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[SPOT] Cuki Alluminio Doppia Forza (anni '80 e '90)

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Pubblicità storica, anche per il fatto che è stata trasmessa per anni.
Cuki Alluminio Doppia Forzaè semplicemente noto come lo spot dei ragazzi che si lanciano il pollo.
Il messaggio è chiaro: la carta stagnola Cuki resiste a tutto.


Due fratelli italianissimi ma american-style si recano in rosticceria a comperare un pollo arrosto.
Il droghiere glielo incarta con Cuki, e meno male: i ragazzi iniziano a lanciarselo in strada come fosse una palla da football.
L'ambiente è quello caloroso di delizioso paesino italiano: la madre li attende sull'uscio.
Nonostante il pollo sia passato anche attraverso l'acqua di una fontana (e sia pure caduto a terra, lo si intuisce: al ragazzo scappa di mano...), la pietanza è salva grazie a Cuki.
E, per dimostrare la forza dell'alluminio, la madre para con la carta stagnola pure una pallonata dei due discoli figlioli.

A metà anni '90 lo spot fu accorciato e in parte rigirato: le scene con la madre cambiano.
L'altra cosa che rimane impressa di questo celebre spot è il jingle.
Una canzone in stile rock anni '50 alla Jerry Lee Lewis e che recita "I love you babe can't you see, the crystal ball is turning on the floor, there's a magical ??, Cuki Cuki Cuki".
La carta stagnola forse la usavano anche per altro...

[ANNUNCIO] dal 16 novembre...

[SIGLE TV] Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo (C. D'Avena, 1997)

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Torniamo a cavallo tra il 1997 e il 1998.
Probabilmente la migliore canzone cantata da Cristina D'Avena, Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempoè il (lunghissimo) titolo italiano dell'anime che in Giappone si chiama solo The Slayers.
Addirittura il titolo completo aggiunge persino un "per Rina", che è poi il nome della protagonista.

The Slayersè un fantasy di stampo classico: stregoni, cavalieri, maghi, tesori e nemici vari.
Ebbe un certo successo anche in edizione italiana, trasmessa -censurata- da Mediaset, che ne cambiò i nomi di alcuni protagonisti alleggerendo anche diverse situazioni.
Addirittura, per lasciare spazio a un evento sportivo, durante la prima trasmissione vennero accorpati gli ultimi tre episodi, in un'unica soluzione di nemmeno 30 minuti che risultò incomprensibile.

Fortunatamente, durante la replica del 2003 la Mediaset ripristinò l'originale struttura di queste tre puntate.
Nel 2009 sempre la Mediaset ha doppiato e mandato in onda nuovi episodi di The Slayers: per l'occasione ha tenuto il titolo originale, ritrasmettendo anche la vecchia serie stavolta senza censure video.
I nuovi episodi, pur mantenendo nomi e doppiaggio storici, non presentano invece nessun rimaneggiamento.

La sigla italiana è -a detta di molti- il miglior brano tra quelli interpretati dalla D'Avena.
Si nota subito la qualità della musica, composta da Franco Fasano su testi di Alessandra Valeri Manera, che fa largo uso di strumenti molto particolari e cori evocativi.

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[BLOGGING] 7 cose che non fanno funzionare bene il tuo blog

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In oltre dieci anni di blogging ho visto la blogosfera cambiare.
E non può che essere così, essendo questo un mondo veloce e frenetico.
Cambiamenti di cui ti accorgi solo voltandoti indietro: vivendolo, il percorso potrebbe sembrare invece una costante naturale.

In oltre dieci anni di blogging ho imparato qualcosina, per fare in modo che un blog possa essere vitale. Ho imparato principalmente cosa non bisogna fare.
Ecco i miei consigli.

DOMINIO

È ovviamente preferibile un dominio proprio, ma... che sia dall'inizio: cambiarlo in corsa, specie dopo tanti anni, non giova. La gente è abituata a seguirci a un dato indirizzo, non tutti aggiorneranno i loro feed reader e blogroll.
Oh, che poi è sì preferibile un dominio proprio, ma ciò non è indicativo di qualità e professionalità del blog.

MODULO COMMENTI

Evitate come la peste di allacciarvi, per i commenti, a Facebook o G+.
Pensate solo che quest'ultima piattaforma è già morta. Cosa succederà ai blog che lasciano commentare attraverso quel modulo?
Ah, per carità, evitate ancora di più robe come Disqus: i nostri blog, che siano Blogger-Blogspot o Wordpress, danno possibilità di interazione senza problemi e con decine di opzioni diverse.

MODERAZIONE

Se potete, evitate la moderazione preventiva dei commenti.
A meno che non abbiate un blog pericolosamente seguitissimo e/o commentatissimo (per "pericolosamente" intendo gli spazi che trattano argomenti a rischio flame), la moderazione dovreste proprio eliminarla.
Per inciso, tranne quelli di personaggi famosi, non conosco nessun blog con problemi di flame (e lo spam viene filtrato automaticamente...).
La moderazione preventiva uccide i dibattiti: aspettare chissà quanto per vedersi pubblicato il commento farà in modo che non si torni a leggere nemmeno la risposta. Inoltre, così facendo si precludono discussioni in tempo reale non solo con il padrone del blog, ma anche tra altri lettori.



NOME E INDIRIZZO

Evitate di cambiare nome e indirizzo al blog.
Ok, cambiare nome è il male minore, perché comunque l'indirizzo è di fatto il link utile che si segue per arrivare su uno spazio web, qualunque sia il suo titolo.
E appunto, cambiare indirizzo disorienta i lettori; non tutti aggiorneranno i loro dati per venirvi a leggere ancora, in molti si perderanno.

APRIRE E CHIUDERE

Blog che aprono e chiudono, poi riaprono (magari ad altri indirizzi).
Altra cosa da evitare assolutamente, perché in un solo secondo perderemmo tutto ciò che abbiamo costruito fino a quel momento.

