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[MISTERI] ΣMOSCAMBIO: la vera storia di una "setta sessuale" italiana

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Una taffata salverà il mondo: questo il loro slogan.
Mentre sbirciavi fuori dal finestrino e non capivi (o travisavi, o chiedevi a tuo cugino) la parola Emoscambio, là fuori qualcuno professava e praticava scienze orgasmiche e vendeva cinture di castità made in Sicily.
Wikipedia lo considera come il primo meme al di fuori di internet, o forse è un trollaggio ante-litteram: Σmoscambio (con la E iniziale aveva la forma d'un sigma greco maiuscolo) è il gruppo fondato negli anni Settanta da Vito Cosmaj, un guru milanese che diffondeva volantini a nome di un autoproclamato "Istituto Italiano di Fisiologia".
Una storia ai confini del weird di "casa nostra", raccontata per noi da Sandrino: tutto quello che troverete è frutto di ricerche personali, citazioni e articoli esistenti; un lungo dossier che non abbiamo voluto "spezzare", pubblicandolo per intero qui e ora.
Buona lettura.

LA "SΣTTA" CON LA SIGMA
Sui piloni dei viadotti, sui pontili, sui casolari, sulle cascine e sulle fabbriche abbandonate, nei sottopassaggi e altri luoghi poco frequentati; sui cartelli stradali, sui muri di contenimento nelle autostrade e nei bagni dell'autogrill.
Viaggiando su e giù per l’Italia, tra gli anni ’70 e ’90, era piuttosto frequente imbattersi (soprattutto nel Nord) in una misteriosa parola scritta a caratteri cubitali e in vernice bianca: ΣMOSCAMBIO.





Con la caratteristica Σ, la scritta è apparsa praticamente dappertutto per quasi trent’anni ed era impossibile non notarla.
Parola sconosciuta e inspiegabile fino a qualche tempo fa: nessuno sapeva cosa volesse dire, né che cosa ci fosse dietro.
E nemmeno si poneva tante domande, poiché da sempre si trovano in giro scritte curiose come “DIO C’È”, acronimo di “Droga In Offerta” che resta tra le più celebri leggende urbane del nostro Paese, assieme all’ambulanza nera (QUI).




Molti all’epoca credevano che la parola Σmoscambio segnalasse la presenza di strutture mediche di emergenza, alcuni invece pensavano che fosse un linguaggio in codice per gli spacciatori. Un’inquietante teoria fa riferimento alla presenza di location per praticare il bugchasing (in quegli anni gli aids-party erano utilizzati anche come modalità di suicidio) o per partecipare a una sorta di roulette russa sessuale (orge nelle quali c'è una sola persona sieropositiva e senza sapere chi fosse).
Altra interessante ipotesi suggeriva che dietro le scritte murali potesse esserci la mano di Carlo Torrighelli, un noto writer ante-litteram di Milano attivo negli anni ’70.


uno dei tanti slogan di Torrighelli



Insomma, sembrerebbe quindi l’ennesimo messaggio in codice o l'opera di qualche artista, se non fosse per quel numero di telefono dal sapore occulto che accompagnava la scritta: 02-7530148.
Telefonando, una voce registrata invitava gli interessati a donare 10.000 lire alla casella postale n°22 dell’aeroporto di Linate (poi rivelatasi inesistente) per ricevere materiale informativo.
Chiunque potrebbe pensare a una truffa o qualcosa di simile, ma dietro quella voce sinistra si nascondeva molto di più.
In realtà, si trattava della segreteria telefonica dell’abitazione privata (più precisamente nel quartiere di San Felice di Segrate, periferia est nei pressi di Milano 2) di un uomo: Vito Cosmaj.




Ed è proprio nella sua tavernetta che tra il 1969 e il 1970 fonda l’Istituto Italiano di Fisiologia (IIDF) e ne costituisce la sede.
Per quasi trent’anni si tengono incontri settimanali che girano attorno al neologismo "taffare" (dall’acronimo T.A.F. - tecnica dell’amplesso fisiologico).
Vito Cosmaj organizza anche delle conferenze, a cadenza mensile, nel ristorante Osteria del Nucleo a Riva San Vitale (piccolo paese della Svizzera italiana).




Anche durante la diffusione dell’AIDS, l’istituto praticava e sosteneva l’emoscambio: curare ogni malattia e persino raggiungere l'immortalità attraverso regolari scambi di sangue tra individui di sesso opposto, non consanguinei ma con lo stesso gruppo sanguigno.
Questa pratica “medica” avrebbe rafforzato il sistema immunitario e ringiovanito gli individui mediante una compensazione: il sangue maschile conteneva alcune sostanze che mancavano a quello femminile, e viceversa.
Oltre allo scambio di sangue, il benessere era raggiungibile anche con rapporti sessuali attraverso precise posizioni. Ciò venne definito “un’inquietante propaganda che assume i contorni di una setta”.
La parola Σmoscambio diventa così diffusa da apparire nel film del 1978 “Milano…difendersi o morire” con Marc Porel.


frame tratto dal film di Gianni Martucci


VITO COSMAJ

Vito Cosmaj nasce a Milano il 20 dicembre 1938.
Il padre era un emigrato che vendeva stracci e la madre, casalinga, era una fervente cattolica.
Sua sorella Flavia studiava e viveva a Londra.
Vito si diploma negli anni ’60 a Bergamo come perito tessile e comincia a lavorare dell’attività commerciale di suo padre, la Cosmaj Ricerca Tessile s.d.f. (così riporta un trafiletto sul Corriere della Sera del 1975).


