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[SPOT] Super Liquidator 50

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Pubblicità presa dal magazine Topolino dell'estate 1993.
Il Super Liquidator era la versione "figa" delle sempiterne pistole ad acqua: targata GiG, arrivò inizialmene in tre formati: Super Liquidator 50 -che era quello "classico" e più pubblicizzato, anche in tv; il Super Liquidator 30, più piccolino e maneggevole; il Super Liquidator 100, il più grosso.

Al costo di circa 25.000£, il modello 50 garantiva -sulla carta- 15 metri di gittata, al massimo del pompaggio: era effettivamente vero.
Il sistema che permetteva al Super Liquidator di spruzzare ad ampia portata era il pompaggio dell'aria, da effettuare col manico in stile "fucile a pompa". Più vi era aria pressata, più l'acqua schizzava lontano.
Le guerre di gavettoni non sono più state le stesse, con la discesa in campo di questa pistola dai colori giallo e verde fluo!

Qui puoi leggere la STORIA COMPLETA del Liquidator, dall'originale americano al marchio per come viene utilizzato oggi...!
Che ricordi avete?
Utilizzavate le pistole ad acqua?


[MUSICA] The summer is magic (Playahitty, 1994)

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Estate anni '90, tempo di eurodance.
Un genere praticamente tutto italiano, confezionato ad arte dai produttori nostrani.
I Playahitty erano l'ennesimo gruppo di facciata che, con una modella (magari di colore), firmava la nuova hit del momento.
The summer is magic ha fatto storia, con un video che in pochi ricordano (ambientato in una Riccione spacciata per Miami, o qualcosa del genere, probabilmente) ma con un ritmo che tutti hanno ballato.

Progetto di Emanuele Asti e Stefano Carrara, The summer is magicè interpretata in realtà da Jenny B., la cui voce era nascosta da una modella di facciata (come succedeva peraltro con i Corona).
Jenny B. è Jenny Bersola, sorella del cantante Stefano Bersola (interprete di varie sigle di cartoni animati).
E sono proprio in tanti a pensare che anche questa canzone sia da attribuire ai Corona, ma in realtà il gruppo si chiama Playahitty (che sta per playa-hit, tormentone da spiaggia).

[TAG] la mia estate ideale

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Dopo aver esplorato i nostri anni '80, i nostri anni '90, le estati e i natali del passato... e prima di tuffarci -prossimamente- negli anni '70 e negli anni 2000... arriva il tag sulla bella stagione.
Immaginate di dover cristallizzare un'estate perfetta, attraverso vari argomenti.
Cosa vi piacerebbe ci fosse nella vostra estate ideale?
Ecco, non ricordi ma desideri: voglio sapere proprio come costruireste la vostra estate perfetta scegliendo una sola cosa per ogni categoria proposta!


In sostanza nomino cinque bloggers (pescati casualmente tra coloro che hanno commentato qui negli ultimi giorni).
Chi, tra questi, vuol partecipare, potrà continuare sul proprio blog e taggare a sua volta altri cinque amici (scelti col sistema che meglio preferisce).
Siccome mi piacerebbe leggere i vostri eventuali post, vi chiedo di farmi avere il link agli stessi.
Nota: come immagine in apertura del post siete liberissimi di usare ciò che più vi piace, anche la stessa che ho proposto io.

In cosa consiste il tag?
1- Elencare tutti gli elementi della nostra estate ideale, in base ai vari macroargomenti forniti;
2- Avvisare Moz dell'eventuale post realizzato, contattandolo in privato o lasciando un commento a
 https://mikimoz.blogspot.com/2019/06/tag-la-mia-estate-ideale.html
3- taggare altri cinque bloggers, avvisandoli.

LA MIA ESTATE IDEALE

COLONNA SONORA
Sceglierei l'intero album Spirito dei Litfiba.
Arioso, con pezzi che vanno dal sognante al "ballabile".
E lascio Suona Fratello, un brano di soli due minuti, solo voce e chitarra, quasi improvvisato. Sentite che meraviglia.



LUOGO
Non ho dubbi: campagna, che adoro (specie di sera/notte: magica, onirica) però con una bella piscina per il giorno!

VIAGGIO
D'estate me ne andrei volentieri un paio di settimane in un posto più fresco, tipo Canada.

PROGRAMMA TV
Scelgo Bim Bum Bam dei primi anni '90: un mix di cartoni, telefilm e sketch.

SERIE TV
Guarderei Stranger Things: non è pesante e diverte sempre.


FILM
Penso proprio Stand by me, di Rob Reiner: ne parlai QUI.

FUMETTO
Una vagonata di Diabolik!

LIBRO
Qualche atlante o comunque compendio su qualcosa, qualsiasi cosa: che sia storia, geografia, arte...

RIVISTA
La Settimana Enigmistica, che è un giornale "attivo".

GIOCO
Gavettoni, guerra d'acqua con palloncini o pistole!


GIOCO DA TAVOLO
Monopoli: ti terrebbe occupato il giusto, con partite sempre diverse.

ATTIVITÀ
Delle belle passeggiate anche dopo il crepuscolo, per riflettere e ideare.

CIBO
La panzanella: fresca, veloce, estiva.

VIDEOGAME
Mi divertirei conTombi! (QUI), e infatti ci sto anche rigiocando!

CHI TAGGO

In un modo assolutamente casuale, ho pescato
Sinforosa
Marco Contin
Pirkaf
Nyu Egawa
Nino Baldan


Buon proseguimento, se ne avete voglia!
Chi non verrà nominato da altri, chi non ha un blog e comunque vuole dire la sua, è liberissimo di farlo nei commenti o su altri spazi!
Grazie a tutti!