ESSERCI O NON ESSERCI

Inutile girarci intorno: un blog funziona quando il blogger è presente.
Presente in casa sua, presente in casa d'altri.
Non è un banale do ut des: è vivere la blogosfera e divertirsi con gli altri, fare rete, persino collaborare.
Se non siete presenti nemmeno sui vostri blog, oppure postate con ritmi che variano da periodo a periodo, il vostro spazio potrà sembrare sempre e comunque abbandonato o poco vivo.

UN BLOG È UN BLOG!

Dobbiamo ricordarci che, se scegliamo di aprire un blog e vogliamo essere letti, è necessario essere leggibili.
In che modo? Innanzitutto rispettando lo strumento di comunicazione che abbiamo selezionato.
Un blog è un blog. Non è un sito vero e proprio, non è un forum, non è un social.
Un blog ha le sue misure e i suoi spazi. La sua impaginazione, insomma. E bisogna rispettarla.
Articoli chilometrici, guazzabugli di immagini, diversi colori e font, "muri" di testo: tutto ciò potrebbe penalizzare la leggibilità e far scappare via i lettori: che non sono spaventati da post dettagliati e approfonditi, sono spaventati da come questi vengono presentati.

Ami la blogosfera? Leggi anche

[FILM] Turbo: a Power Rangers Movie - la retrospettiva

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Proseguendo la retrospettiva su tutte le prime stagioni della serie tv Power Rangers, siamo costretti oggi a una piccola deviazione cinematografica.
Turbo: a Power Rangers Movieè il secondo film del brand, ma è anche l'unico perfettamente in continuity con la saga televisiva.
Dunque, introducendo la serie Turbo e facendo da ponte con Zeo, la sua visione è imprescindibile per andare avanti con la storia!
Un film di certo non bello, con diverse leggerezze, ma con due grandi ritorni...

DOVE ERAVAMO RIMASTI

Ecco le precedenti analisi: tra vecchi progetti mai andati in porto e il clamoroso successo, questa è la storia delle prime stagioni dei Power Rangers

PRODUZIONE

Mentre si stava finendo di filmare la serie Zeo, in previsione di quella Turbo, la Saban ebbe l'idea di riportare al cinema i Power Rangers. La prima volta fu un trionfo, sebbene la trama esulasse completamente da quella della serie tv: stavolta invece la volontà era quella di raccontare una storia perfettamente collegata alle avventure televisive, che facesse da introduzione alla nuova stagione.

il team al completo

RACE TO THE VOLCANO

Il titolo di lavorazione dell'opera era questo: nelle intenzioni iniziali, i Rangers avrebbero dovuto affrontare una pericolosa passeggiata su un vulcuno, lottando contro coccodrilli e incontrando una sirena. Tutte cose poi eliminate dalla sceneggiatura. Purtroppo, si è perso anche il motivo per cui i Rangers sono costretti a utilizzare nuovi poteri (i Turbo) in luogo di quelli che già possedevano (gli Zeo): la scena dove la loro capacità di trasformarsi viene persa, distrutta dal nemico, non è presente.

Lerigot e Yara

TRACCE DI ZEO, TRACCE DI SANGUE

L'unica cosa che fa riferimento ai poteri Zeo è la trasformazione di Kat, che tuttavia perde gli stessi cadendo in acqua.
Per inciso, la stessa attrice è protagonista di un unicum nella saga: il suo personaggio sanguinerà da una ferita alla gamba.

i Rangers acquistano i nuovi poteri

LA STORIA

Un anno dopo la sconfitta dell'Impero delle Macchine, i Rangers sembrano aver iniziato una nuova vita. Non sanno però che i nemici sono sempre in agguato: stavolta a bramare la conquista della Terra sono Divatox e i suoi sgherri: la strega dei mari peraltro è una vecchia amica di Rita Repulsa.
Intenta a compiacere Maligore, un antico dio mostruoso con cui vorrebbe unirsi in matrimonio, non esita a offrire in sacrificio allo stesso due vecchi amici dei Rangers: Jason e Kimberly, che diventano temporaneamente malvagi.
Grazie ai poteri Turbo e a un nuovo alleato, i ragazzi riusciranno a distruggere il grande demone: sarà però solo l'inizio di nuove -e pericolose- ostilità.

Jason contro Tommy

CHI VIENE, CHI VA, CHI TORNA

Il film segna il passaggio di testimone tra Rocky, che abbandona il gruppo a causa di un infortunio durante gli allenamenti di karate, e il piccolo Justin: un ragazzino che vive temporaneamente in una casa-famiglia e che fa amicizia con Kat e Tanya. Proprio lui diventerà Blue Ranger: per la prima e unica volta, un bambino acquisterà i poteri di Ranger vedendo la sua corporatura crescere quando è in costume.
Se Rocky va via e le scene con Billy non vennero nemmeno girate, tornano invece Jason (assente relativamente da poco) ma soprattutto Kimberly, che ha finalmente modo di reincontrare la sua ex-fiamma Tommy.
Un cameo è riservato anche a Rita e Lord Zedd, non più cattivi principali ma ancora fondamentali nelle trame che verranno.