Vito Cosmaj


Vito è un ragazzo solo, emarginato e maltrattato dai suoi coetanei del vicinato.
Proponeva nella piazzetta del suo quartiere il pagamento di un biglietto per chi avesse intenzione di partecipare alle sue umiliazioni; forse un estremo tentativo di esorcizzare la cattiveria degli altri, schernendola.
Nella gated community dove Cosmaj ha vissuto praticamente quasi tutta la sua vita, l’odio e il risentimento si potevano quasi toccare con mano.
All’epoca dei fatti un certo Luigi Parodi pubblicava il giornale parrocchiale: aveva ricevuto anche alcune lettere da Vito che non potevano essere pubblicate a causa dei turpiloqui, bestemmie e imprecazioni varie.
Da ragazzo, a causa di due ulcere sanguinanti che lo metteranno in costante pericolo di vita, si inabissa in complicate riflessioni sull’esistenza e sulla morte.
L’idea di sconfiggerla, pertanto, sorge in seguito a questo brutto episodio e si convince che nessuno debba più soffrire e morire.


una delle lettere di Cosmaj inviate al giornale parrocchiale


Prima di Cosmaj, una versione precedente della teoria dello scambio di sangue per il ringiovanimento era già stata sviluppata dal medico e scrittore bolscevico Aleksandr Bogdanov, che nel 1927 pubblicò il suo libro The Struggle for Viability: Collettivismo attraverso lo scambio di sangue.
Morì proprio in un suo esperimento presso l’istituto di ricerca da lui fondato a Mosca.
Cosmaj comincia a studiare i saggi di Bogdanov per trovare un qualcosa che consenta l’immortalità a tutti gli esseri viventi. 




Per un breve periodo si trasferisce a Farra di Soligo, un piccolissimo paese vicino Treviso, e poi scompare nel nulla.
Nel 1971 lascia il suo lavoro e a bordo del suo van Bedford comincia a viaggiare in giro per l’italia, scrivendo ΣMOSCAMBIO a caratteri cubitali ovunque potesse, fino al 1999.
Tornerà a farsi vivo soltanto attraverso un sito internet dedicato all’IIDF.





Queste sono le uniche informazioni certe sulla sua vita. Il resto è avvolto nella nebbia.
L’unico parente di Cosmaj ancora in vita è un nipote, oggi settantenne.
Fu contattato qualche anno fa da una nota webzine, che riuscì a fissare un appuntamento.
L’anziano signore accettò di rilasciare una breve intervista ma non si presentò all’incontro. Successivamente spiegherà all’editore che provava vergogna e che la sua famiglia considerava Vito un problema piuttosto imbarazzante.


una delle tante scritte ancora visibili



Tracce della sua attività sono reperibili nel Registro Pubblico Generale delle opere protette dal diritto d’autore.
Cosmaj ha autopubblicato tre opere (purtroppo sono andate perdute, oggi conosciamo soltanto i titoli e alcune sintesi): Fisiologia Universale Umana Sociale e Cosmica (1978) e T.A.F. – Tecnologia dell’Amplesso Fisiologico (1980). Più un vangelo apocrifo chiamato Il Vangelo secondo Vito Cosmaj; nell’anno successivo si mette alla ricerca di cavie umane per portare avanti i suoi esperimenti; era alla disperata ricerca di finanziamenti, così da poter aiutare l'umanità a sconfiggere la morte.
Nei suoi pochi manoscritti vengono ritrovate teorie sull’alimentazione legate ai gruppi sanguigni, sul sonno e sulle proprietà dell’acqua piovana.


una delle prime scritte, ancora oggi visibile in via Cesare Musatti a Milano



Tutto ciò che resta degli scritti di Cosmaj è un volantino (distribuito da lui stesso in centro a Milano) che parla dell’Istituto Italiano di Fisiologia.
Un vero e proprio cimelio che alimenta ancora oggi il mistero sulla sua vita e sull’Σmoscambio.
Due pagine pubblicate su internet da un utente anonimo: i disegni illustrano una posizione sessuale fisiologica e una non-fisiologica.
Qui si possono leggere delle sintesi tratte da Fisiologia Universale e Il Vangelo secondo Vito Cosmaj, una sommaria rappresentanza della sua ideologia.


