Probabilmente qualcuno di voi conosce già la storia che sto per raccontarvi, anzi la storia con cui inizia questo post.
Perché l'accaduto che vi riassumerò tra poco è salito agli onori delle cronache specie attraverso ricondivisioni sdegnate.
Questo post è il mio pensiero -e la mia esperienza- su social e vita vera, e di come quest'ultima, per qualche ora, possa diventare un vero e proprio post di Facebook. Dove, intanto, sono stato bannato.
Isola del Gran Sasso d'Italia (TE), posto dove attualmente vivo.
Nella notte tra venerdì e sabato 26 gennaio sono apparse scritte razziste, minacce e offese nonché atti di vandalismo.
Il perché: da qualche mese, la zona ospita alcuni immigrati arrivati tramite un'associazione. I ragazzi staranno qui presumibilmente qualche tempo, e sono impegnati a svolgere attività quali riqualifica di sentieri o di luoghi pubblici.
Peraltro sono ormai integrati, bene o male, nel tessuto sociale (tradotto: frequentano tranquillamente il bar del paese in mezzo agli altri).
Qualcuno da sempre è stato contrario all'arrivo di questi migranti e appunto l'altra sera sono apparse queste scritte:
È partito subito lo sdegno social, sdegno più che giusto visto l'atto di per sé (distruzione e imbrattamento di cose pubbliche) e visto il contenuto di stampo razzista nonché minaccioso verso due persone accusate di collaborare con questa associazione.
I giornali online e poi quelli cartacei hanno fatto da cassa di risonanza, parlando di attacchi fascisti annessi&connessi.
Io, che sono abituato a chiedermi le cose, mi sono comunque fatto due domande sul perché quei palesi errori grammaticali (hai negri; Smona e non Simona) e sul perché quei simboli disegnati così male. Fretta? Paura? Poca luce? Trollaggio per infamare? Trollaggio per visibilità? Ignoranza reale? Trollaggio per depistare? Tutto può essere e le indagini sono ancora in corso.
Ovviamente su Facebook si è sempre dato per scontato, tutti in coda, che si trattava di fascisti ignoranti. Ci sta.
Sono partiti video, dirette, condanne. Giustissimo.
Anche un appello alla cittadinanza -che si è dissociata dal gesto di uno o pochi- per andare a coprire quelle scritte.
E così nel pomeriggio di domenica, la vergogna è stata coperta con qualche mano di vernice.
Tra quache diretta FB e giornalisti accorsi per l'occasione.
In più, un writer aquilano ha portato la sua arte per ri-scrivere sopra la fresca copertura, realizzando questo:
Per me (mio modesto parere) fuori luogo; io -se proprio si dovevano imbrattare ancora i muri- avrei fatto altro, magari di ironico.
Ma comunque.
Oggi dico la mia sulla questione, su Facebook, per la gente di Facebook. Sul buonismo e il perbenismo.
Riferendomi ai comportamenti delle persone. Citando altri due episodi in cui il paese è stato coinvolto qualche tempo fa: atti di vandalismo e scritte ingiuriose in un luogo temporaneamente non più di passaggio a causa del terremoto; un attacco contro una famiglia cinese, il cui negozio è stato preso di mira.
Stigmatizzavo la risonanza mediatica di questi giorni, e la sordina -durata mezza giornata facebookiana- degli escrementi contro i cinesi.
Ma, siccome qualcuno mi ha segnalato il post -che peraltro stava ottenendo molta interazione con riflessioni per me importanti sul comportamento generale delle persone-, avendo scritto in esso la parola "negro" (usata per parafrasare le scritte), Facebook mi ha cancellato tutto.
Ve lo riporto comunque:
Ora, accettando le regole di Facebook o questa minestra o questa finestra. Negro non si può dire.
Ma puoi dire tranquillamente "ammazzati" o "spero che ti stuprino". Assurdo, eh? La parola "negro"fa più paura della merda contro i cinesi: come su Facebook così in vita vera.
Ma le regole si accettano: spero che Blogspot sia più di manica larga.
Io intanto ho scritto questo:
E in risposta al solito commento sull'uso della parola con la n, ho replicato così:
Mi hanno segnalato il tutto, ancora.
Sicuramente qualche minorato mentale represso che spero si ammazzi (questo si può dire), e che soprattutto non ha capito il senso del mio post (quindi, se si ammazza fa un favore all'umanità).
Conclusione? Sono bannato da Facebook per 24 ore.
Intanto in paese sono riapparse nuove scritte.
Stesso errore grammaticale, ma stavolta niente negri.
Che magari ti cancellano il post a verniciate.