Kimberly lotta coi Rangers

ANALISI

L'idea di un film che introducesse nuovi personaggi, nuovi nemici e nuovi poteri non è certo sbagliata: ottimo che sia in continuity con l'intera serie. Purtroppo Turbo non è un bel film: a tratti pacchiano (la lunga sequenza dell'antico vascello), riserva poche sorprese (giusto i ritorni) ma pare concentrarsi più sul superfluo che sulle cose interessanti. Anche la storia di Yara e Lerigot, due gnomi umanoidi coprotagonisti delle vicende, non è nulla di memorabile.
Resta un'avventura a base di arti marziali e passeggiate esotiche, preludio alla peggiore delle stagioni dell'Era Zordon.

peggio di un Ewok

NOTE FINALI

  • In Italia il film è andato in onda su Italia 1, senza troppa pubblicità. Probabilmente è stato trasmesso persino dopo la messa in onda della successiva serie Turbo.
    In ogni caso, fu disponibile in vhs per la vendita e per il noleggio, e oggi si trova in dvd.
  • Il nemico principale del film, il demone Maligore, è esattamente identico al nemico supremo della serie In Space: un banale riciclo di costumi crea una somiglianza che verrà sottolineata scherzosamente anche da un personaggio, in futuro.
    Secondo alcune teorie, Maligore e Dark Spectre sono fratelli gemelli.
il dio-demone Maligore
  • Il film Turbo ha la caratteristica di non utilizzare nessuna scena dalla serie originale giapponese: il girato è tutto americano.
  • Questo film segna l'ultima apparizione del barman Ernie, personaggi fisso sin dai primi episodi del 1993, ma soprattutto di Kimberly, l'originale Pink Ranger.

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[ANIMAZIONE] il test di Romano Scarpa per DuckTales (1988)

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Il celeberrimo disegnatore e animatore italiano Romano Scarpa, che tanto diede al mondo Disney, venne contattato a fine anni '80 nientemeno che per la serie cartoon DuckTales.
Scarpa realizzò questo test di pochi secondi, in cui -all'interno di una piramide centroamericana- appaiono Zio Paperone, i tre nipotini e i Bassotti.
Scarpa aveva già lavorato come animatore per la Casa del Topo, realizzando una clip (dove apparivano anche personaggi mai visti in formato cartoon prima di allora, come Paperinik e Manetta, ma anche sue creazioni come Paperetta Yé Yé).

Il test di DuckTales venne realizzato nel 1988 presso lo Studio GLM di Modena, dove furono animati anche La Pimpa e La Linea, nonché la suddetta intro by Scarpa chiamata Camminata Disney.

Essendo però per l'azienda americana troppo costoso produrre tutto in Italia, ma anche considerate le tempistiche, DuckTales venne affidato agli studi giapponesi TMS (gli stessi di Lupin III, Lady Oscar, Doraemon e tanti altri anime).

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[CARTOON] Piccoli problemi di cuore: una serie italiana tra adattamenti e sequel mai realizzati

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Marmalade Boy, da noi Piccoli problemi di cuore.
Un anime che giunse a sorpresa nel 1997, durante i pomeriggi di Bim Bum Bam, riscuotendo subito un certo successo.
Tratto da uno shojo manga, anche l'anime aveva di conseguenza un taglio molto femminile, proponendo una storia puramente sentimentale.

Pesantemente alterato, Piccoli problemi di cuore finì per raccontare praticamente un'altra storia: non tutti conoscono le verità dietro l'edizione italiana di Marmalade Boy, credendo si tratti di censura!

ADATTAMENTO

La storia originale proponeva uno scambio di coppia, con le nuove formazioni dei quattro adulti che vanno a vivere sotto lo stesso tetto. Le due coppie hanno dei figli, che diventano fratellastri e finiscono per innamorarsi. Non siamo alla Garbatella de I Cesaroni, per quanto la trama appare simile: questo avviene oltre dieci anni prima a Tokyo.
Ma in Italia tutto questo bordello, tra divorzi e scambismo (ma anche alcoolismo, omosessualità, rapporti poco ortodossi), non risultò consono al pubblico per cui fu comperata la serie. Ecco quindi che la Mediaset operò la consueta opera di adattamento.
Anzi, non consueta: vi spiego perché!


LA VERSIONE MEDIASET

Piccoli problemi di cuorenon è la versione italiana (censurata) di Marmalade Boy.
Piccoli problemi di cuoreè proprio tutt'altra opera, che utilizza il materiale video dell'anime Marmalade Boy ma ne riscrive le trame.
Nulla di chi indignarsi troppo: queste cose esistono da sempre anche in America (vedi qui alcuni esempi) e comunque ogni operazione di censura o adattamento era sempre discussa col Giappone e approvata dalle case di produzione orientali, come vi raccontai qui.

UNA NUOVA SERIE: A LITTLE LOVE STORY

Piccoli problemi di cuoreè semplicemente una serie ex-novo, liberamente tratta da Marmalade Boy, che utilizza scene e sequenze di Marmalade Boy ma ne racconta una storia diversa, che utilizza il materiale di 63 episodi su 76 modificando storie e personalità dei protagonisti.
I nuovi copioni, scritti da Mediaset in accordo -e collaborazione- con gli autori originali, narrano dunque qualcosa di accettabile per il pubblico italiano. E non solo: la versione Mediaset, di fatto, è stata venduta in più di dieci altre nazioni, col titolo A little love story. Probabilmente, quindi, nel mondo è circolata più Piccoli problemi di cuore che l'originale Marmalade Boy!


IL SUCCESSO

Piccoli problemi di cuore arrivò a toccare cifre importanti, anche e soprattutto in orario preserale. Una cosa analoga a quella successa con Sailor Moon e, negli anni '80, con Kiss me Licia.
E difatti ci si trovò proprio nella medesima situazione in cui ci si era trovati con Kiss me Licia: il pubblico voleva altri episodi, come fare?