[CINEMA] bellissimi coetanei (i miei dieci film preferiti del 1983)

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Prendo in prestito questo post di GramonHill per provare a stilare una classifica (personalissima) dei film miei coetanei che amo di più.
Quindi, nonostante io sia un vampiro che gira almeno dal sedicesimo secolo, i miei documenti ufficiali odierni dicono: 1983.
E allora ecco i miei film preferiti di quell'anno!


UNA POLTRONA PER DUE

Simbolo del Natale, ormai è un classico imprescindibile.
Lo rivediamo ogni 24 dicembre su Italia 1.

ACQUA E SAPONE
Cult del cinema italiano, quarta regia per Verdone.
La baby modella americana Sandy arriva a Roma e le viene affidato un tutor particolare...
Colonna sonora degli Stadio:



ZEDER
Il mistero del Terreno K è al centro di uno dei capolavori esoterico-horror di Pupi Avati, scritto con Antonio Avati e Maurizio Costanzo.

WARGAMES - GIOCHI DI GUERRA
Altro stracult degli anni '80, uno dei primissimi film sulla figura dell'hacker, con il rischio di una guerra missilistica.

VACANZE DI NATALE
Primo cinepanettone della storia, cast azzeccatissimo, ottima musica e personaggi indimenticabili.
Un importante tassello della buona commedia all'italiana.

VIDEODROME
Cronenberg, nel suo classico stile, racconta le trasformazioni causate dall'esposizione prolungata alla violenza televisiva. Viva Cinic Tv!

AMORE TOSSICO
Primo film di Caligari, è un gioiello neo-neorealista. Il mondo della droga nei primi anni '80, tra il caldo estivo di Roma e Ostia.


SCARFACE
Miami, traffici di droga. E Tony Montana diventa un'icona del cinema. Dirige Brian De Palma con un Al Pacino entrato negli annali.

CORAGGIO... FATTI AMMAZZARE!
Quarto episodio dell'epopea di Callaghan, in italiano porta il titolo di una celebre frase pronunciata da zio Clint, che in originale era "avanti, dà un senso alla mia giornata" ma da noi si trasforma e diventa culto.

SLEEPAWAY CAMP
Ancora inedito in Italia, è uno degli slasher movie più interessanti di sempre. Un campeggio, ragazzini vari e un assassino. Con il colpo di scena finale più bastardo di sempre.


altri che amo comunque, o che sono degni di nota

IL RITORNO DELLO JEDI, terzo (sesto) episodio di Guerre Stellari, avrebbe dovuto dirigerlo Lynch.

FIRE AND ICE, capolavoro in rotoscope di Bakshi, su personaggi di Frazetta e dello stesso Bakshi.

FLASHDANCE, la storia della saldatrice che diventa ballerina.


ZELIG, non amo Allen, ma questo suo finto documentario spacca.

I RAGAZZI DELLA 56a STRADA, cast stellare per un Coppola che dirige lo scontro tra due bande giovanili nell'America anni '60.

LA GUERRA DEL FERRO - IRONMASTER, fantasy tutto italiano diretto dal mitico Lenzi.

FURYO, buon Natale Mr. Lawrence: un prigioniero di guerra in mano ai giapponesi e un Bowie leggendario.

IL MONDO DI YOR, noto fumetto argentino, è una trasposizione originariamente televisiva firmata dal nostro Antonio Margheriti.

MONTHY PYTHON - IL SENSO DELLA VITA, celebre serie di sketch che attraversano le varie fasi della vita. Un piccolo capolavoro.

Quali sono i film vostri coetanei che amate di più?

[FUMETTI] Diabolik Magnum 2019: I gioielli perduti

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D'estate, è risaputo, c'è più tempo per tutto: anche per leggere.
D'estate, si sa, c'è più tempo per leggere anche i fumetti.
Sull'amaca, sotto l'ombrellone, nel fresco di un parco.
E i classici fumetti italiani, da Topolino a Diabolik, sono sicuramente una delle letture più gettonate.
Proprio a questo ha pensato la casa editrice Astorina, resasi conto della richiesta di materiale diaboliko durante i mesi più caldi.
Per tale motivo nasce la collana Diabolik Magnum, con uno scopo preciso: tante storie, pochi euro.


La scelta di questo esperimento editoriale ricade su una "cinquina" già pronta all'uso, il cui ultimo capitolo è stato pubblicato soltanto pochi mesi fa: i gioielli perduti di Ramona Benton, misteriosa donna legata al passato del criminale King, "padre adottivo" del futuro Diabolik.
Una vera e propria caccia al tesoro che, dal 2002 al 2019, si dipana in cinque albi (Contro un fantasma, Colpo su colpo, L'ultimo colpo, Il bracciale perduto e Obiettivo in nero) ricchi di intrighi, personaggi e situazioni.

Situazioni, peraltro, molto diverse tra loro: ciò garantisce al lettore una varietà narrativa che va dal classico colpo diaboliko fino a una sfida... televisiva.
Con, in mezzo, pericolosi e subdoli avversari disposti a ogni cosa pur di arrivare al risultato finale.


