Negli anni '80 e '90 la Fininvest -poi Mediaset- dominò la scena televisiva italiana, offrendo un'alternativa all'istituzionale Rai.
Non ci interessa qui esplorare modalità politiche con cui l'egida del Biscione mise su un colosso multi-mediale (tre reti, un quarto canale "satellite", e testate varie).
Fino agli anni 2000, possiamo dire, la Mediaset ha avuto una sua precisa identità.
Cavalcando ovviamente i tempi correnti, rivoluzionandosi su misura.
Ma oggi? Cosa è successo a queste reti?
Non ci interessa qui esplorare modalità politiche con cui l'egida del Biscione mise su un colosso multi-mediale (tre reti, un quarto canale "satellite", e testate varie).
Fino agli anni 2000, possiamo dire, la Mediaset ha avuto una sua precisa identità.
Cavalcando ovviamente i tempi correnti, rivoluzionandosi su misura.
Ma oggi? Cosa è successo a queste reti?
Di certo l'offerta Mediaset si è ampliata: una marea di canali digitali dedicati ai più svariati argomenti.
Tgcom 24 è l'all news con notiziari perenni; La 5 il volto "femminile"; Boing e Cartoonito sono rivolti ai più giovani; Iris e Cine 34 ai bei film; 20 agli eventi più cinema e serialità; Top Crime è risevato a chi ama giallo e poliziesco; Focus a chi ama i documentari; Mediaset Extra è la rete delle repliche e dei recuperi; Italia 2 è uno specchio di Italia 1.
Proprio di questi due canali, e ovviamente degli altri due classici Canale 5 e Retequattro, ci occuperemo nelle prossime righe.
Guardando al passato, era facile identificare i tre canali principali.
Canale 5 era la rete ammiraglia; sostanzialmente la Raiuno berlusconiana.
Di lì passavano film di cassetta in primissima visione, show di forte presa e tutti i volti principali dell'azienda.
Retequattro era la rete col tocco femminile, addirittura "per massaie". Telenovelas e soap a profusione, ma anche film d'antan e telefilm brillanti.
Italia 1 era la rete giovane: cartoons, sport, musica, programmi freschi e uno sguardo al modello di vita americano.
Tutto qui, semplicemente.
Possiamo aggiungerci Italia 7, un vero e proprio quarto canale (poi abbandonato, vedi QUI la sua storia) destinato a un pubblico maschile.
Col tempo, nuove mode hanno via via modificato la proposta delle tre reti, che però hanno sempre mantenuto una propria identità.
Penso all'arrivo dei quiz show e dei reality di inizio anni 2000 (letteralmente un'invasione, con un sacco di immondizia al seguito); lo strapotere degli show della De Filippi, che spesso -tra le poche cose funzionanti davvero come share- monopolizza gli spazi; una serie di fiction che dall'altissima classe iniziale (vedi Distretto di Polizia) hanno via via saturato ogni slot con titoli non sempre all'altezza.
Poi infotainment, la politica, la cronaca... inseguendo spesso la Rai.
E si arriva a oggi.
Retequattro ha perso la sua impronta "rosa" diventando un canale serioso (se ne vogliamo prendere il buono, vada per i bei film che ripropone); Canale 5 ha perso il suo essere ammiraglia, diventando un mix tra la Retequattro anni '90 (soap e telenovelas...) e programmi "trash"; Italia 1 non ha quasi più nulla di giovanile, reggendosi solo su Le Iene e poco altro.
Peraltro, con una grafica così cupa che non rimanda minimante a una freschezza spensierata:
Eppure si è ancora in grado di fare qualcosa di carino, come nelle due giornate dedicate agli anni '80:
Una notizia recente voleva Studio Aperto e TG4 in crisi d'ascolti e prossimi alla chiusura; anche se la questione è stata smentita e spiegata, è sintomo che qualcosa non quadri più come un tempo.
La fiction ormai ha perso smalto, e dove la Rai propone ormai serie d'autore (Coliandro, L'amica geniale, I bastardi di Pizzofalcone, Rocco Schiavone...) assieme a grandi classici (Montalbano, Don Matteo...) la Mediaset è ferma a vecchi modelli ormai stantii (Solo, Rosy Abate...).
In tutto questo si inserisce Italia 2, una rete nata per assomigliare un po' alla primissima Italia 1 e col tempo modificatasi (tra chiusure annunciate e mai avvenute) in un qualcosa che (r)esiste in mezzo a un mare di proposte.
A noi qui interessano ovviamente gli argomenti nerd/pop dunque di quelli parleremo; nello specifico serie cartoon, qualche serie TV e qualche film.
Su Italia 1 alla mattina vanno in onda, praticamente in loop da anni, sempre le stesse serie retronostalgiche.
Funzionano bene ma nemmeno sempre (la gente dopo un po' si scoccia): all'ennesima replica -pur in un'inedita versione rimasterizzata- persino quel capolavoro di Lady Oscar ha floppato, venendo sospesa dopo pochi episodi.
Per il resto, è sempre un L'incantevole Creamy, Pollon, Heidi, Fiocchi di cotone per Jeanie... in un eterno susseguirsi di repliche che lasciano davvero poco spazio a ripescaggi insperati (il recentemente trasmesso Hilary, ad esempio).
Italia 2 cerca di allargarsi un po', tra novità vere e proprie (My Hero Academia, Fire Force), nuovi episodi di serie cult (One Piece) e qualche proposta interessante (City Hunter, Lamù) in mezzo ai sempiterni Dragon Ball GT e I Cavalieri dello Zodiaco (spesso da rimbalzarsi su altre reti).
A breve tornerà anche il Detective Conan, nella speranza che funzioni per vederne puntate inedite.
Un po' troppa dispersione, un palinsesto che sembra non tenere conto di un verticalità, uno spreco di forze per riempire tanti canali.
Eppure basterebbe riprogrammare con una precisa identità quelli già esistenti, e fare in modo che il fan possa trovare un preciso slot per cartoon in una data ora, sempre; e quindi anche il telefilm, anche il film cult. Inserendoci classici e cose nuove, in tandem.
Sembra invece si proceda quasi a casaccio, senza che il fruitore possa più identificarsi (e fidelizzarsi) a un canale.
Voi cosa ne pensate?
UNA MIA PROPOSTA