel tuo giardino, tu centralinista non puoi chiedere "cosa fa?""è armato?""cosa dice?""quanti siete in casa?""cosa facciamo a Capodanno?". Devi far intervenire i soccorsi, che quella intanto muore sul prato!
I filmati francesi e poi quelli italiani (alcuni dei quali con la regia di un esordiente Muccino) erano maggiormente incentrati su incidenti domestici o stradali, fatti che davvero mettevano l'ansia perché chiunque può ghigliottinarsi con un vetro, restare impiccato al parco giochi o perdere un dito tanando sua sorella a nascondino contro un armadio.
Le ricostruzioni erano davvero ben fatte, e avevano quasi tutte una particolarità: la storia raccontata ti immergeva già da subito in una atmosfera di perenne tensione, a volte con astuti diversivi. Ad esempio, se la disgrazia doveva consumarsi in un parcheggio del supermercato, si sarebbero visti i protagonisti armeggiare prima dentro al negozio rischiando di farsi cadere addosso tutto lo scaffale. Così, con questo semplice ma funzionale trucchetto narrativo ben sottolineato dalla regia, si otteneva uno stato d'ansia continuo. Fino alla vera tragedia.
Mani finite nel tritacarne, gente rimasta appesa a un treno in corsa, scope conficcate nel mento, bambini folgorati in piscina, fungaioli sull'orlo di un precipizio, ascensori mortali.
Questi gli ingredienti dei vari filmati.
E in più si celebravano spesso e volentieri le imprese dei soccorritori, che rischiano la vita per salvarne altre. E ancora, uno spazio della puntata era riservato a salvataggi in extremis avvenuti in passato, col salvato che -stile Carràmba- cercava il suo salvatore e la redazione si impegnava per farli incontrare a anni di distanza. Particolarità di questo segmento era il disegno che campeggiava come sfondo: uno stile tipo Domenica del Corriere o I fatti del giorno di Famiglia Cristiana.
Insomma, una trasmissione fortunata che ha generato anche molti prodotti simili, alcuni dei quali ancora in onda. Pur con tanto timore non ne perdevo nemmeno un episodio, e devo riconoscere che Ultimo Minuto può essere anche molto educativo perché ti fa prestare attenzione a ogni cosa, specie ciò che riteniamo innocuo e riponiamo in casa.
Quindi, lasciandovi il link del canale Youtube che sta caricando molti filmati del programma, mi allontano dal pc che magari resto fulminato.
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