Il Diabolik Magnumè rivolto, quindi, principalmente a quanti solo saltuariamente si imbattono nelle avventure del Re del Terrore; a quanti vogliono un bel balenottero di circa 600 pagine (a soli 7,90€) da potersi gustare nelle giornate estive.
Ma anche i collezionisti più affezionati che già posseggono questo quintetto di storie, potranno trovare qualcosa per cui val la pena di avere il Diabolik Magnum: un buon apparato redazionale, veri e propri commenti che aprono i vari episodi; curiosità, dietro le quinte e anche un paio di tavole inedite.

Il progetto rende addirittura più snella la lettura generale, tagliando inutili (in questo caso) sequenze riassuntive.
E la redazione chiede già consigli sul prossimo quintetto: io ho indicato i cinque albi con protagonista la ghigliottina... per una prossima estate da perderci la testa.
Ma intanto godiamoci questa: correte in edicola, specie se conoscete poco Diabolik e volete recuperare una lunga epopea svoltasi nell'arco di venti anni.

[VACANZE] una cartolina per il Moz O'Clock (2019)

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Clockers, ci risiamo!
Anche quest'estate -ormai è tradizione, e grazie a voi ha sempre funzionato alla grande- vi chiedo, sempre se ne avete piacere, di inviarmi una cartolina!
È una pratica sempre più in disuso, ma quanto è figo ricevere un pensiero simile?
Ecco perché per il terzo anno mi faccio promotore di questa usanza: l'estate è arrivata, e dunque chi vorrà, potrà inviarmi una cartolina per la mia collezione.
Dalla città, dalla campagna, dal mare, dalla montagna, da un altro pianeta, dalla cucina di casa... va bene tutto!
Se non conoscete il mio domicilio, potete contattarmi a mikimoz@hotmail.com o via telefono o via social e vi fornirò l'indirizzo.
Grazie a chi vorrà partecipare anche quest'anno!

[MUSICA] Il mio nome è mai più (Ligabue-Jovanotti-Pelù, 1999)

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Sono passati già 20 anni dal piccolo grande caso musicale di quella lontana estate del 1999.
Il mio nome è mai più riuniva tre big della canzone italiana: Luciano Ligabue, Lorenzo Jovanotti e Piero Pelù, che -col nome collettivo LigaJovaPelù- diedero vita al singolo più venduto di quell'anno.
Il progetto, un evento di beneficenza per Emergency, prendeva il via dopo lo sdegno per l'intervento militare in Kosovo, estendendosi a manifesto contro ogni guerra.
Riascoltiamo questo brano...

Il videoclip, girato da Gabriele Salvatores che si offrì gratuitamente alla regia, vede i tre cantanti riflettere sui drammi di ogni guerra.



Negli anni, i tre artisti hanno riproposto il brano più volte, nelle performance dal vivo o ri-registrandolo da solisti.
Tuttavia, la grande occasione di ricantare tutti assieme Il mio nome è mai più arrivò sul palco di Italia Loves Emilia, nel settembre del 2012 a Campovolo.
Oltre alla formazione originale, Pelù -quasi come un presentatore navigato- chiama sul palco altri grandi della musica: il bassista Saturnino, Federico Poggipollini alla chitarra, Sago alla tastiera, Pino Fidanza alla batteria, Ghigo Renzulli al chitarrone. E poi Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni.
E tutti questi, assieme a Liga e Jova, danno vita a una versione davvero mitica de Il mio nome è mai più, che vi esorto ad ascoltare.


Nel 1999, non mancarono le critiche all'operazione musicale. Di certo non poteva essere un brano italiano a combattere la follia di oltre 50 guerre in corso.
Tuttavia, come scrisse Pelù nella sua autobiografia
"nonostante alcune opposizioni, con i proventi [...] abbiamo già costruito due ospedali. Non mi sembra poco. Quando vieni accusato di aver avviato un'operazione commerciale sotto la maschera della beneficenza, non hai armi per constrastare l'altrui stupidità. I nostri obiettivi erano quattro: aiutare le popolazioni massacrate in Kosovo, Kurdistan, Afghanistan, Sierra Leone. Con afghani e sierraleonesi stiamo raggiungendo il nostro target [...]. Non so che cosa si possa fare di più con una canzone."
Da allora la guerra non ha cessato di causare vittime innocenti, di sconvolgere le vite, di distruggere città e paesaggi.
Il mai più non è che una utopia se pensiamo a quanti freddi interessi ci sono dietro, ma davvero venti anni fa una canzone fece molto.

[CULTURA POP] Il Cercaricordi, la rubrica per chi cerca qualcosa che su internet non c'è

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Uno dei fattori principali che sta alla base dell'apertura di questo blog, ormai oltre dieci anni fa, è il ricordo.
Mi accorsi che internet non aveva proprio tutto. Non c'erano proprio tutte le cose che mi dilettavo a cercare, anche se può sembrare paradossale.
Anche per questo, lo scopo del Moz O'Clock è sempre stato quello di (cercare di, dove possibile) fornire a voi lettori qualcosa di inedito.
In questo senso vanno, infatti, alcune mie rubriche o retrospettive.
E, fedele alla questione del ricordo e di ciò che non sempre si riesce a trovare, alla fine è nata la rubrica Il Cercaricordi.
Come funziona?

In realtà è già attivo da qualche tempo, come saprete.
Il Cercaricordi è uno spazio a vostra completa disposizione: vi basterà contattarmi dove più vi piace (vi lascio la lista completa)
per discutere assieme sul ricordo che vi assilla e che non riuscite a ritrovare.
Ovviamente, tale ricordo è da circoscriversi al pur vasto campo della cultura pop: quindi cinema, tv, pubblicità, cartoons, fumetti, libri, serie, giochi, videogiochi, musica e via dicendo.

