Nell'ottobre 1992 viene presentato uno dei pochissimi titoli beat 'em up che riesce ad avere un meritato successo nel marasma di epigoni generatisi dopo Street Fighter II.
La Midway Games lancia sul mercato Mortal Kombatdi Ed Boon e John Tobias,un nuovo picchiaduro a incontri che fa della violenza la sua bandiera.
La novità era rappresentata proprio dal sangue che sgorgava copioso dopo ogni colpo, e da tecniche micidiali che finivano nel truculento compiaciuto.
Lo stregone Shang Tsung organizza il solito grande torneo di arti marziali..
Che in realtà nasconde, ovviamente, ben altro: lui mira all'annessione della Terra da parte della dimensione di Outworld, potendo peraltro impossessarsi delle anime dei propri avversari.
Il dio terrestre Raiden non ci sta, e mette su un manipolo di eroi per contrastare il nemico.
Grande clamore tra i videogiocatori suscitò la mossa finale, chiamata Fatality, con cui uccidere l'avversario in modi più o meno atroci.
Dopo aver affrontato la sequela di sfidanti, al giocatore toccava il mirror match (in cui si combatte un proprio doppelganger) e infine, superati gli endurance match (incontri contro due avversari) ecco arrivare Goro e, infine, Shang Tsung.
Particolarità di Mortal Kombat era nella grafica, realizzata digitalizzando riprese di attori reali.
Proprio in quest'ottica si spiega la presenza di ben tre personaggi uguali, a cui viene cambiato solo il colore: i giocabili (e mitici) Sub Zero e Scorpion, e l'altrettanto mitico Reptile (non giocabile).
Tre ninja rispettivamente azzurro, giallo e verde.
Ma... in pochi sanno che ne esiste, sin da questo primo Mortal Kombat, anche uno rosso.
In realtà semplicemente un bug del sistema di colorazione nella scelta tra Sub Zero e Scorpion, poteva apparire casualmente col nome Ermac (ossia Error Macro).
Il successo riscosso presso il pubblico fece sì che tale personaggio diventasse ufficialmente parte della storia, nei capitoli futuri.
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