Chi è, o cos'è, un nerd?
Secondo il dizionario, la parola nerd indica una persona con scarsa propensione alla socializzazione e alle discipline sportive, di presenza insignificante, patita di tecnologia.
Secondo l'immaginario collettivo, un nerd è il secchione vestito fuori moda, occhialuto e brufoloso, che parla di cose comprensibili solo ai suoi simili.
Ma sia la lingua sia la società... cambiano.
Oggi il termine nerd ha assunto un altro significato, nei dizionari e nell'immaginario collettivo.
Vediamo cos'è successo.
Il nerd in gilet e mocassini, occhiali spessi, capello antiquato è un'immagine relegata agli ultimi anni dello scorso millennio. Oggigiorno i nerd sono altri. È una subcultura che spesso affiora di prepotenza, supportata dai tempi che mutano e da titoli cult che ritornano.
Oggi, che l'età adulta/lavorativa si è accartocciata su se stessa -sui vetri del benessere degli anni '80 e sull'inadeguata corsa al futuro degli anni '90- chiunque legge liberamente fumetti e guarda cartoons senza paura di essere (più) giudicato alla stregua di un cretino.
Che poi, ci sarebbe da aprire una parentesi, su questa cosa: perché leggere fumetti e guardare cartoni animati dovrebbe essere un'attività da ritardati? È una visione distorta, da sempre, che si ha di queste espressioni artistiche: sono giudicate loro malgrado merce per bambini. Non si sa perché.
Ma non è certo colpa dei nerd, se erroneamente ci si riferisce a tali prodotti come qualcosa per un pubblico giovanissimo. A pensarlo è la stessa gente che accetta qualsiasi film o telefilm solo perché contiene attori in carne e ossa, e non disegni.
Un ragionamento paradossale, ma tant'è.
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sono un bambino? |
Pensateci: a sbagliareè proprio chi ragiona in termini di crescita = tagliare col passato.
Ovviamente, a sbagliare sono anche tanti nerd.
Io non mi giudico nerd. Nerdè un aggettivo che utilizzo (assieme a pop, retro, geek) per definire il mio blog e gli argomenti che tratto. Si sa, la vita è fatta di etichette.
Se dovessi descrivermi, non risulterei come viene descritto un nerd, se non in certi ambiti.
Alcuni nerd sbagliano esagerando: ogni passione, quando troppo ossessiva, mette un muro nella comunicazione con gli altri. È qui l'errore: la comunicazione ha più livelli, e nella società di base bisogna restare neutri. Coi tuoi amici puoi vestirti da Bulbasaur o parlare di sviluppatori elettropositronici, ma bisogna avere abbastanza cervello per comprendere che altra gente ha altri interessi. Ho sempre pensato che la giusta regola sia la naturalezza: rendere normali le nostre passioni, farle risultare naturali. Solo così saranno normalizzate agli occhi di chi ignora.
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sono abbastanza nerd? |
Poi, molto dipende da come siamo: chi colleziona sottovetro oggetti "nerd", compie una scelta caratteriale.
Magari da bambino amava costruire il suo Lego come indicato nelle istruzioni, e lasciarlo così per l'eternità.
Che poi, qual è la differenza di una teca piena di cristalli Swarovski e una teca piena di Lego Architecture? Forse solo il prezzo, o lo status sociale che può derivarne.
Noi, le nostre passioni nerd, e gli altri: clicca per scoprire come sono cambiati i tempi!Ma badiamo: nerd sostanzialmente oggi significa appassionato (di un argomento specifico che riguarda una certa sfera di interessi). Anche il temine giapponese otaku, dalla connotazione simile, ormai significa qualcosa di analogo (dopo aver indicato altro). Una passione, da portare avanti con naturalezza e gioia.
La passione può diventare ossessione.
Un errore da non commettere mai.
E qui vi lancio una riflessione: che differenza c'è tra il ragazzo del Lucca Comics, col capello unto, maglia metallara, occhiali a fondo di bottiglia che parla solo della differenza tra la spada di He-Man e quella dei Thundercats, rispetto al ragazzo da bar, con dopobarba da discount, panza da sedentario, boccale di birra in mano, che parla solo della differenza tra Milan e Juve?
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tifosi in un pub: a tratti preferisco la bolgia (e la puzza di sudore) delle fiere del fumetto... |
Per come la vedo io, pur odiando la prima categoria, questa seconda (che giudico ancora più povera, minorata e tarata) la bullizzerei proprio.
È la rivincita dei nerd?