Io e il fumetto: una lunga storia d'amore.
Probabilmente comune a moltissimi di voi che leggete il mio blog, che leggete fumetti.
Varie fasi, varie età, da quando si era bambini a oggi.
Questo è come ho vissuto e come vivo il fumetto.
INFANZIA
Si può dire che ho imparato a leggere, coi fumetti.Non è una forzatura né un ricordo romantico: è proprio vero.
Dopo aver iniziato, in tenera età, a mettere assieme le prime sillabe, capendo il meccanismo della lettura e della scrittura, all'età di tre anni mi portarono i primi giornaletti.
Era Più e il suo gioco, che conteneva i fumetti dei Fabuland Lego e dei Masters of the Universe: due miei miti.
Grazie a Più, ho imparato anche a comprendere il corsivo: mio padre scriveva piccole semplici parole negli spazi bianchi della rivista, e io cercavo di leggerle. Certo, si rovinava un magazine, ma oggi sono un grande lettore.
Andando avanti con l'età, tra la fine dell'asilo e l'inizio delle elementari, abbandonai Più (che nel frattempo aveva inserito anche i fumetti degli Acchiappafantasmi, un titolo che arriverà prestissimo qui) e a casa iniziò ad arrivare ilCorriere dei Piccoli.
La mia rubrica preferita era Il Mattamondo e il mio fumetto preferito Cuccioli. Eravamo già agli albori degli anni '90. Nel mentre, è necessario citare i minicomics allegati alle action figures di He-Man e i Masters: proposti in più lingue, mi accesero la passione per la traduzione. La scintilla scattò quando leggi Skeletor che sbraitava "impossible!" e, vedendo che non era poi così diverso dall'impossibile italiano, cominciai a comparare le parole in inglese, vignetta per vignetta.
La mia rubrica preferita era Il Mattamondo e il mio fumetto preferito Cuccioli. Eravamo già agli albori degli anni '90. Nel mentre, è necessario citare i minicomics allegati alle action figures di He-Man e i Masters: proposti in più lingue, mi accesero la passione per la traduzione. La scintilla scattò quando leggi Skeletor che sbraitava "impossible!" e, vedendo che non era poi così diverso dall'impossibile italiano, cominciai a comparare le parole in inglese, vignetta per vignetta.
In estate entrai in contatto con Diabolik. Cominciai a leggerne gli albi che si trovavano da alcuni parenti al mare. Sapevo a memoria quelle storie.
Saltuariamente c'era spazio anche per Il Giornalino, che aveva i fumetti delle Tartarughe Ninja.
Topolino, che prima mi veniva comperato sporadicamente, divenne per diversi anni la mia lettura irrinunciabile.
Erano le estati dei primi gadget in allegato, spalmati in quattro numeri: Topobinocolo, Topowalkie e via dicendo. Avevo una fortissima passione Disney, che si mostrava ancora di più con le vhs dei cartoon della Casa del Topo. A proposito, avete visto la mia cineteca Disney? Eccola qui.
DA RAGAZZINO
Verso la metà degli anni '90 arrivò nelle edicole un'altra rivista che per me fu immancabile: Bunny Band.
Era la risposta a Topolino da parte della Warner Bros, e infatti presentava i fumetti dei Looney Tunes.
Era un periodo florido per questi titoli: in tv impazzavano i Tiny Toons, e di lì a poco Michael Jordan avrebbe affiancato Bugs Bunny in Space Jam.
Contemporaneamente ci fu modo di leggere i supereroi: L'Uomo Ragno su tutti, ma saltuariamente.
Era la risposta a Topolino da parte della Warner Bros, e infatti presentava i fumetti dei Looney Tunes.
Era un periodo florido per questi titoli: in tv impazzavano i Tiny Toons, e di lì a poco Michael Jordan avrebbe affiancato Bugs Bunny in Space Jam.
