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[REPORT] Civita di Bagnoregio e Parco dei Mostri di Bomarzo: una gita autunnale

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Dopo anni -letteralmente- in cui abbiamo tentato di proporre questa gita, finalmente si è riusciti a partire: destinazione Tuscia, nelle zone del viterbese.
Una giornata diversa dalle solite, una passeggiata fuori porta a Civita di Bagnoregio e al Sacro Bosco di Bomarzo.
Eccone un piccolo resoconto.

Si parte presto, poco dopo le 6.00, e prevedendo una lunga sosta per la colazione si arriva a Civita di Bagnoregio.
Sono circa le dieci di mattina e la giornata è -per fortuna- splendida.
Caldo, di quello semi-estivo: si può stare anche in t-shirt, specie se ci si muove.
Così è come ci appare, da lontano, questa rocca.

non è la Muraglia Cinese


Avevo sentito parlare di Civita perché diversi set cinetelevisivi vi hanno fatto sosta, scegliendo questo paesino di soli 11 residenti come location ideale.
Civita di Bagnoregio è raggiungibile attraverso un lungo ponte non altissimo (il sentiero originale è in disuso, affossatosi nel tempo).

il campanile

La particolarità di questo gioiellino medievale è di essere costruito su un colle eccessivamente friabile: è il tufo a dominare anche tra le costruzioni stesse.
Ciò ha causato, nei secoli, diversi crolli che "hanno mangiato" poco a poco i costoni, portandosi giù anche le abitazioni: l'ultimo nel 1992.
Pertanto, il paesino è chiamato La città che muore.
Ovviamente, visto il business, si cerca di rimandare questo funerale: il posto era strapieno di turisti, soprattutto americani e giapponesi.

la piazza principale

Civita di Bagnoregio è un presepe suggestivo. Sicuramente unico nel suo genere.
All'interno, un museo con visite gratuite e diversi esercizi commerciali (souverir, ristoranti).
La chiesa -che si erge su di un tempio pagano di cui sopravvivono alcune colonne- è molto bella.
Peccato per il bazar interno, appena all'ingresso sulla navata di destra: qualcosa di cattivo gusto che sarà probabilmente punito da Dio.

il tunnel scavato nel tufo, attraversa il paesino ma... underground!



Dopo l'ora di pranzo, si risale in pullman per procedere verso Bomarzo, dove sorge il Sacro Bosco a.k.a. Parco dei Mostri.
Per me è sempre stato qualcosa di mitico.
Innanzitutto ancora non si viene a capo del mistero: è opera di puro diletto architettonico-artistico oppure è davvero un percorso comprensibile solamente agli iniziati?
È vera allegoria (umana, onirica, classica) o "soltanto" lo sfogo di una mente brillante?

la Sfinge ci avverte di ciò che troveremo

Amo il Parco dei Mostri perché amo l'onirico; perché amo il surreale, l'allegorico. E ovviamente amo questi percorsi magici che conducono chissà dove.

L'orco e Moz

Amo il Parco dei Mostri e come me lo amava Salvador Dalì, mio artista preferito in assoluto.
Come me, lo ama anche Kentaro Miura, autore di Berserk, mio fumetto preferito di sempre.
Che più volte gli ha reso omaggio.

L'Orco reinterpretato da Miura: era la camera delle torture di Mozgus

il Drago: in Berserk lo troviamo in un parco nelle Midland
 
La passeggiata nei giardini ci spinge a compiere questo giro, per quanto ormai a tappe "sballate", attraverso varie statue o piccoli edifici.
Degni di nota la casa pendente -che crea una straniante situazione di vertigini se vi si entra-, il tempio e alcune radure circondate da animali, dèi, esseri mitologici e simboli.

reminescenze guerresche romane... o simbolismo misterico?

la casa in Via dei Matti n. 0


Perle 17.15 il giro è completo.
Sotto le colonne del tempio, che forse fu il vero inizio del percorso voluto da Vicino Orsini per amore di Giulia Farnese, la gita finisce.
Si torna a casa: è solo un altro inizio, dopotutto.

Manola, Paolo, Carla, Moz

Avete mai visitato questi due posti?
Che ve ne pare?

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