Dopo aver verificato che effettivamente ciò che cercate non si trova, o è difficilissimo da trovare, intervengo io con un post ad hoc che avrà come compito quello di fare in modo che i lettori, insieme, possano risolvere l'arcano.

Negli anni, alcune cose qui le abbiamo effettivamente ritrovate.
Penso all'Oroscopo Rai, o al gioco simil-Lion Trophy Show ma basato sul Winner Algida.
E ancora lo spot "flashdance" dello Shampoo Campus alla mela verde,



o il cartoon Le avventure di Gamba, che in televisione non si rivede da secoli,


o la pubblicità natalizia Panforte Sapori degli anni '80.



Altro è stato risolto solo in parte e con la parmenenza di dubbi, come lo sketch in b/n di un ragazzino che rovescia l'inchiostro in presenza di un frate o la fantomatica edizione italiana della seconda serie animata di She-Ra,



e altro ancora non viene ancora risolto, come lo show (film? serie?) con alcuni sopravvissuti in un mondo post-apocalittico.


Per seguire le evoluzioni e i risultati de Il Cercaricordi, vi invito a cliccare l'omonima voce che appare nel menu rubriche sotto l'header.
E, se avete un ricordo che proprio non riuscite a scovare, allora contattatemi pure!

[EXIT POOL] Transformers VS Masters of the Universe

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Mi aveva colpito l'esito del sondaggio sul blog l'Antro Atomico del Dr. Manhattan: nella scelta Transformers contro Masters, hanno vinto i primi.
Non immaginavo, sinceramente, pur considerato il fatto che conosco la passione per i robot.
Al che ho pensato: ehi, ma anche io ho una rubrica "versus" da poter chiamare in causa, e perché allora non farlo proprio riproponendo lo stesso sondaggio?
E allora, pubblico diverso e magari anche generazioni diverse, la domanda resta: preferite i Transformers o i Masters of the Universe? E perché?
Tenete in considerazione tutto, dai fumetti ai giocattoli, dai film alle serie animate fino agli eventuali videogames. Scontro tra titani anni '80, dunque.

Ne approfitto per anticiparvi che la rubrica Exit Pool (e non poll!) avrà presto una ulteriore variante, oltre alla classica e alla versus: a breve vi rivelerò di cosa si tratta!
Stay tuned!

[MUSICA] Notte prima degli esami (A. Venditti, 1984)

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La notte appena passata è stata la notte prima degli esami di Stato.
Un passaggio ormai consueto per tantissimi ragazzi, sempre più giovani e sempre meno maturi (tanto che l'esame non si chiama più "di Maturità"); un simbolo della crescita, del buttarsi alle spalle la spensieratezza, del voltare pagina.
E anche questa canzone è ormai un simbolo transgenerazionale.
Dal 1984, è la canzone di chi deve affrontare l'Esame di Stato.
In realtà il brano racconta varie storie, in una Roma che da notturna albeggia in quel giorno di giugno.


Una sequela di figure che vivono la notte, con due ragazzi che si incontrano furtivamente a poche ore dalla prima prova.
Sono passati tanti anni dal mio esame. Il primo di una lunghissima serie.
Non ricordo cosa feci di preciso quella notte, o se dormii agitato.
Sicuramente mi misi a studiare qualcosa, come se le ultime ore fossero preziose per assimilare in poco tempo quel che non avevo fatto durante tutto l'anno.
Senza sapere che ero io a dare un senso all'esistenza dei professori. Avevo il coltello dalla parte del manico, come tutti.
Solo che nessuno di noi lo sa: fa parte del grande gioco della scuola.
Il miserevole gioco di ruolo di una povera cultura calpestata: un'educazione fatta a tappe, tra stronzette fanatiche, professori illuminati, sfigati saputi, insegnanti frustrati, ribelli che si credono adulti, docenti e discenti demotivati.
Ma questa notte è ancora nostra, lo è sempre stata e lo sarà per sempre.

[MIKIPEDIA] la mia vita (1983-1988)

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Da oggi una serie di post targati Mikipedia ma diversi dal solito.
Sì, non si tratterà di resoconti fotografici mensili, bensì di saltuari resoconti fotografici... del passato!
Vi racconterò la mia vita, da quando sono nato fino a oggi.
Mi piacerà ricordare, con voi, storie e vicende degli anni che furono; mi piacerà fissare qui anche questi ricordi.
Ovviamente mi rifarò alla mia attuale vita ufficiale, ossia quella che parte del 1983, come riportano i miei documenti di adesso.
Pronti? Si parte!

Sono nato il 17 agosto 1983, erano circa le undici di sera.
Tirato via con la ventosa, non avevo nemmeno troppa voglia di sforzarmi a venir fuori da solo.
Fino a qualche ora prima, mia madre stava facendo un puzzle con due bambine vicine di casa, al tavolo del loro bar ristorante.

tutta testa

La mia carrozzina era celeste con l'interno arancione. Sarà per questo che, arancione e celeste in questo ordine, sono i miei colori preferiti?

io che dormo & Ilaria

Alternavo tette e biberon.
(con mia mamma).


Forse la mia prima neve.
(con mio padre).


Agosto 1984, praticamente avevo un anno.
Abitavamo ancora in Abruzzo.


Nel girello, a casa dei nonni materni (Abruzzo).


Passano i mesi, vivevamo sempre lì (tra l'altro è il mio domicilio odierno).

la M di MikiMoz
Il marinaio.


