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[pensieri] figli di un dio minore

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E' stato detto di tutto e di più su ciò che è avvenuto a Parigi.
Molti hanno perso l'occasione per tacere e far bella figura, altri hanno parlato e magari fatto bella figura.
Io ho taciuto, fino a ora.

Non voglio parlare dei giochi economici e politici che sono dietro a ogni attacco.
Non voglio parlare nemmeno di religione, fanatismi, ignoranti che si fanno esplodere in nome di dio.
Noi cattolici europei non siamo stati da meno, nella Storia, in certe ingloriose imprese.
Siamo stati anche noi dei pecoroni.
E a giudicare da ciò che si legge e si vede in giro sui social, lo siamo ancora.

Ma allora, di cosa voglio parlare?
Del cortocircuito di rabbia e rivalsa.
Chi perde la moglie e dice ai terroristi che non avranno il suo odio.
Senza sapere che a scatenare i terroristi è stata anche la sua stessa nazione.
E che se tu rompi le palle a x, devi aspettarti la risposta di x.

Funziona così.
Funziona che la strage a Parigi è stata qualcosa di orrendo.
Come tutte le altre stragi che avvengono ogni giorno per il mondo, in posti lontani che non conosciamo, perché il tg dopo Avanti un altro! non ne parla.
Orrenda come la strage di risposta della Francia, che ha causato un'ecatombe tra i civili per distruggere il nemico.

Non si può restare lucidi, in questi casi. E' difficile restare lucidi.
Avvertiamo come "nemico" chi è -geograficamente o culturalmente- lontano da noi.
Avvertiamo come "vicino" chi sta a pochi kilometri da noi, la cui cultura differisce solo per la erre nella pronuncia.
Il resto è esotico, non ci tocca.

Dopotutto, ci importa davvero per i morti sotto il bombardamento francese?
Il parente di una vittima di Parigi cosa proverà, se non sentimento di giustizia? E' comprensibile.
E' un cerchio infinito, che affonda a spirale nella merda.
Non ci tocca molto un'alluvione al nord se siamo del sud. E parlo dell'Italia.
Figuriamoci se si prova qualcosa per gente che, in fondo, consideriamo sottosviluppata, distante, residente chissà dove a est sulla cartina.
E che ci fanno credere che, in fondo, se la sia andata a cercare.

Siamo stati tutti Charlie e ora preghiamo per Parigi, ma torneremo a augurare ai cugini tutto il male possibile al prossimo scontro calcistico con la nostra nazionale.
Dio è grande: è la sua creatura preferita a essere imbecille.

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