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> parafrasi #5 - Pescatore

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Di solito in questa rubrica analizzo con ironica serietà i testi più trash della canzone italiana: Muscolo Rosso di Cicciolina, Tiramisù la banana col bacio e Prendi la pecora di Gianni Drudi, Si vive una volta sola della Lecciso.
Stavolta invece analizzo con la stessa ironica serietà un testo davvero bello, di un grande artista sempre poco celebrato, cantato assieme alla ineguagliabile voce della Mannoia: Pescatore, di Pierangelo Bertoli.
Ecco il racconto di quanto sono stronze e troie le femmine, se vogliono.

"Getta le tue reti
buona pesca ci sarà,
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà.
Pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò,
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò...
"

La storia inizia col pescatore che, dovendo campare la famiglia, parte per il suo lavoro: un mestiere spesso meschino e pericoloso, lontano dalla gente che si ama.

"Dimmi dimmi mio Signore,
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà.
Troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora
."


Qui parla la moglie del pescatore. Rivolgendosi al Signore, prega che suo marito torni vivo dall'ennesima uscita in barca, perché ogni volta che il mare chiama, lei rischia di restare vedova.

"Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare,
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare...
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare,
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante...
"

E si torna al pescatore. Lavora sodo ma il pescato scarseggia; il mare non rende poi molto e il duro sforzo è mal ripagato se non con burrasche spaventose.

"Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà,
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già...
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato,
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli m'ha dato,
una rosa lui m'ha dato.
"

Ora la moglie, sempre parlando con Dio, si domanda se suo marito farà ritorno. Perché? Semplice. Ha già un altro nei pensieri. Un altro che le ha donato una rosa. E si sa: regala un fiore a una donna che hai fatto metà dell'opera...

"Rosa rossa pegno d'amore
rosa rossa malaspina,
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina...
no per Dio non farlo tornare,
dillo tu al mare:
è troppo forte questa catena,
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare.
"

Qui, tradendo il marito con la sua nuova fiamma, addirittura prega e si augura la morte in mare dell'uomo. Bella ricompensa per chi si sta spaccando il culo per te mentre tu ti fai spaccare il culo da un altro, troia!

"Pesca forza tira pescatore,
pesca non ti fermare,
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare,
giù leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte,
è così cattiva poi la morte ...
"

E il pescatore è ancora in mare aperto, resiste agli scossoni delle intemperie e si domanda se non sia meglio arrendersi. E meno male che nemmeno sospetta cosa sta combinando sua moglie, al posto di stirare e preparare da mangiare al figlio...

"Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà,
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,
di lui e delle sue promesse vane,
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata e già finita,
di una storia nata già finita...
"

Ma ecco che torna a parlare la moglie. L'uomo delle rose se l'è scopata per bene, l'ha illusa e poi l'ha lasciata. Un classico. E lei riprende a pregare Dio che suo marito -cornuto ma ignaro di esserlo- torni vivo. Beh certo.

"Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare...
poco pesce nella rete,
lunghi giorni in mezzo al mare...
mare che non ti ha mai dato tanto,
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare,
e ti aspetta per ricominciare.
"

E il pescatore -cornuto e mazziàto- prosegue nel suo lavoro, sempre più meschino...
Insomma, una vicenda tristissima.
E non dite che sono misogino.

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