Il guerrigliero pronto alla Rivoluzione.


Agosto 1985, secondo compleanno. Qui sono nel giardino della casa estiva di alcuni zii, a Francavilla al Mare.


E qui ero diventato Ammiraglio.
Interno della casa descritta sopra.

prima di condurre Colpo Grosso

Passiamo al 17 agosto 1986: terzo compleanno e capelli ricci.


Gita a Collodi, qui coi miei compari preferiti: il Gatto e la Volpe.


Estate 1986, la Città della Domenica (Perugia).


Settembre 1986: primo e ultimo giorno di asilo.
Ci ritornerò in seguito, per poco!
In questi giorni, io e i miei ci trasferimmo definitivamente in Puglia.


Marzo 1987, carnevale a Manfredonia (FG). Io sono vestito dal Tenerone del Drive In.

pippo pippo pippo!

Giugno 1987, in una spiaggia romagnola. Lì per un matrimonio, ma il caldo ci portò anche al mare.


Quarto compleanno, 17 agosto 1987.
Per l'estate si tornava in Abruzzo, sempre.


Settembre 1987,  compleanno di Leonardo, ossia l'amico con cui sono cresciuto e di cui vi ho raccontato cosa combinavamo assieme (QUI).

Moz, Paolo, Leo

Dicembre 1987, gita in Toscana. Qui gigioneggio a Firenze.


Gennaio 1988, una delle mie prime settimane bianche.
A Monte Bondone e Andalo, sul bob con mia zia (ci accappottammo subito dopo questo scatto!).


Giugno/Luglio 1988, a Francavilla al Mare.

enter the sandman

Primi di agosto 1988, gita in Piemonte e Svizzera. Andammo a vedere le gare di Atletica a Sestriere (TO), e da lì ci muovemmo tra la Valle D'Aosta e l'estero.


E qui ero a Grindelwald, che non è qualche stronzo mago harrypottiano ma una cittadina dell'Oberland svizzero. In mano, ho un pupazzo della linea Fabuland.


PROSSIMAMENTE: IL MIO QUINTO COMPLEANNO E TUTTI GLI ANNI DELLE ELEMENTARI!

[FUMETTI] Berserk 80, la recensione

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Con una copertina così, che quasi sembra una troiata da shojo manga di nuova generazione, e col minor numero di pagine di sempre (solo tre episodi all'interno!) è disponibile in edicola il volumetto 80 di Berserk, che chiude quindi quanto iniziato col precedente (recensione QUI).
A dispetto di tutto ciò, queste poche pagine contengono quel che i fan aspettano da anni e anni (in Italia, da venti anni, mese più mese meno).
E una importante questione che sicuramente influirà sull'abbreviare i tempi in vista del finale.
Ma andiamo con ordine...

Il primo episodio conclude il viaggio astral-onirico all'interno della coscienza di Caska.
Recuperati tutti i frammenti, Farnese e Schierke finalmente ottengono quel che speravano: l'ex guerriera della Squadra dei Falchi, a qualche anno dal feroce stupro subìto e dopo un ventennio editoriale, ritorna in sé. Come reagirà nel ricordare tutto ciò che è successo?
Lo sappiamo che Miura non per forza è tenero o romantico coi suoi personaggi: prepararsi al peggio, tra lacrime e rabbia. Ma intanto queste pagine sono tra le più belle di sempre.


Gli altri due capitoli vedono Griffith e i Falchi mentre cercano di debellare un'orda di fastidiosi giganti nordici. Al di là della battaglia contro questi esseri -che hanno un minimo di istinto/intelligenza sviluppati, almeno nelle mire espansionistiche-, è ciò che avviene appena dopo a risultare interessante.
Gli stonehenge: tali monoliti si erano già visti altre volte in Berserk, ma scopriamo ora a cosa possono essere utili.


Insomma, a dispetto di una copertina quasi fuorviante (per quanto bellissima) e allo scarso numero di pagine, questo albo di Berserkè il giro di boa fondamentale che (vedrete!) ci porterà verso la fine dell'opera.

Vi ricordo che, mese dopo mese, sto portando avanti l'analisi completa del capolavoro di Miura, suddividendola per archi narrativi. Di seguito trovate tutti i post:

[SIGLA TV] Neon Genesis Evangelion (1995)

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Zankoku na Tenshi no These (La Tesi dell'Angelo Crudele) è la celebre opening dell'altrettanto celebre serie televisiva che seppe dare una sferzata all'animazione giapponese.
Neon Genesis Evangelion da oggi sarà disponibile, in una nuova edizione, sulla piattaforma Netflix.
Erano gli anni '90, e in effetti solo Sailor Moon stava funzionando alla grande, riuscendo a mixare trame appetibili per gli adulti senza perdere di vista il target femminile-infantile di riferimento.

In quel panorama subentrò Hideaki Anno, con la sua Gainax che già ci aveva regalato quel gioiello di Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra.
Nacque così Neon Genesis Evangelion: dopo tanto, una serie capace di generare marchandising, un pubblico affezionato tra fanatismi e teorie, persino epigoni, copie.

I robottoni erano sono sempre stati materia nipponica, ma in tv latitavano da un po' e comunque ci si rifaceva sempre a un modello più "classico", sviluppatosi fortemente negli anni '70.
Evangelio rompe tutto questo, presentando una serie di robot dai colori e dalle forme inusuali. Poteva essere un suicidio, e invece fu un clamoroso successo che scatenò il fandom.