SEQUEL E LIVE ACTION

Inizialmente venne previsto un sequel, sempre scritto da zero, basato in larga parte sulle sequenze dei 13 episodi precedentemente scartati.
Il titolo sarebbe dovuto essere Miki e Yuri, questo è amore.
Negli anni sono circolati i copioni e anche i primi episodi doppiati: infatti, furono montati 5 episodi sui 21 previsti, e i primi tre addirittura regolarmente doppiati dalle stesse voci della prima serie.
Qualcosa andò storto e questo sequel non vide mai la luce, così come un probabile live action sulla scia dei seguiti di Licia in formato telefilm: vennero fatti dei casting e venne scritto il soggetto, che avrebbe previsto anche un largo inserimento di brani musicali da poter poi vendere.
Anche questo progetto rimase nel cassetto di Mediaset, che decise di non stanziare più i soldi per produrlo.
Forse non era più tempo per questo genere di cose.
In ogni caso, ecco la sigla della seconda serie, mai trasmessa, di Piccoli problemi di cuore:



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[EXIT POOL] quali sono i vostri personaggi DC preferiti?

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Se la volta scorsa è toccato votare i due personaggi preferiti Marvel (un eroe e un villain), oggi tocca a quelli della concorrenza: la DC Comics.
Anche loro stanno conoscendo una rinnovata fama, oltre che nei fumetti anche in tv e al cinema.

Supereroi, antieroi, criminali, pazzi e alieni: l'universo DC è così ricco e longevo che è impossibile citarne tutti i componenti.

E oggi allora vi domando: qual è il vostro (super)eroe DC preferito? E quale il (super)cattivo?
Superman, Wonder Woman, Batman, Flash, Lanterna Verde, Freccia Verde, Plastic Man, Cyborg, Aquaman, Catwoman, Robin, Supergirl,Martian Manhunter, Nightwing...
Bizzarro, Doomsday, Joker, il Pinguino, Zod, Lex Luthor, l'Enigmista, Brainiac, Giganta, Due Facce, Ra's al Ghul, il Pensatore...
Dunque, sotto coi vostri due voti!

[VIDEO] Berserk Official Guidebook - recensione della versione italiana

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Uscito finalmente anche in Italia la guida ufficiale al mondo di Berserk, un volume di 200 pagine che la Planet Manga porta dritta dritta nelle nostre case!
Lo sfoglio per voi, mostrandone il contenuto: una pubblicazione dettagliata e ricca, corredata da una interessante intervista all'autore che racconta retroscena e ispirazioni dell'opera.
Berserk Official Guidebookè un volume che non può mancare se amate Berserk di Kentaro Miura: schede enciclopediche, riassunti esaustivi, mappe concettuali, storia, geografia, personaggi e anche tanta ironia!

Vediamolo assieme in questo breve video:


Il lavoro della Panini è molto buono, anche se per ovvie ragioni si porta dietro le traslitterazioni "errate" che ormai sarà dura correggere.
Peraltro si è stati costretti ad alterare anche le scritte di fondo per far quadrare le cose, un po' come successe anni fa con le similari guide di One Piece della Star Comics, dove vennero schiaffate orribili pecette a coprire il nome Monkey D. Luffy per inserire quello sbagliato, Monkey D. Rufy.


Se ami l'opera di Kentaro Miura, leggi anche

[SERIE TV] Romanzo Criminale - La Serie: a 10 anni dal cult

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Sono passati dieci anni da quel 10 novembre 2008, quando su Sky Cinema andò in onda quello che poteva essere considerato sia un esperimento, sia l'inizio di una new wave televisiva italiana.
Romanzo Criminale - La Serie, prodotta da Cattleya per la regia di Stefano Sollima, è il punto di inizio e fine di tutta una questione seriale tricolore.
Due stagioni, ventidue episodi totali, un romanzo alle spalle ma ancora di più un film.
Ecco cosa ci ha lasciato in eredità...

IO STAVO COL LIBANESE

Frase divenuta cult, imitata, scimmiottata: si apriva così, ambientata "oggi", Romanzo Criminale.
E subito si tornava agli anni '70: ascesa e caduta della Banda della Magliana, invero salita alla ribalta probabilmente dopo il libro di De Cataldo e il relativo film di Placido. Sì, perché nonostante i crimini (reali) di cui la banda (reale) si era macchiata tra i '70 e gli '80, quasi non c'era un preciso quadro -noto al grande pubblico- che collegasse tutto.

DANDI, FREDDO, LIBANO

O meglio Renatino, Crispino, Er Negro: tre boss che il romanzo, il film e la serialità televisiva hanno raccontato tra fantasia e realtà, romanzando dove occorre e spingendo l'acceleratore quando necessario.
Dopotutto, pur tratto da storie vere, è fiction.

QUESTIONE DI FICTION

E veniamo al punto: Romanzo Criminale fu un esperimento. Ma anche l'inizio -e la fine- di qualcosa.
Pensiamoci: cosa c'era, all'epoca, considerabile "d'autore" nella serialità televisiva italiana (media o lunga che sia)?
Distretto di Polizia aveva già ampiamente abbandonato l'alta qualità che lo aveva contraddistinto (nelle prime quattro stagioni, almeno: ma proseguiva su binari comunque validi); Il Capo dei Capi -tra polemiche e successo- era comunque una miniserie; Coliandro appariva e spariva su una Raidue che solo anni dopo ne comprenderà la forza; Boris era già qualcosa d'altro rispetto al resto.
Poco altro, o forse tutto qui.
Romanzo Criminale - La Serie rompe con tutto questo: una serie che voleva tenersi libera da certe logiche da prima serata (sulle tv ammiraglie), raccontando senza freni quel che era necessario.
Un esperimento (riuscito) come detto, ma anche l'inizio di una moda che arriverà di lì in poi.


