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[BLOGGING] quando il blog non basta più: l'importanza dei social

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Recentemente ho vissuto (e sto vivendo) un fenomeno particolare che lega questo blog ai social: parliamo di commenti, di interazioni e dibattiti.

Se da un lato sappiamo che per avere commenti sul proprio blog bisogna farsi le ossa, facendosi conoscere su altri blog (si spera in modo sincero e non per un mero do ut des) possibilmente similari come tematica; ma anche essere attivi, rispondere, partecipare e frequentare altri spazi (fare, cioè, rete)..., è anche vero che oggi non possiamo più ignorare i social.
Uno strumento che permette ai nostri articoli di viaggiare ancora più lontano, e di intercettare fan specifici di un dato argomento.
Con cui cominciare a fare rete e divertirsi.

Esatto: lo scopo del blog per me è comunque quello di instaurare rapporti. Partecipare attivamente, anche in modo "laterale": nascono interconnessioni che portano a scambi di mail, telefonate, chattate (anche multi). Ed è così che deve essere.
Frequento sempre meno i blog dove sistematicamente non ricevo mai risposta, o dove sistematicamente una risposta arriva dopo giorni (che, nel veloce web, equivale a mesi, anni).
Il blogging non è divismo da puttanelle (fashion e non solo); il blogging è vera partecipazione.
E posso giurarvelo: non sapete quanto è bello aver fatto nascere il progetto Geek League, ad esempio.

la pagina Facebook del Moz O'Clock (qui)

ARTICOLI SPECIFICI, IN SERIE

Ma torniamo a noi.
Ultimamente ho pubblicato (e sto pubblicando) articoli molto specifici.
Parlo delle analisi sulle saghe di Berserk; parlo delle retrospettive sulle stagioni dei Power Rangers, o ancora He-Man del 2002 e i riassunti puntata per puntata di Twin Peaks.
Sappiamo che i blog hanno un macroargomento e che coprono una nicchia, rivolgendosi a un dato tipo di pubblico.
Se dovessi definire il macroargomento e la nicchia del Moz O'Clock direi che si tratta di cultura pop e, più nello specifico, di retronostalgia tra passato e futuro.
Ma oltre questo c'è qualcosa di ancora più specifico: e questa "nicchia della nicchia" riescono a coprirla solo i social.

il profilo Twitter del Moz O'Clock (qui)

UNA "NICCHIA NELLA NICCHIA"

Con gli esempi che vi ho fatto, capite anche voi che per quanto siamo fan di cultura pop, non possiamo essere così fan di un preciso prodotto. Che se ne parliamo una volta ci sta, ma quando i post diventano in serie, giustamente il 90% del pubblico (eterogeneo) non sa più come interessarsene.
Lo stesso vale per me su altri blog, eh.
Però, lanciando quell'articolo in posti specifici (gruppi e pagine FB a tema, o su Twitter/Instagram utilizzando precisi hashtag) si intercetta un pubblico diverso, più "dentro", maggiormente attento a un dato argomento circoscritto.
Anche il mio pesce d'aprile di quest'anno, nato da un'idea sviluppata proprio qui sul blog, ha avuto però un'impensabile risonanza proprio sui social.

il profilo Instagram del Moz O'Clock (qui)

Ovviamente, se ciò dovesse portare a dibattiti e commenti, questi resterebbero lì, su quelle altre piattaforme. Ma, oltre a costringerci (con piacere, almeno per me) alla gestione della cosa su più fronti, si incrociano nuovi possibili contatti che da lettori possono diventare amici.
Il blog resta il tronco principale, mentre i social sono piacevoli diramazioni.
E qui torniamo a come vedo io il blogging: fare rete. Esserci. Rispondere.
Tanto, il contrario non funziona. Mai.

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