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[DIARIO MENSILE] quel che non accade

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Periodo: ottobre 2020

Semi-libertà vigilata.
No, frenate, non sono uno di quelli a cui non va bene e sfascia vetrine, o che sbraita perché non può uscire.
A me sta benissimo.
Mi rendo conto che star fermi penalizzerà molti (me compreso), ma comprendo con sguardo completo tutta la situazione.
Sarà dura (per gli altri, specialmente) e comunque tutta questa situazione ha ovviamente fatto sì che i piani generali venissero cambiati...


Innanzitutto, sarei dovuto salire a Torino.
A trovare un amico, a incontrare quanti di voi sono in quei sabaudi paraggi; a visitare la mostra del Mufant dedicata a Sailor Moon, che espone anche materiale qui apparso e richiesto dagli organizzatori.
A fare un giro turistico e perché no esoterico, ma ancor più enogastronomico.
Magari senza fermarmi solo in Piemonte ma toccando anche la Lombardia, altro giro che avrei voluto fare.
Ma ovviamente, nulla: si sta a casa, come giusto che sia.

Quindi, varie sono le cose che non accadono, che non sono accadute.
Col lavoro canonico sono fermo, e non ho capito se potrei lavorare.
Il DCPM non è chiaro su chiusure per i centri ludico-ricreativi ed educativi; in una nota pare si possa stare aperti a patto che si seguano misure scrupolose: e per fortuna ci eravamo attrezzati già da questa estate, col fatto del campo estivo; non solo avevamo provveduto a igienizzazioni e pulizie con prodotti anche molto costosi, ma avevo anche fatto il corso covid-19 per i tutor.
Eppure, anche se vi sto scrivendo dal computer della mia postazione lavorativa, qui non c'è nessuno: è chiuso.




Io ci entro per sbrigare pratiche, controllare la posta e fare tutte queste piccole cose (pensate, durante il lockdown di marzo/aprile, impossibilitato a uscire, ho dovuto buttare diverse riviste rimaste giorni e giorni sotto la pioggia!), ma anche prima del nuovo decreto, non ce la siamo sentita di riaprire al pubblico.
E non perché non si potesse fare, ripeto: qui da me siamo quasi da zona rossa, e da diverso tempo.
Già: poche anime ma sono già due settimane che in giro non c'è nessuno.
Molti contagi, tantissimi positivi e tantissimissime persone in isolamento (anche volontario precauzionale).
Potete immaginare come si sia svuotato tutto.
Con la Asl in sofferenza, con la tracciabilità che procede lenta.

Ma da questo stesso computer ho scritto relazioni, idee e spunti; partecipazioni per cose future che dovrebbero avvenire, quando tutto si sarà calmato.
Quel che di bello non accade oggi, accadrà domani.
E quindi, sicuramente, ci vedremo anche a Torino.


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