Miei orrorifici Clockers, è disponibile da un po' di tempo in libreria questo bel volumone (oltre 300 pagine, 25€) che raccoglie il meglio di due storiche riviste di fumetti horror americane: Creepy e Eerie. Mai viste tante e tutte insieme.
Ce lo porta la Mondadori con la collana Oscar Ink, e mettendo insieme una selezione di trenta storie, propone Lo spiacevole ritorno di Zio Tibia, che peraltro vi avevo citato proprio nel post precedente.
C'è qualcuno che non conosce Zio Tibia?
No problem: seguitemi. Fino all'inferno. Quasi, dai.
Zio Tibia, in originale "Uncle" Creepy, era la mascotte dell'omonima rivista della Warren Publishing.
A questo personaggio, dalla cinica battuta sempre pronta, era lasciato l'onore di aprire e chiudere le storie a fumetti pubblicate sulla rivista. Storie di 6-8 pagine, a volte una decina, che spesso raccontavano coi disegni le famose opere della letteratura orrorifica.
Era il 1964, e due anni dopo la Warren Publishing bissa con Eerie, altra rivista antologica dove però è il cugino Astragalo (Eerie in originale) a fare gli onori di casa.
Lasciate aperta la bara che torno dopo su questi personaggi.
La Mondadori riprende questi superclassici dell'orrore a fumetti e ce li consegna in un tomo nero, diviso in due parti (Creepy e Eerie, appunto), con un ottimo apparato redazionale finale, che ripercorre la storia di questi magazine anche per come arrivarono in Italia (negli anni '70).
I fumetti proposti sono belle storie d'autore.
Spesso coi testi di Archie Goodwin, si fregiano del lavoro artistico di Morrow, Sparling, Torres, Crandall, Kaufman, Sutton e tanti altri.
L'ultima storia del volume si chiude, invece, con le parole di Poe.
Ma avevamo lasciato una bara aperta: beh, dovete sapere che Zio Tibia è stato un "pupazzo" famoso anche da noi, in un prototipo del programma Notte Horror, prima che divenisse tale.
Nel 1989 Zio Tibia Picture Show e nel 1990 Venerdì con Zio Tibia, prodotto in Italia, serviva da siparietto introduttivo e finale per il film trasmesso, a cui seguiva anche un episodio di serie antologiche sempre a tema horror.
Nella seconda stagione, c'era anche Astragalo. Cosa chiedere di più?
Eccovi una clip dell'epoca:
Per concludere, riguardo Lo spiacevole rtorno di Zio Tibia: un volume che gli amanti del fumetto vintage e dell'orrore non devono farsi scappare; poi, considerato che ci sono tantissime storie tratte dalla narrativa horror classica (Stocker, Poe...) è una garanzia di qualità.
Avevamo parlato già de La Maschera della Morte Rossa e vi avevo mostrato una tavola originale di quell'opera (QUI il post). Eccola com'è in edizione italiana:
Per concludere, volume prestigioso, qua e là qualche piccolo refuso (roba di pochissimo conto), ma traduzioni molto buone e grande attenzione generale.
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