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[MANGA] L'attacco dei giganti: il finale spiegato (da un boomer)

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Attack on Titanè finito.
Non è mai stato il mio genere di opera, ma riconosco che ha suscitato sempre un certo clamore ed è sicuramente tra i titoli che hanno tenuto banco trasversalmente in questi anni, interessando un pubblico variegato che ha seguito trame e misteri della serie per diverso tempo.
La nippomania, a un certo punto drasticamente calata dopo l'ultimo boom degli anni 2000, è sopravvissuta anche grazie a L'attacco dei giganti: c'è l'amico Giuseppe Intorre che mi ha proposto questo suo spiegone finale, ora che tutto è terminato.
Uno spiegone... da parte di un boomer, come ha voluto che scrivessi: buona lettura!


Allora, per come l'ho interpretata io (attenzione: parte spiegone boomer, ovviamente spoiler)
Eren aveva un duplice obiettivo: il primo, che poi è quello che ha dichiarato fin dai primi episodi, era quello di eliminare tutti i giganti dalla faccia della terra, ed il secondo di permettere ai suoi amici di vivere una vita lunga e felice.
Come abbiamo appreso, il potere del progenitore permette di muoversi senza soluzione di continuità fra passato, presente e futuro, e di vedere tutti i possibili "sentieri" a seconda della scelta che si decide di seguire (come ad esempio nel precedente numero, quando viene mostrato il possibile futuro di Eren e Mikasa che decidono di fuggire via da tutto e da tutti).
Sicuramente Eren ha avuto modo di vedere che l'unico modo di realizzare entrambi i progetti era quello di far si che le cose avvenissero esattamente come sono avvenute, ivi comprese la marcia dei colossali con lo sterminio della quasi totalità degli abitanti della terra; forzare il padre a fare una strage di Reiss per acquisire il potere del progenitore; e anche l'ultimo, terribile sacrificio di spingere Dina a risparmiare Berthold, che avrebbe dovuto salvare Armin anni dopo passandogli il suo potere, per sacrificare addirittura sua madre (che è stato l'evento scatenante che lo ha poi portato a desiderare di creare un mondo senza più giganti).




Un progetto portato avanti fra azioni apparentemente inspiegabili (e che alla fine quel significato lo hanno anche smarrito nei meandri dei sentieri, dei possibili futuri e della mente ormai dilaniata di Eren) che hanno condotto fino al martirio di Eren, che in un ultimo barlume di umanità rimpiange di non aver potuto amare Mikasa come avrebbe voluto e vivere con lei ed i suoi amici in un mondo terrribile, ingiusto e ancora minacciato dalla guerra, ma finalmente libero dai giganti.




Eren scopre tutto quando fa il baciamano a Historia nel momento della sua incoronazione, ovvero quando c'è il primo contatto fra un possessore del potere del progenitore con una persona di sangue reale.
In tutti gli altri casi questo avveniva perchè chi possedeva il potere era lo stesso discendente di re Fritz e di Ymir, e quindi era vincolato al patto di obbedienza/amore che legava i due e che costringeva chi possedeva quel potere a tramandarlo per generazioni e a non far conoscere a nessuno l'origine di quel potere rimuovendone ciclicamente ogni ricordo.





Nel momento in cui apprende quello che è successo, che sarebbe successo e del motivo per il quale siano successe certe cose terribili Eren, si trova di fronte alla realizzazione che tutto è accaduto perchè per la prima volta il potere dei progenitore è finito nelle mani di una persona libera (ovvero se stesso) e finalmente padrona del suo destino...
Destino che sarebbe potuto essere anche quello di scappare via con la donna che ama di fronte a quell'orrore, condannandolo a ripetersi di nuovo all'infinito, ma che invece è stata quella di prendersi il peso di tutto il male del mondo sulle sue spalle ed arrivare fino in fondo, a costo di qualsiasi sacrificio. Non è possibile dare una temporalità a "quando ha fatto cosa" ma dobbiamo solo vedere il quadro completo nella sua integrità, ovvero una serie di scelte passate, presenti e future che hanno portato a liberare il mondo dalla presenza dei giganti.




Shinjeki no kyojin
è stata l'opera prima di Isayama, che probabilmente ad un certo punto ha superato di gran lunga la capacità dell'autore di tenerle testa.
Probabilmente, se fosse rimasta meno mainstream, avrebbe preso una piega completamente differente, sarebbe finita prima (o magari starebbe ancora continuando, chissà) ed avrebbe avuto un finale magari più anticlimatico, cruento e con meno fanservice... ma molto probabilmente non saremmo neanche qui a parlarne.




L'Attacco dei giganti è stato quello che doveva essere, ma il suo "percorso" non è ancora concluso. L'anime potrebbe avere un altro finale o andare a costruire il climax ideale per esaltare quello del manga che, seppur controverso per alcuni, mette il punto ad una storia che ci ha accompagnato per 11 anni e che probabilmente sarà capofila di uno nuovo modo di intendere il fumetto giapponese da qui in avanti.
(a cura di Giuseppe)

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