APRIPISTA

Romanzo Criminale ha, di fatto, aperto la strada alla fiction italiana di qualità, lontana dalle rassicuranti trasmissioni imposte dai network.
Era la storia di una banda di delinquenti; si rischiò anche la "santificazione" (o peggio, l'emulazione da parte di qualche mente tarata). Ma al di là di qualche povero mentecatto che comunque garantì una certa pubblicità, è al lato tecnico che bisogna guardare.
Una serie che scelse solo giovani attori, anche alle primissime armi. Nessun nome noto, giusto qualche volto già conosciuto per i personaggi di supporto. Eppure, anche così "inesperti", Marco Bocci, Francesco Montanari, Alessandro Roja, Vinicio Marchioni, Alessandra Mastronardi e Daniela Virgilio diedero vita a personaggi e storie all'altezza delle grandi produzioni americane.

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[VIDEO] Medicina e anni 80, una rubrica da seguire!

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Marcoè uno dei re della cultura pop che potete incontrare in rete.
Ma è anche un medico, e allora si è inventato una rubrica veloce e divertente (nonché originale) che riesce a coniugare le sue due passioni: Medicina e anni 80.
Ogni venerdì sera esce con un nuovo video sul suo canale YouTube (il video è disponibile anche su Facebook per quanti lo seguono da lì).

Marco ha davvero una collezione sconfinata di giochi, riviste, oggetti, libri e tutto ciò che rimanda a una dimensione nerd/pop, specie quella televisiva (vanta anche delle partecipazioni a noti game-show).
Nell'attesa di passare da lui, come promessogli, un pomeriggio cartoons + succo Billy + pane e Nutella, mi sono goduto le prime due puntate di Medicina e anni 80.
E le lascio anche a voi!
Buona visione, iscrivetevi al suo canale e seguite Marco!

Puntata 1: sorpresine Mulino Bianco


Puntata 2: Commodore 64


Fatemi -ma soprattutto fategli!- sapere che ve ne pare!

[SIGLE TV] Batman (C. D'Avena, 1993)

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Con Batman, si può dire che Cristina D'Avena si occupò dopo tanto tempo di un cartoon maggiormente "maschile" e oscuro, o almeno non la classica serie comica-divertente.
La sigla italiana della serie animata di Batmanè famosissima tra i fan e non dell'Uomo Pipistrello.
Di fatto andò a sostituire il main theme già sentito nei due film di Tim Burton, musicato da Elfman.
Alcune delle immagini presenti nella sigla originale, però, furono mantenute anche nel patchwork mediasettiano.

Paradossalmente, l'immagine finale dell'opening originale fu usata dalla Mediaset come apertura per la sua sigla, immancabimente scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Ninni Carucci.
Batman è andato in onda, da noi, a fine agosto del 1993, nel contenitore Bim Bum Bam (all'epoca trasmesso da Canale 5).


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[ICONE] Stan Lee: un dio supremo nel mondo dei Masters of the Universe

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Stan Leeè (stato) un dio supremo del fumetto, in generale.
Una figura così forte e carismatica, geniale e originale -forse il Disney dei supereroi- che non poteva che essere "idealizzato" egli stesso.
Al di là del ricordo di una personalità che tanto ci ha donato (dico solo: L'Uomo Ragno, e ho anche detto tutto), facendoci emozionare, oggi voglio parlare di Standor.
Chi è Standor?

È un personaggio dei Masters of the Universe, nato nel 2013: una creatura cosmica di illimitata fantasia e illimitata immaginazione, con una forza creativa impossibile da eguagliare.
Ma chi è davvero Standor?
È un omaggio, bizzarro-divertente-doveroso, a Stan Lee.
Occhiali da sole, baffo, armatura glitterata.


Gli Dei del Multiverso hanno scelto bene.
Lui HA il potere e ce lo ha donato per farci divertire.
Ciao Stan, grazie di tutto.

[FUMETTI] Amazing Spider-Man 1: ritorno alle origini! - la recensione

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Eh, lo so. Mentre il mondo piange la scomparsa del suo creatore, L'Uomo Ragno in Italia è pronto a ripartire. Da 1.
In edicola trovate il primo numero (che poi è il 710) di Amazing Spider-Man: un (ennesimo) starting point che ogni tanto fa bene effettuare, in quella mega soap opera al gusto di superpoteri che è l'Universo Marvel.
E allora, perché non vedere cosa ha ancora da dirci la creatura più famosa del mitico Stan Lee?

Il quindicinale (80 pagine, 3,90€) conterrà le storie di ben tre uomiragni: Peter Parker, Ben Reilly e Miles Morales.
Si parte proprio col classico Peter, che ripercorre un po' tutto quanto fatto (e non fatto) finora. Lo ritroviamo a condividere un appartamento con due ragazzi, per una storia dal sapore ottantiano.
Uno è tranquillo, l'altro è un chiassoso rompicoglioni che gioca alla play a ogni ora del giorno.
Ma in più... è un supercriminale! E Peter lo sa! Ma c'è Kingpin di mezzo, e così per ora lascia correre...
Una storia romantica, semplice, bella.


Mysterio è il protagonista della seconda storia, sempre nell'universo Parker.
Mentre parte qui la rinascita dei Sinistri Sei, l'arcigruppo degli arcimalvagi che da una vita tenta di togliere di mezzo Spider-Man.
Sì, solo che stavolta si tratta di Miles Morales: come sapete, costui è l'Uomo Ragno per l'inclusività razziale (è nero) di un mondo alternativo (Terra-1610, peraltro presente in una storia nelle ultime sei pagine dell'albo). Ma da qualche tempo, con la ristrutturazione dell'Universo Marvel e la chiusura di certe questioni, Miles è collimato nel mondo di Peter Parker. E quindi eccolo qui nelle storie "canoniche", due Spidey al prezzo di uno. Forse. Chissà.
Peraltro, questa storia sembra essere una buona premessa per il futuro.


