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[DIARIO MENSILE] zona rossa, sensazioni e vino



Gradualmente in un nuovo lockdown, mentre il mite autunno (mai bello come quest'anno, ovviamente) cede spazio al freddo sempre più pungente.
Il San Martino -per me sacro, da festeggiarsi tra salsicce, castagne e vino- è passato con le stesse pietanze ma in una dimensione molto casalinga.
Da molti giorni avevo ridotto le mie uscite, essendo il posto dove vivo già di suo probabile zona rossa, a forte rischio.
Insomma, mi sono concesso una nuova pausa, per dedicarmi ad altro.

Gli amici non sono abbandonati, perché ho continuato a uscire con loro finché si è potuto, e sempre ovviamente con ogni precauzione possibile.
Amo prendere il sole, il tiepido sole autunnale.
L'autunno mi fa pensare anche sempre a casa in Puglia; alle passeggiate dopo pranzo, a quella luce ancora forte, alle giornate che si accorciano su una cittadina che si spalma verso le campagne.
Mi viene così, un po' di malinconia.
Forse perché non posso tornarci, per ora.

Avete presente quando di colpo il passato vi chiama?
Sarà che sei abbastanza sereno con tutto e tutti, anche persone lontane, e dunque il cervello vaga contento e rilassato.
Nonostante qualche contrattempo, nonostante comunque sia abbastanza fermo con tutti i progetti lavorativi; ma poi arrivano nuovi (vecchi) giochi e contatti da un passato lontano, e anche questo contribuisce a portare la testa verso ricordi di sensazioni.
Si tratta di questo: sono sensazioni remote, belle, che riaffiorano.
Figure e sfumature, momenti ripetuti nelle giornate che furono.
E voglio farle rientrare nel mio eterno presente: ho pagato il pedaggio per proseguire, viaggiare, tornare.


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