Come ormai saprete, la nuova serie di Holly e Benji, recente remake di quella storica, è in dirittura d'arrivo sulla nostra televisione.
Sarà Italia 1 a trasmettere i nuovi episodi in prima tv, ma... c'è un ma.
Sì, per la prima volta dopo oltre trent'anni, la serie probabilmente non si chiamerà più Holly e Benji ma Captain Tsubasa, che è il titolo originale.
E questo creerà sicuramente uno strano cortocircuito tra fans storici e nerd, tra girellari e chi passerà da una barricata all'altra.
Con prospettive analoghe sul futuro degli anime, in un percorso iniziato già qualche mese fa...
Quando Captain Tsubasa arrivò in Italia, si pensò (bene? male?) di modificare i nomi dei protagonisti attraverso un lavoro di localizzazione che permettesse un più facile arrivo presso il nostro pubblico.
Niente di strano: cambiare qualcosa trasformandola in un suono più vicino all'utente finale è una pratica che esiste dalla notte dei tempi.
Nomi giapponesi non erano all'ordine del giorno, nei primi anni '80. E così come non si conosceva il sushi (oggi ormai sdoganato), anche Tsubasa Ozora, Genzo Wakabayashi e compagnia bella sarebbero suonati ostici.
Tanto che diventarono, rispettivamente, Oliver "Holly" Hutton e Benjamin "Benji" Price.
E così noi li ricordiamo, così li amiamo.
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e tutti ci si chiedeva: cazzo significa W. Genzo? |
Ma la verità è che appunto si tratta di ragazzini giapponesi con nomi giapponesi.
La Mediaset stessa provò, anni fa, a raddrizzare il tiro: con una nuova tranche di episodi, cercò di inserire anche il nome o il cognome originali nell'appellativo riadattato.
Ma le cose adesso sono cambiate. Se in tutto il mondo Captain Tsubasa fu oggetto di cambiamenti nei nomi, pare che l'autore oggi si sia imposto affinché la sua opera sia adattata universalmente in un unico modo: fedele all'originale.
Pertanto, i nuovi episodi che stanno per arrivare su Italia 1 non dovrebbero più veder giocare Holly ma Tsubasa, non dovrebbero più veder parare Benji ma Genzo. Mark Lenders sarà Kojiro Hyuga, Julian Ross sarà Jun Misugi e Tom Becker sarà Taro Misaki.
Cosa aspettano a gioire, dunque, i fan delle edizioni fedeli all'originale?
Coloro che tra gli anni '80 e '90 si sono battuti anima e corpo contro le censure e gli adattamenti perpetrati dalla Mediaset?
Eh, qui casca l'asino.
Oggi, infatti, molta di quella gente è fan di tipo retronostalgico. Cresciuti comunque con Holly, Benji, Mark; con la quasi magia di Johnny, Tinetta, Sabrina; Sandy dai mille colori; Bunny Rea Morea Marta Amy guerriere Sailor e via dicendo.
Probabilmente, molta di quella gente è oggi anche girellara (affrontammo QUI la questione).
Girellaro significa che comunque ti sta bene, per affezione, un adattamento storico (censurato e riadattato) rispetto a un adattamento fedele al prodotto originale.
Si veda il caso de I Cavalieri dello Zodiaco.
Ora che esistono piattaforme come Netflix, che si muovono a blocchi di diritti mondiali su varie opere, il lavoro di adattamento diventa unico per ogni posto nel mondo.
Ciò successe qualche mese fa con Evangelion, che venne ridoppiato nonostante l'ottima edizione italiana precedente.
Ma anche anni fa con le prime stagioni di Pokémon, ridoppiate perché era necessario uniformare nomi e testi con gli episodi successivi, dopo una semplicistica iniziale edizione mediasettiana.
Cosa succederebbe se ora tutti gli autori facessero come il creatore di Holly e Benji, pretendendo fedeltà e coesione a livello globale?
Cosa succederebbe se, come per Evangelion, Netflix e altre piattaforme dovessero trasmettere a livello mondiale opere da noi precedentemente tagliuzzate?
Gioirebbero i fan dell'epoca anni '80 e '90, oppure gli stessi resterebbero ormai fedeli all'adattamento che oltre ad aver criticato, hanno comunque subìto?
Il confine tra girella e passione sta per subire un'evoluzione...