Due pagine di note del gabbagabbahey Mx Brighel spiegano un bel po' di cosine, mentre varie introduzioni ci raccontano il protagonista in base alla serie di appartenenza (qui ci sono le americane Amazing Spider-Man, Spider-Man, Spider-Man Annual tutte del 2018 -da gennaio a ottobre-).
E dai, poi anche solo per zio Stan, è giusto prendere questo albo, almeno il primo.
P.s. ovviamente L'Uomo Ragno non è l'unica testata a ripartire da 1. Trovate anche Iron-Man, se vi piace. Nuff said.

[BLOG] resoconto stagione 12

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Ciao Clockers!
E anche quest'annata di blogging volge al termine. E io volgo lo sguardo agli oltre trecentosessanta giorni passati con voi.
Forse la stagione più prolifica del Moz O'Clock, il dodicesimo anno di vita mi ha regalato grandi emozioni e tante soddisfazioni.
E, come logico, voi siete statiassoluti protagonisti!

Durante la stagione 2017/2018 sono stati pubblicati 305 articoli.
Il mese di marzo 2018è stato quello dove il blog ha avuto più traffico in assoluto, nella sua storia ormai decennale.

Ben tre post di questa annata si sono piazzati nella top ten degli articoli più letti di sempre.
Persino la prima posizione del podio è tutta per un post del 2018.
Ovviamente sono fiero del record ottenuto da articoli comeIl cantante della sigla di Lamù - caso risolto?(dove ho ricostruito l'intreccio internazionale dietro al mistero) e Italia Cult - il canale tv(un palinsesto ideale che coniuga passato e presente).

 Ho creato diverse nuove rubriche, come SMF - sigle meno famose(le opening televisive dei cartoon che non tutti ricordano).


Ho ideato diversi post "in serie", alcuni dei quali proseguono (come l'analisi delle saghe di Berserk o quella sulle stagioni dei Power Rangers) e altri sono stati completati (le retrospettive su Street Fighter e i film di Batman).

Con voi è stato "canonizzato" lo spazio Il Cercaricordi, dove di volta in volta affrontiamo la ricerca di un qualcosa di cui non vi sono tracce nemmeno sulla rete.



Ho avuto l'onore di intervistareUan e Manuela Blancharddi Bim Bum Bam.
Ho ripreso anche a scrivere come in passato: un blogging che non esiste più, evolutosi nel tempo.
Ne è nata la rubrica °°PoP CoRNeR°°, un punto di vista personale sugli argomenti quotidiani più svariati.

Abbiamo spesso parlato assieme del mondo nerd e retronostalgico, con articoli di "costume e società" come Quando è finita la magia dell'infanzia?, La rivincita dei nerd?,I passi del nerdismo, Passioni nerd nell'età adulta,La magia degli anni '80 e '90: realtà o impressione?.

Non sono mancate le polemiche, quando ho sollevato il problema del cyberbullismo attuato da un gruppo di blogger dai profili sospetti: Clone-Bloggers - sapevate di leggere sempre la stessa persona?(dove ho raccontato la questione) e La guerra dei cloni (dove ho sputtanato i comportamenti di certa gente, specie nei miei confronti).

È finalmente partito il progetto della Geek League, un collettivo di blogger dagli argomenti similari (cultura nerd e pop) che ogni tanto vi inonda di articoli tematici.


In estate, addirittura, c'è stata una piccola rivoluzione nel blog, con una gestione degli spazi ripensata secondo nuove esigenze.

E tutto questo è stato possibile, ovviamente, grazie a voi.
E oggi voltiamo pagina, chiudiamo un volume.
Pronti ad aprirne un altro, nuovo, insieme.
Vi aspetto il 16 novembre per il dodicesimo compleanno (mi raccomando, non fatemi gli auguri prima: non vi risponderò nemmeno, sono scaramantico e se lo fate la sfiga va tutta a voi!) e per l'inizio della tredicesima stagione del Moz O'Clock.


[BLOG] Moz O'Clock - un invito per questa sera!

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Ciao Clockers!
Siete tutti invitati, questa sera dalle ore 22.30, a una diretta speciale!

Dodicesimo compleanno del blog e inizio della tredicesima stagione!
Nulla di trascendentale: un evento piccolo ma doveroso, che potrete seguire conteporaneamente sia da YouTube (cliccando qui) sia da Facebook (cliccando qui), dove avrò piacere di interagire con voi in diretta e dove illustrerò le novità della nuova annata del Moz O'Clock!

Appuntamento dunque alle ore 22.30 su YouTube o Facebook (ricordate di seguire le pagine, se volete vedere il video!)

[BLOG] Moz O'Clock, stagione 13 - scopri le novità!

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E ci siamo!
Dodici anni sono compiuti, si entra a tutta velocità nella tredicesima stagione!
Se non avete seguito la diretta, ecco qui tutte le novità che ci attendono per questo tredicesimo anno assieme!



MISSION & MOOD

-si continuerà sulla strada -già intrapresa- di articoli su questioni abbastanza inedite: insomma, certe cose o le trovate qui o da nessun'altra parte;
-riprenderanno le MozInterviste ai blogger ma anche le interviste a tutti gli altri gestori di pagine/siti/profili retronostalgici/nerd;
-l'intenzione è quella di dedicare più spazio a guest-post e a collaborazioni trasversali.

NUOVE RUBRICHE

-Pop in Movies: tutti i prodotti pop/nerd che appaiono in un film, fotogramma per fotogramma
-Pop in Series: tutti i prodotti pop/nerd che appaiono in una serie, fotogramma per fotogramma
-Pop Locations: ripercorrendo un film o una serie attraverso i suoi luoghi cult
-Esoterika: analisi misterico-mitologica su ciò che si nasconde dietro i grandi titoli della cultura pop
-Mozploitation: un argomento, sfruttato a "raggio" per parlarne in ogni declinazione pop possibile
-Caso TV (titolo provvisorio): ci sono state stranezze o assurdità in tv?