I protagonisti sono personaggi in cui gli spettatori poterono rivedersi; di fatto, descrivono quasi la generazione giapponese di allora. Su tutti, l'apatico Shinji Ikari.
Evangelion divenne un fenomeno mediatico. Anche esoterico.
La sigla, così iconica e famosa, è stata anche parodiata.
Avete mai visto La Tesi degli AngelA Crudeli? Ossia quella su Piero e Alberto Angela?
Eccovela qui.


[BLOG] l'estate 2019 del Moz O'Clock

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Sole caldo mare piscina gavettoni passeggiate nottate amici... insomma, l'estate.
E con l'arrivo ufficiale della bella stagione, come sempre anche il Moz O'Clock entra in modalità summertime. E lo fa con grafica rinnovata (sempre ad opera del mitico Sandrino) e un mood più leggero.
Significa chiudere per ferie? Assolutamente no: certo in qualche periodo potrò sparire dal web, ma ci sono tante novità che vi attendono, e ve le illustro!

GLI ARTICOLI

Mentre alcune rubriche o serie di retrospettive vanno effettivamente in vacanza, nei prossimi mesi ampio spazio sarà dato a post più leggeri e veloci.
Quindi molta musica del passato, molte sigle, tanti spot.
Ma non solo, ve lo assicuro.

IL DIARIO DELLA SETTIMANA

Novità assoluta: ve lo avevo chiesto e mi avete fatto capire che vi piacerebbe leggere con maggiore frequenza qualcosa di più... "mio".
Nasce questo appuntamento settimanale (al martedì) che vi racconterà la mia estate tra pensieri, avvenimenti, (dis)avventure e emozioni in ogni campo. Chissà, magari anche sentimentale.

UN POST AL SOLE

Come ormai tradizione, la rubrica fotografica Mikipediadiventerà Un Post al Sole. Tutte le mie foto del mese, in ordine cronologico! Si inizia domenica 30 giugno.


VIDEO DA NIJIRAIN

Il "padre putativo" del Moz O'Clock, il sito Nijirain, sarà presente qui con alcune delle videoriscoperte più belle. Per sognare ancora un passato quasi dimenticato.

RIPRO-POST

Di tanto in tanto troverete vecchi articoli che mi piacerebbe riproporre, specie per fare un punto della situazione dopo qualche tempo (mesi, anni) dalla loro pubblicazione.
Come saranno cambiate le cose? Ci sarà ancora altro da dire?

IL SUPERPOST

In un paio di occasioni ho pensato a un "superpost": un unico argomento generale o un'unica etichetta, e qualche link agli articoli più rappresentativi.

SONDAGGI

La rubrica Exit Pool, che già conosce la sua versione classica (multirisposta) o quella Vs (una sfida tra due contendenti), si farà anche Sì o No: un unico nome in esame, per dire se vi piace o meno (e perché).
Vi voglio agguerriti!

Dunque non mi resta che augurarvi una buona estate 2019, ricordandovi l'iniziativa delle cartoline (cliccate QUI per saperne di più), se volete inviarmene una dalle vostre vacanze!
Divertitevi, ferie o meno!

[SPOT] gelato Blob di Toseroni (1983)

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Uno dei miei gelati preferiti era il Blob.
Un cono al caramello ricoperto di croccante cioccolato.
Questo cono era prodotto dalla Toseroni, prima che questa azienda venisse chiamata Eldorado.
Erano i primi anni '80, e il Blob dettava già legge.
Avrebbe continuato a farlo fino alla metà degli anni '90, sotto l'egida Eldorado/Algida della multinazionale Unilever.

Lo spot (recuperato dall'albo Super Eroica del luglio 1983) era suddiviso in due parti.
Inizia con il logo Toseroni che si fa... acquatico, e presenta il Blob con lo slogan "ci provo gusto".



E poi, la presentazione vera e propria, in grande, del cono al caramello. Sempre con lo stesso, azzeccato, claim.
Oggi il Blob non esiste più.
Qualche anno fa l'Algida ha inserito nel sua cartellone un certo Super Blob che però non era al caramello. Tale gelato oggi ha addirittura un altro nome.
Speriamo invece che il vero Blob possa tornare presto.
Intanto qui potete vedere i gelati Algida del 2019: https://mikimoz.blogspot.com/2019/02/gelati-algida-2019.html

[CARTOONS] Netflix: da Evangelion a Card Captor Sakura, qual è il futuro degli anime?

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Non accennano a placarsi le polemiche per il nuovo adattamento di Neon Genesis Evangelion, disponibile ora su Netflix.
Problemi di diritti spingono la celebre piattaforma internazionale a dover ordinare nuovi doppiaggi delle serie animate che intende trasmettere.
Era già successo con The Real Ghostbusters, e pochi giorni fa si è ripetuto con Evangelion.
Dal primo luglio, invece, su Netflix sarà disponibile Card Captor Sakura.
Cosa succederà stavolta?
Qual è il futuro dei vecchi anime?

Anche Card Captor Sakura sarà ridoppiato?
E, in caso affermativo, seguirà un nuovo adattamento, magari più fedele?
Sicuramente.
Se Netflix avesse ordinato un ridoppiaggio, impossibilitata a utilizzare quello Mediaset, di certo avrà indicato di attenersi all'opera originale.
E in effetti ci restituirebbe quel che su Mediaset non si sentì: diverse furono le modifiche, per quanto sempre più leggere col procedere degli episodi.
Innanzitutto l'età dei protagonisti fu aumentata di ben 4 anni.
Poi, ogni riferimento a sentimenti di natura omosessuale fu annacquato.

