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[comunicazione] fenomeno hashtag: come usarli?

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Leggendo le discussioni nel post Come ottenere di più da Twitter, ho visto che in molti puntavate i riflettori sull'uso degli hashtag.
Mi sono ricordato di aver scritto già, per un giornale, qualcosa a riguardo.
Oggi ve lo propongo qui sul blog.


Girovagando tra i social network ci si imbatte sempre più spesso negli hashtag, ossia quelle paroline che, precedute dal cancelletto, diventano cliccabili.
L'hashtag nasce su Twitter, ed è una vera piccola rivoluzione nella comunicazione. Sostanzialmente serve a creare parole-chiave, quindi a canalizzare i discorsi in base all'argomento.
Con gli hashtag si può indirizzare un proprio post all'interno di una discussione specifica; è possibile trovare tutti i tweet e i post che parlano di quel dato argomento; inoltre, gli hashtag fanno sì che si possano trovare, in internet, persone con interessi uguali ai nostri.
Un ottimo strumento che evita la dispersione di notizie, uno strumento grazie a cui è sempre più facile avere informazioni in tempo reale sugli avvenimenti in corsi, di qualunque genere e natura, sia seri che di evasione.
Politica, ecologia, stati di allerta, ma anche fenomeni televisivi.

Ma l'hashtag non sempre viene usato correttamente, specie da quanti ne ignorano la funzione, specie su piattaforme come Facebook e Instagram. Così ci si ritrova post e "stati" con frasi tipo #ma#che#bella#giornata#di#mare, inutili dal punto di vista della comunicazione e francamente orribili a leggersi: solo il primo hashtag, "#ma", risulterà cliccabile, ed è una parola che non indirizza verso alcun argomento.
In questo caso specifico, la parola da usare come hashtag è solamente #mare, ovviamente isolata dal resto della frase: è quello l'argomento portate della discussione, il termine che accomunerà il nostro post o stato a chi, nella rete, sta parlando di mare.
Potete aggiungere altre parole -mi raccomando, sempre staccate dalle altre- come #sole, #sun, #sunny e tutto ciò che potrebbe richiamare ciò che volete comunicare; ricordate sempre che è inutile hashtaggare a cazzo parole di intere frasi: non esisterà mai nessun argomento chiamato #di!

L'hashtag è un modo di comunicare perfetto per quest'epoca 3.0, e che spesso diventa crossmediale: attraverso le parole-chiave è possibile seguire eventi di cronaca o spettacolo, una diretta nella diretta che annulla sempre più le distanze. Nel web e non solo.

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