PROGETTI MULTIMEDIALI

-A letto con Moz (titolo provvisorio): diretta via web radio,
-NerdLab (titolo provvisorio)
-Chatroom: su Telegram, per incontrarci tutti insieme in tempo reale
-Chatroom Game: un appuntamento nerd-quiz via chat
-PDF che raccolgono racconti a puntate o serie di post più corposi
-più video
-Mikipedia mensile avrà probabilmente in allegato un podcast, che riassumerà i contenuti del mese

LA CAMERETTA

diventa una sorta di landing page dove verranno caricati vecchi post: sarà, quindi, un Moz O'Clock +1, dedicato alle repliche di articoli molto vecchi.E chissà, forse non solo questo...

Pronti al divertimento?

[CARTOONS] i 10 cortometraggi di Topolino più scorretti

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Il nostro giovanissimo novantenneè stato protagonista di davvero tante opere, tra fumetti e animazione.
E se su carta lo abbiamo visto sposare una ragazza che non era Minni, in una storia poi bandita per sempre (che trovate qui), nei cartoons forse è stato più attento a certe questioni.
Come costumi, almeno. Ma non nelle scellerate abitudini e nei pericolosi divertimenti, che oggi sarebbero moralmente proibiti.
Questi sono i dieci cortometraggi animati più scorretti che hanno per protagonista Topolino.


Topolino, così avventuroso-sognatore-ottimista, funge spesso da input, in storie che hanno bisogno di svariati comprimari per svilupparsi attorno a situazioni disparate.
Dal bianco e nero del 1928, si arrivò alle ambientazioni urbane degli anni '40 con un Mickey sempre meno rurale.

UNA POZIONE COMBINAGUAI

Non si sa perché, qui Topolino riveste il ruolo di chimico.
E in un laboratorio che sembra quello della strega di Biancaneve, prepara una pozione che dona immensa forza a chi ne viene a contatto.
La sperimenta su una mosca catturata da un ragno; poi su un topo (!) inseguito da un gatto. E quindi sullo stesso gatto, braccato da Pluto (va contro il suo stesso cane!) e poi anche su Pluto stesso.


TOPOLINO GIARDINIERE

Uno dei primi cortometraggi a colori, vede Topolino combattere degli insetti ma finire vittima di allucinazioni disturbanti, dopo aver inalato il suo stesso insetticida.
Si ritroverà ad affrontare anche un bruco che finisce come l'uroboro.


STEAMBOAT WILLIE

Esordio cinematografico di Mickey, ci mostra il topo utilizzare una vacca, un gatto e una papera come strumenti musicali, fregandosene di tutto e tutti.


TOPOLINO E LO SCIENZIATO PAZZO

Un cortometraggio veramente horror, ancora più che The Haunted House.
Pluto viene rapito dal famigerato Dr. XXX, che vuole usarlo per un cruento esperimento.


CACCIA ALL'ALCE

In questo episodio, Topolino con Pippo e Paperino si mette a cacciare alci.
I due impiastri suoi amici si travestiranno anche da alce femmina con tanto di boccoli biondi.
Insomma, non un grande messaggio animalista.


LA CAPANNA DELLO ZIO TOM

Questo è inaccettabile solo con gli occhi di oggi, visto che siamo tutti diventati politicamente corretti in modo fastidioso.
In tale episodio, Topolino e i suoi amici mettono in scena La capanna dello Zio Tom, con tutti i cliché negroidi del caso: dalla scenografia che rappresenta piantagioni di cotone, a trucchi fatti di labbroni e treccine. Orazio fa il negriero che frusta pure gli schiavi, ma il pubblico è contro di lui.


L'ORSETTO LAVATORE

Altro episodio a tema caccia, qui troviamo Topolino e Pluto intenti a fare la pelle a un povero orsetto lavatore, che però si prenderà gioco di loro (impietosendoli).


L'ALBERO DI NATALE DI PLUTO

È festa, e cosa gliene frega a Topolino della natura se deve addobbare casa?
Così prende l'accetta e taglia via un albero: solo che tale albero è la casa di Cip e Ciop.


PLUTOPIA

Il cane è sempre il miglior amico di un topo, ma non se sei al Camping Utopia: poco importa l'amicizia, Topolino costringe Pluto a tenere la museruola lasciandolo persino dormire fuori.


A CACCIA DI BALENE

Ancora cacciatori in questo cortometraggio che vede protagonisti Topolino, Paperino e Pippo.
Stavolta il trio è all'inseguimento nientemeno che di balene, accontentandosi alla fine di un pesciolino.



[MISTERI] la sigla di Lamù: gli sviluppi sull'intrigo

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Sono passati ormai sei mesi dal post (qui) dove ricostruii il quadro generale che sta alla base del mistero nerd per eccellenza: chi canta la sigla italiana di Lamù?
Un articolo che ha avuto molta risonanza ma che non mi ha portato certo fama, gloria e interviste (come scherza qualcuno).
Un articolo che -anche grazie alle mie fonti- ha messo nero su bianco tanti tasselli che erano già stati ampiamente raccolti e dibattuti. Mi sono limitato a fare un lavoro di ricerca, mettendo ordine e facendo quel 2+2 che già altri in privato avevano fatto, a dimostrazione di come il quadro che ne esce non sia certo fantascienza.
Ebbene, da allora è saltata fuori qualche importante novità: ve la racconto!

IL MISTERO IN BREVE

Nessuno sa dire con certezza chi sia il cantante della prima sigla italiana di Lamù.
Per anni sono state fatte ricerche, battute piste, intervistate persone ma niente: questo nome non salta fuori. Al che, forse non è tanto il nome a essere importante, quanto il motivo per cui c'è tutta questa omertà dietro al segreto...