Ecco. Se la nuova versione non dovesse far schifo come la nuova di Evangelion, si aprirebbe un'opportunità non da poco: immaginate se Netflix decidesse di mandare in onda anche, chessò, Sailor Moon, Rossana (Il Giocattolo dei Bambini), Occhi di Gatto, Prendi il mondo e vai (Touch), City Hunter, The Slayers... cosa succederebbe?
Probabilmente ordinerebbe un nuovo doppiaggio per queste serie.
E i fan le avrebbero in formato fedele all'originale.
Niente censure audio, niente censure video.
Nessun nome cambiato. Tutto come in giapponese.

basta che non siano tradotti così...


Davvero quel che gli affezionati hanno sempre voluto negli anni '90 potrà finalmente concretizzarsi oggi?
Forse sì, anche magari se per poche occasioni circoscritte.
Ma sapete una cosa?
Probabilmente quella stessa gente che all'epoca gridava allo scandalo per le edizioni censurate, oggi non vorrebbe nuove versioni delle stesse, come invece auspicava all'epoca.
E sì, perché oggi quelle edizioni Mediaset sono cult, vintage, retronostalgiche.
Capito, il cortocircuito?

[LIFE] Diario Settimanale - gli esami non finiscono mai

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L'estate inizia con prepotenza.
E inizia con gli esami. I ragazzi che frequentano il centro di aggregazione coprono la fascia d'età più colpita da queste prove. Di terza media e di Stato.
E praticamente nulla è cambiato da quando li diedi io.
Alle medie ci andai proprio in scioltezza, più preoccupato all'aggiornare l'appena iniziata collezione di Diabolik che a ripassare Winston Churcill (ma per l'occasione chiamai il mio pisello proprio Winston, in onore del tizio americano che portavo a piacere nella tesina).
Al liceo tragedia greca in tutti i sensi.



Notte prima degli esami: festa nell'appartamento di sopra, dai miei zii. Dovetti ovviamente rincasare prestissimo. Ero solo con mio padre, quei giorni: mia madre e i miei fratelli se ne stavano beatamente in vacanza.
Dunque, prima prova: tema arrabbattato alla buona, e poi avevo sempre preso da 4 a 6, con punte di 7 se ci mettevo quelle frasi a effetto che tanto piacciono ai docenti che non hanno voglia di lavorare. Lasciai non so come nel dizionario un appunto su Dante, e la tizia in commissione se ne accorse e pensava che copiassi: gliel'ho sbattuto in faccia dicendo "sto facendo la traccia d'attualità, questo foglio è su Dante, che non c'è all'esame e mica potevo tirare a indovinare!".
Accartocciai il foglio e lo gettai nello zaino, e quella tornò a sedersi. Era una professoressa esterna. Ma mi destabilizzò per qualche minuto: l'Esame di Stato è comunque una puttanata ministeriale e quindi se ci si metteva poteva farmi saltare tutto anche se davvero non avevo colpe (se non la leggerezza di non essermi accorto di un foglietto manco mio nel vocabolario).
Bastarda.

Seconda prova, versione filosofica di uno stronzo greco mai sentito. Ho tradotto due righe, il resto in bianco e sti gran cazzi.
Terza prova, pure lì a mettere insieme un po' di cose a caso.
Una mia prof si avvicinò e mi disse: "per l'orale taglia i capelli, presentati bene". All'epoca ero capellone. Lei invece si vociferava fosse alcolizzata: roba di divorzi o qualcosa del genere. Io non mi tagliai un cazzo. Insomma, per i docenti conta sempre più l'apparenza della sostanza.
E così rivedo oggi i ragazzini andare dal barbiere e vestirsi con la camicia per l'orale delle medie. Sperando di fare un'impressione migliore perché così va la vita: non conta quel che sai, conta quanto sei influencer.
Un po' come alcuni amici Testimoni di Geova, che si vestono sempre da signorini sperando che io apra loro la porta, la porta del mio cuore, la porta del mio spirito al loro ebraico dio sterminatore di poveri bambini egiziani.
Loro vestono in pantaloni e camicia, e il loro YHWH intanto fa stragi una pagina sì e una no. Bella storia.
E no, non va così. Vestirsi bene è giusto, sei sempre a scuola, ma vestirsi meglio è da paraculi.
In questo modo inizia la mia estate. Coi ricordi degli esami.
Che qua di maturità c'è davvero ben poco, per tutti.
Ma intanto c'è il sole, e c'è il caldo.
Vado a dire un paio di cosucce a Winston: ma prima passate QUI (click!)che vi parlo di Giochi Senza Frontiere!

[FILM] C'era una volta un'estate, la recensione

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Lo avevamo citato qualche post fa, e mi sembrava foste abbastanza curiosi a riguardo.
E così oggi parliamo di C'era una volta un'estate, un film davvero molto bello e simpatico (ma con sfumature anche leggermente drammatiche) che, alla prima visione, mi fece esclamare: hanno fatto un film su di me!
Eh sì, perché mi sono ritrovato in uno dei protagonisti. Quale?
Lo lascio scoprire a voi!

