Qual è la migliore edizione italiana del manga Berserk, scritto e disegnato da Kentaro Miura?
Una domanda che da anni corre tra i gruppi di fan, lettori di vecchia data o nuovissimi che intendono approcciarsi all'opera.
In Italia abbiamo attualmente ben quattro edizioni distinte, di Berserk: l'edizione regolare (comunemente chiamata "sottiletta"); la Collection, la Maximum e la Collection Serie Nera.
Andremo ad analizzare ognuna di queste edizioni, per provare a capire quale sia la migliore, o almeno... quella meno peggio!
Sì, dobbiamo partire da un presupposto: in Italia non esiste un'edizione di Berserk che sia "migliore", perché tutte hanno diversi difetti che ci trasciniamo da anni.
Pensiamo ai nomi traslitterati in modo impreciso quanto non addirittura fastidioso (vedi i vari Gatsu, Grifis, Pak...); anche concetti, luoghi, formule, creature spesso sono stati adattati in maniera imperfetta (vedi il Clifoto/Qlipphot, le preghiere, il kerpee/kelpie o i pisky/pixie...).
Se è vero che molti di questi problemi derivano dall'infelice edizione spagnola anni '90, su cui la Panini si basò per la nostra edizione italiana, è altresì vero che pure in Italia sbagliamo e continuiamo a farlo.
Per approfondire, comunque, vi rimando all'articolo sull'edizione italiana di Berserk, tra adattamenti e censure (CLICK).
Se amate l'opera, non perdete
- BERSERK - ANALISI SAGA LO SPADACCINO NERO
- BERSERK - ANALISI SAGA L'EPOCA D'ORO (PRIMA PARTE)
- BERSERK - ANALISI SAGA L'EPOCA D'ORO (SECONDA PARTE)
- BERSERK - ANALISI SAGA LOST CHILDREN
- BERSERK - ANALISI SAGA LA CATENA IMMOBILE
- BERSERK - ANALISI SAGA LA FESTA DELLA RINASCITA
- BERSERK - ANALISI SAGA CRONACHE DELLA GUERRA...
EDIZIONE REGOLARE
Lettura ribaltata rispetto all'originale.
In edicola dall'agosto 1996, spezza in due parti il volume giapponese (dividere in "sottilette", cioè pubblicare più albi ma a foliazione ridotta, è stata una pratica molto comune nell'editoria manga del nostro Paese).
I primi volumetti provengono da un'edizione spagnola e si portano dietro censure e traduzioni davvero pessime, tuttavia gli stessi hanno raggiunto valore considerevole nel mondo del collezionismo.
Ma proprio perché -per almeno le prime sette/otto uscite (corrispondenti ai primi quattro tankobon originali)- i testi sono pietosi (con errori riguardo la trama stessa e i concetti dell'opera) e sono presenti censure (per chi vuol saperne di più, rimando sempre a questo post), e pure la resa grafica è abbastanza raffazzonata, sconsiglierei di recuperare questa edizione.
Che è comunque la prima, e quindi -anche nelle uscite più recenti, nonostante ormai ci sia una cura editoriale ottima- non è mai stata esente da errori poi corretti nelle successive ristampe.
EDIZIONE COLLECTION
In edicola dal maggio del 2000, raccoglie i precedenti albi "sottiletta" riaccorpandoli a formare i volumi uguali all'edizione giapponese.
Resta tuttavia la lettura all'occidentale, che ribalta le tavole.
I primi otto volumi della Collection propongono un'edizione nuova, riadattata ex-novo, riprendendo le tavole dal Giappone e non più utilizzando quelle spagnole.
Sopravvive, per svista, qualche leggera censura nei disegni.
Le imprecisioni e gli errori nei testi, presenti nelle "sottilette" sono qui corretti tutti o quasi, ovviamente dove possibile (i nomi sbagliati non vengono corretti, quindi, anche per evitare due linee editoriali diverse per un prodotto che invece deve semplicemente "riversare" i contenuti del primo e riproporli).
EDIZIONE MAXIMUM
Dall'estate 2004.
Tra i pregi, il grande formato che permette di godersi pienamente le tavole di Miura, e la lettura alla giapponese.
L'edizione proviene da una analoga versione "maxi" tedesca, sempre della Panini.
Ciò comporta che alcune onomatopee presentano scritte in tedesco (schachmatt!) o addirittura... i nomi corretti!
Esattamente: in Germania, la stessa Panini ha traslitterato correttamente il nome dei personaggi, e così anche nella Maximum italiana succede di poter leggere il giusto Griffith invece che l'orribile Grifis:
Tuttavia, e anche parlando oltre la terribile grafica fluo di copertina, la Maximum è ben lontana dall'essere esente da errori: riversando traduzioni prese dalle due edizioni precedenti, succede che vi siano rimandi assurdi a volumi "sottiletta" o addirittura errori di traduzione, ora che l'opera non è più "specchiata".
Sì, perché se la "sottiletta" e la Collection avevano i disegni ribaltati specularmente, Guts -che non ha più il braccio sinistro- si ritrova ad avercelo, e quello col cannone da sinistro gli diventa destro.
Le traduzioni italiane anni '90 si erano adeguate di conseguenza, rendendo (nei testi) mancino il personaggio, ma le stesse sono state usate nella Maximum sebbene ora i disegni abbiano il verso corretto:
Proprio nella Maximum, non mancano purtroppo errori editoriali, come una tavola evidentemente perduta e ripresa dalle versioni precedenti (appare molto sgranata, e... ribaltata rispetto al resto):
ma per fortuna le traduzioni correggono dove possibile gli errori precedenti:
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errore nell'ed. regolare e nella Collection, corretto nella Maximum |
e soprattutto, la Maximum è l'unica edizione che non presenza censure visive.
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Collection e Maximum a confronto |
COLLECTION SERIE NERA
È semplicemente la ristampa della Collection, con copertina dai bordi neri: l'edizione è la stessa, così come i contenuti all'interno.
Recentemente sta uscendo in box: alla fine della fiera, pur presentando qualche errorino, è ciò che consiglierei a chi intende leggere e collezionare Berserk, anche perché è quella più semplice da recuperare.
Ma in finale: la migliore edizione italiana di Berserk non esiste; ognuna di queste ha qualche imperfezione, ed è migliore rispetto alle altre per qualche dettaglio, peccando magari in altri frangenti.
Non c'è alcuna edizione davvero definitiva; la aspettiamo ancora, magari col look visto nel romanzo su Gurnbeld (recensione QUI) o quello analogo dell'Official Guidebook (recensione QUI).
Un'edizione che presenti nomi originali e traduzioni più corrette.
Chissà se arriverà mai.
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