Contemporaneamente ci fu modo di leggere i supereroi: L'Uomo Ragno su tutti, ma saltuariamente.
Nel frattempo però... c'erano anche i manga.
C'erano i fumetti tratti dai cartoon che vedevo in tv.
Ma è nell'estate del 1996 che partono le mie due collezioni principali: Diabolik, che finalmente decido di comperare tutti i mesi, e Berserk. Berserk avevo persino paura di riportarlo a casa e per diverso tempo era nascosto come quando mi passavano fumetti porno o Tv Stelle.
Poi c'era Dylan Dog, che conoscevo già grazie a una raccolta che girava in casa: tutt'oggi lo leggo.
Ero nel periodo horror-satanico-stephenking. Fate un po' voi.
ADOLESCENZA
Con l'inizio del liceo avviene la "svolta manga", ma non solo: divenni infatti lettore fisso de L'Uomo Ragno, però della collana Classic, che proponeva -in quel periodo- le storie dei primi anni '70. E poi ebbi modo di leggere anche Kingdom Come della DC, altra opera davvero potente.
Ma adesso era tutto un Dragon Ball, City Hunter, Ranma 1/2, e riviste come Kappa Magazine e Man-Ga!.
Per diversi anni è stato così, e la passione coincise con quell'ondata filonipponica che esplose poi in tutta la penisola italica.
Passione che è durata a lungo, che mi ha portato anche a iniziare (e non finire) opere come Naruto e One Piece. Da lì in poi notavo che i prodotti giapponesi erano -tranne rari casi- sempre più mosci, ma soprattutto imparagonabili alla forza dei titoli del passato.
Per diversi anni è stato così, e la passione coincise con quell'ondata filonipponica che esplose poi in tutta la penisola italica.
Passione che è durata a lungo, che mi ha portato anche a iniziare (e non finire) opere come Naruto e One Piece. Da lì in poi notavo che i prodotti giapponesi erano -tranne rari casi- sempre più mosci, ma soprattutto imparagonabili alla forza dei titoli del passato.
AVERE VENT'ANNI
Per fortuna il fumetto in sé era stato sdoganato. Ora non più appannaggio di un solo pubblico nerd, sfigato segaiolo e brufoloso, ma era qualcosa di cool. Pure troppo.
Hollywood si accorgeva di questo medium e, sempre più a corto di idee originali, ne pescava a piene mani per produrre i suoi film.
Così sono (ri)usciti allo scoperto un bel po' di titoli che prima erano difficilmente rintracciabili: le opere di Moore, Preacher, Sandman. Ma anche capolavori italiani e europei.
Hollywood si accorgeva di questo medium e, sempre più a corto di idee originali, ne pescava a piene mani per produrre i suoi film.
Così sono (ri)usciti allo scoperto un bel po' di titoli che prima erano difficilmente rintracciabili: le opere di Moore, Preacher, Sandman. Ma anche capolavori italiani e europei.
Questo era dieci anni fa.
OGGI
Oggi tendo a recuperare saghe o volumi particolari, ad esempio qualcosa di specifici autori o di grandi personaggi.
Tra le opere giapponesi prediligo quelle del passato: non c'è nulla che mi piaccia davvero tra le proposte contemporanee.
Ho ripreso Batman, sin da bambino avevo più volte letto e abbandonato, cerco di trovare qualche bella storia Disney.
FIERE DEL FUMETTO
Non ho mai avuto un rapporto simpatico con le fiere del fumetto, che pure ho frequentato (sono stato persino al Lucca Comics, e più volte al Romics).Non chiedetemi perché, non lo so nemmeno io. Volevo capirlo e l'anno scorso, dopo aver visitato Teramo Comix (che, devo dirlo, ogni anno cresce sempre di più in modo serio e divertente) mi ero detto: vorrei provare a stare dall'altra parte. Ed è successo: quest'anno sono ospite della fiera, e invito nuovamente tutti voi a incontrarci lì.
W il fumetto!
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