L'INTRIGO INTERNAZIONALE

Il mio articolo di maggio 2018 ricostruiva -come detto- il quadro generale.
Partendo dal fatto che Lamù fu mandato in onda da TeleCapri nel 1983, considerando che vi era dietro un network di diverse emittenti, mi sono concentrato sulle altre due sigle italiane di cui non si conosce l'interprete: Il magico mondo di Gigì e Ulysse31.
Cosa hanno in comune? Il fatto che dietro tali opening vi siano Shuki Levy e Haim Saban, ma soprattutto Alberto Testa e Ciro D'Amico (sic) per la prima, e Alberto Testa e un non meglio specificato Superbanda per la seconda.

Levy e Saban lavorarono spesso con gli Agrama della Harmony Gold, società statunitense che importava dal Giappone varie serie: questo sino a un litigio riguardante proprio la sigla di Gigì.
Ciro Dammicco (questa la vera grafia del cognome) aveva collaborato già con Jehan Agrama (in famiglia chiamata affettuosamente Gigì), e qualcuno riconduce proprio Dammicco all'interprete misterioso dell'opening di Ulysse31.
Dammicco (fondatore di Eagle Pictures) ha inoltre lavorato per la Mediaset di Berlusconi, che a sua volta è amico degli Agrama e tramite loro importava serie per le sue televisioni.

Tutte e tre le parti hanno avuto a che fare con i prodotti MediaTrade (Mediaset), da cui nasce l'omonimo processo apertosi a inizio 2000 che condannò proprio Frank Agrama, accusato di presunte irregolarità sulla compravendita di diritti tv per conto delle reti del Biscione.
Dammicco, dal canto suo, è inoltre collaboratore di Costantino Federico, patron di TeleCapri, con cui ha collaborato anche di recente per alcuni format.


LA MIA TEORIA

Sebbene ai tempi dell'acquisizione di Lamù la rete Italia 1 era in mano a Rusconi, che la cederà solo dopo circa un anno a Berlusconi, credo che la questione sia semplice.
Berlusconi era già un rampante editore che aveva in mente di aprire il suo polo televisivo, e forse aveva già adocchiato le frequenze di Italia 1.

Avendo quindi bisogno di una library di programmi (serie, telefilm, cartoons), per acquisirne i diritti potrebbe essersi affidato al suo amico Agrama che di mestiere si occupava di ciò.
Impossibile, infatti, che una rete regionale (o uno sparuto gruppo di tv locali) avesse soldi per importare certi prodotti, tra cui una serie come Lamù che all'epoca era nuova di zecca: proprio sulla questione economica, per me, subentrerebbe il nostro ex Premier, non avendo problemi di danaro per effettuare tali acquisti.

Con l'esclusione di TeleCapri dal circuito di Italia 1, nei primi anni '80, qualcosa è andato storto: i diritti della sigla italiana, già pronta, non sono probabilmente mai stati assolti.
Voi sapevate, ad esempio, che prima di passare alla Fininvest, Bim Bum Bam andava in onda proprio su TeleCapri, per un'area del Meridione?


DAMMICCO?

Sebbene non vi siano prove che leghino Dammicco a Lamù, è vero che Ciro D'Amico (riportato così) ha lavorato sulle musiche di Levy e Saban ma soprattutto col paroliere Testa, che ritroviamo sia per la sigla di Gigì sia per quella di Ulysse31.

Non è detto che sia lui il cantante misterioso di una, due o tutte e tre queste sigle, sia chiaro: ma il suo nome è presente nel mistero, e ricorre anche su questioni non propriamente musicali ma riguardanti collaborazioni e diritti tv, avendo lavorato con gli Agrama.


NEWS

E proprio Dammicco si è cercato di contattare, per diverso tempo.
Una pista che peraltro era stata dichiarata già morta da alcuni membri di un noto forum dove da anni si porta avanti l'indagine, che sentirono il cantante.
A inizio estate, poi, una risposta via mail da parte dell'artista barese: si tira fuori dalla simpatica ricerca, affermando di non essere lui l'interprete di Lamù, senza purtroppo fare riferimento alcuno al mistero di Ulysse31.
Sembra in effetti che la pista si areni così, tirandosi dietro anche la probabilità che la pista Agrama non abbia connessioni con la stessa.



È invece di una settimana fa una conferma che arriva dal Sol Levante: chiedendo direttamente alla fonte, gli amici della pagina FB Il mistero della sigla di Lamù hanno appurato che i diritti della serie Lamù vennero acquisiti per l'Italia nei primissimi anni '80, attraverso una società fondata proprio da Frank Agrama nel 1979: la Film Associates of Rome. Nel link trovate la notizia integrale.
Lo stesso Agrama partner di Berlusconi, lo stesso Agrama che ha commissionato sigle a Levy e Saban, le cui basi sono spesso finite agli italiani Dammicco e Testa.
Salta quindi fuori, ufficialmente, una notizia che lega Lamù al nome di tale imprenditore.

I nomi coinvolti sono questi, non possono esserci dubbi sul quadro dietro al mistero: che resta ora una semplice curiosità: chi ha cantato la sigla di Lamù?
Credo proprio che, presto, questo nome salterà finalmente fuori.
Qualunque esso sia.

[SPOT] Speedyquik Nesquik (1988)

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Negli anni '80, se non allegavi un gadget pure nel fustone del detersivo, non eri nessuno.
Figurarsi se dunque non ficcavano pupazzetti e sorpresine dentro i prodotti destinati principalmente a un pubblico di bambini.

Questo spot del 1988 illustra i quattro possibili regalini che Nesquik proponeva quell'anno: la mascotte del prodotto che si faceva pompiere, sceriffo, ballerino o pilota (che sembrava il pompiere, a dir la verità).
Col sapor di cioccolato c'era un gioco assicurato, che camminava a carica, da dare girando il pirulo sul lato destro.
Chi di voi li ricorda?
Chi di voi li aveva?
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