Titolo originale: The way, way back. Un'estate che, di fatto, cambia la vita.
È uno di quei film adolescenza+estate, connubio perfetto e che tante perle ci ha regalato, specie negli anni '80 e '90.
Ma qui siamo nel 2013, a riprova che bei film (sul genere) se ne possono fare ancora.
Nat Faxon e Jim Rash scrivono, producono e dirigono.
Interpretano anche, ritagliandosi due ruoli di supporto niente male.
Ma il protagonista è il quattordicenne Duncan (Liam James, visto in Psych e 2012), un ragazzino terribilmente insicuro e impacciato.
A complicare le cose ci pensa Trent (il nasuto Steve Carell), nuovo compagno di sua madre, antipatico, stronzo e pure scorretto. Toni Colette interpreta Pam, mamma di Duncan, una cuoca con doti di arredatrice, alle prese con questa nuova fiamma e con i problemi del doversi rifare una vita.

Duncan e Susanna (AnnaSophia Robb)

Sì, sostanzialmente quel che salta agli occhi è proprio questo: la differenza di pensiero tra Duncan e sua madre. Se per un quattordicenne è semplice poter (dover!) sfanculare situazioni scomode o infelici, per un adulto i meccanismi non sono gli stessi.
In mezzo a tutto questo entra in scena Owen (Sam Rockwell).
Irrompe giocando a Pac-Man, è un cazzaro patentato, eterno bambino nel bene e nel male... ma sopratutto gestisce il Water Wizz.
Un parco acquatico rimasto così com'è dal 1983, e con uno staff fortissimo, tra cui i due produttori nei ruoli di un viscidone che-ci-sa-fare e di un addetto alle vendite annoiato e stanco.

Owen

Duncan finisce per incontrare Owen e finisce a lavorare per lui.
La visione della sua vita, ma soprattutto della stima di sé, cambieranno moltissimo.
Tra sorellastre un po' stronzette, vicini di casa interessanti, puttanelle vecchio stampo... C'era una volta un'estate colpisce anche per come è scritto: una trama semplice, uno sviluppo senza sbavature, e dialoghi anche un po' scorretti che ricordano la comicità di Malcolm in the Middle.
Il finale, molto poetico e ricco di speranza, è la ciliegina sulla torta.
Insomma, vedetelo.

[SPOT] Winner Algida (1992)

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Spot tratto dal magazine Topolino dell'estate 1992.
Il Winner Algida era una barretta gelato che spopolò sin dagli anni '80, per arrivare anche con un secondo gusto (al cocco) e in seguito in versione mezzaluna col celeberrimo Winner Taco.
Oggi non esiste più, sostituito da un anonimo Magnum che vorrebbe presentare fattezze analoghe ma non ha minimamente l'impatto del vero Winner.

La pubblicità del 1992 ci racconta di un match sportivo, resoconto leggibile di lato.
La grafica e la forza comunicativa sono tipiche di quegli anni, colorate e "scombinate" come si usava nei primi anni '90.

Se ami i vecchi gelati, riscopri

[RIVISTE] Toki Cartoni & Tv

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Sono passati già venti anni da quando questo magazine ha fatto il suo esordio in edicola.
Toki Cartoni & Tv era una rivista aperiodica, o forse meglio dire annuale, uscita fino al 2001.
Erano gli anni in cui l'onda lunga della passione anime stava conoscendo uno splendore commerciale impressionante, unito a una consolidata cultura otaku che prendeva piede tra i ragazzi.
Si veniva dai cult della metà degli anni '90 (Sailor Moon, Piccoli problemi di cuore...) e si andava verso l'affermazione di serie quali Dragon Ball, Pokémon, Digimon.
Col ritorno di classici e nuove frontiere nell'adattamento.
In questo contesto fiorì Toki Cartoni & Tv.


Ideato dall'autore, adattatore e doppiatore Nicola Bartolini Carrassi, Toki Cartoni & Tv era un magazine edito formalmente da Panini e che si rifaceva massicciamente alle produzioni televisive di Mediaset e di Yamato Video, con qualche concessione alla concorrenza.
Non solo cartoons, ovviamente.
Parte della rivista era destinata serie tv, soap e al mondo dei doppiatori.
Prendeva il nome di Super Tv, e nel secondo dei tre numeri, era addirittura quasi un giornale a sé da leggersi capovolgendo Toki aprendolo dalla quarta di copertina.


All'interno di Toki Cartoni & Tv trovavano spazio due storie fisse: una eraTama Girl, fumetto che seguiva le avventure di una guerriera simil-Sailor.
Disegnata da Marco Albiero e scritta dallo stesso Carrassi, venne pubblicata solo nei primi due numeri di Toki, ma se non sbaglio altri episodi si videro in un magazine televisivo analogo.


L'altra storia fissa era il romanzo a puntate, o meglio light-novel, Forever Night.
Una sorta di soap, illustrata sempre da Albiero e scritta sempre da Carrassi, che utilizzava volti e nomi dei più noti doppiatori milanesi, con personaggi modellati su di questi.







La vera forza di Toki era comunque quella di dare news e anteprime niente male, per tutti coloro che vivevano in quel momento la febbre otaku.
Potendo contare su chi lavorava direttamente alla fonte, il giornalino proponeva report da fiere internazionali e proposte delle varie case giapponesi, inanellando scoop sui titoli che presto sarebbero finiti in tv o in home video.



Vero anche che, magari, la Mediaset acquisiva davvero i diritti di un'opera come anticipato da Toki, ma poi la stessa era trasmessa dopo molto tempo.
Resta che il giornale annunciò per primo l'arrivo in Italia di Utena, di Detective Conan, di Lost Universe, di Berserk, di Le Situazioni di Lui e Lei, di Kid's Toys (da noi diventato Rossana) e tanto, tanto altro.

Chi di voi ricorda questa rivista?
Qualcuno la conosce?
L'avete mai sfogliata?

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