In edicola il primo speciale diaboliko del 2018, Il Grande Diabolik primaverile dal titolo La morte in pugno.
Un albo particolare, per due motivi che sono, a loro modo, storia del fumetto.
Scopriamoli assieme.
LA STORIA
Come consuetudine, gli speciali primaverili di Diabolik scavano nel passato dei protagonisti della testata, cercando di rispondere in modo logico a qualche quesito. Stavolta tocca proprio al titolare: un giovanissimo Diabolik, giunto da poco dall'oriente, vuol saperne di più su Clerville e sul tessuto criminale di questa città, dove tutt'oggi opera.Si imbatte così in una losca palestra che raccoglie sbandati di ogni età: cosa si nasconde lì dentro?
Diabolik è pronto a scoprirlo, ma la morte è sempre in agguato. Soggetto di Mario Gomboli e Tito Faraci, sceneggiatura di Faraci.
IL TESTAMENTO DI ZANIBONI
Altra consuetudine è che, sebbene la storia sia ambientata nel passato remoto (con i disegni di un Palumbo ormai abituatissimo allo stile retrò e al design anni '60), le tavole di apertura e chiusura si svolgono sempre nel presente.E La morte in pugno costituisce purtroppo l'ultimo lavoro del maestro Sergio Zaniboni, che ci ha lasciati di recente.
Il suo tipico tratto, morbido e preciso, apre e conclude la vicenda.
La morte in pugnoè dunque un vero e proprio testamento artistico.
OMAGGIO A BIG BEN BOLT
Ma c'è un'altra ragione, sempre fumettistica e stavolta dalle sfumature meno malinconiche, a fare di questo albo una piacevole sorpresa.L'omaggio a Big Ben Bolt, fumetto americano degli anni '50 che la casa editrice Astorina tradusse e pubblicò un anno prima della nascita di Diabolik. Per qualche tempo, l'opera di John Cullen Murphy e Elliot Chaplin condivise la redazione col ladro in calzamaglia, per poi cessare le sue pubblicazioni.
Ma, oltre all'eredità che Big Ben Bolt ha lasciato sul versante tecnico (dalla grafica di alcuni co-protagonisti diaboliki fino all'uso dei retini adesivi), c'è anche quella... sentimentale.
In redazione non hanno dimenticato quel pugile americano, e hanno deciso di omaggiarlo proprio in questa avventura, col personaggio di Big Bolt. Un ex campione di boxe con cui Diabolik dovrà misurarsi, e che nasconde (letteralmente) un importante segreto.
Nei redazionali (con notizie su altre opere come Dick il giustiziere, Maciste e Kolosso) viene detto che dopo Big Ben Bolt nessun altro fumetto affiancherà mai Diabolik nelle pubblicazioni della casa editrice Astorina.
È vero, ma mi permetto di aggiungere un dettaglio. Esiste un fumetto, pubblicato quasi parallelamente a Diabolik, che racconta le vicende (ideate da Pier Carpi) di una ricca ereditiera regina del crimine: Zakimort.
Vero è che a pubblicarlo fu la Astoria di Gino Sansoni, marito di Angela Giussani. Ma insomma, è ovvio che sia rimasto tutto in famiglia.
Giudicate voi:
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stesso formato, stessa grafica, stesse scelte redazionali e pure lo spot per Diabolik! |
Quindi chissà, magari un giorno Diabolik potrà omaggiare anche questa sua "sorella minore", in qualche modo.
Mai porre limiti alla fantasia.