TΣCNICA DΣLL’AMPLΣSSO FISIOLOGICO
Nel primo periodo della sua “attività”, Cosmaj cercava di farsi conoscere con le prime scritte murali e pubblicità a pagamento sui quotidiani.
Provava così a diffondere il verbo della Fisiologia, con tanto di Vangelo (un libro contenente vari aforismi, inviato a pagamento agli adepti e ai curiosi).
E promuoveva commercialmente perfino una cintura di castità al costo di 105.000 lire, che riproduceva fedelmente quella esposta al Museo degli Schiavoni a Venezia (prodotta dalla Virgo Virginis s.p.a. con sede a Palermo e distribuita da una società chiamata Immacolata Scopanda).




Nei volantini si poteva leggere di come fosse sbagliato e innaturale il rapporto sessuale di due partner uno sull’altro e con gli sguardi che si incrociano. Andava mantenuta una corretta posizione durante l’amplesso; la posizione del missionario veniva indicata come la causa di ogni malattia e debolezza fisica, una cosa assolutamente evitabile.
Nella nella cosiddetta Tecnica dell’Amplesso Fisiologico la posizione ideale era soltanto quella assunta dagli animali: in piedi con l’uomo dietro la donna (la pecorina, volgarmente detta).
Quella Σ non doveva essere interpretata come la lettera di un alfabeto, ma come il simbolo del movimento. La rigorosità delle teorie sostenute erano ritenute così serie e “scientifiche”, che sarebbe stato addirittura possibile conseguire un “addottorato” attraverso un esame.
Il mancato superamento della prova orale (è vero che stiamo parlando di sesso ma non c’è nessun doppio senso) portava all’espulsione dall’IIDF.
L’esaminando, pertanto, non avrebbe mai più avuto partner da taffare.




Cosa spinse Cosmaj a dedicarsi a tempo pieno a propagandare (e reclutare adepti) spendendo notevoli quantità di denaro, nonostante il delicato momento economico della nazione?
Perché girare in lungo e in largo il Settentrione per scrivere sui muri? Era da solo oppure si avvaleva anche della collaborazione di qualcun altro? Come venivano fatte quelle scritte?
Quali verità nascondeva davvero il volantino dell’autoproclamato Istituto Italiano di Fisiologia?


il volantino


INTΣRROGAZIONΣ PARLAMΣNTARΣ DΣL 1973

Nel 1972, in un’intervista pubblicata su Novella 2000, viene mostrata una foto di Cosmaj mentre preleva del sangue dal braccio di una donna (non sappiamo se la volontaria abbia mai praticato l’Σmoscambio e se posò soltanto per lo scatto fotografico).


1972, Novella 2000 - articolo su Cosmaj e sull'emodinamismo


Articoli di questo genere cominciano a destare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità, tanto da diventare oggetto di un’interrogazione parlamentare da parte del deputato Mario Gargano al ministro dell’interno Paolo Emilio Taviani, entrambi democristiani.
Nell’inchiesta del 1973 emergerà che la mission del CSEè lo scambio reciproco e simultaneo di sangue tra uomo e donna non-consanguinei (stesso gruppo sanguigno e stesso RH).


dettaglio dell'articolo



La questura di Milano e il comando dei Carabinieri di Segrate, in seguito a una perquisizione e al sequestro di volantini (distribuiti anche a Torino contro l’ostensione della Sindone) denunciano Cosmaj e due collaboratori per vilipendio della religione.
Il guru riesce perfino a contattare diversi parlamentari per pubblicizzare l’Σmoscambio; tra coloro che gli risposero troviamo anche l’allora presidente del consiglio Giulio Andreotti che, spinto da interessi mai svelati, confida in una missiva il suo gruppo sanguigno.


1970, settimanale ABC - l'Σmoscambio piace ad Andreotti


TΣSTIMONIANZΣ DI VANOLI

Negli anni ’90, il noto no-vax Gian Paolo Vanoli trova uno dei volantini sull’Σmoscambio e decide di contattare Cosmaj (all’epoca cinquantenne).
Gli telefona e fissa un appuntamento, incontrandolo per la prima volta di persona in un bar a Segrate. Lo ricorderà dal colorito giallastro -probabilmente per via dei problemi epatici- e che dimostrava di avere molti anni di più rispetto all’età anagrafica.
Una persona molto aperta al dialogo e fermamente convinta che le trasfusioni di sangue per fini salutistici fossero una realtà consolidata.

Vanoli è da sempre un sostenitore dell’inesistenza dell’AIDS, dei benefici dell’urinoterapia, e di teorie come quella dei vaccini che inducono all’omosessualità: paradossalmente però considerava l’emodinamismo una pratica rischiosa, ben consapevole delle conseguenze della parabiosi (una tecnica chirurgica che unisce il sistema vascolare di due esseri viventi).



PARABIOSI
2016.
Una start-up di Monterey (California, USA), chiamata Ambrosia LLC, si occupa di ricerca farmaceutica riguardo la “young blood transfusion”.
Suo fondatore e CEO è il 31enne Jesse Karmazin, un laureato in medicina non autorizzato ad esercitare la professione medica.
Ispirato da uno studio della parabiosi sui ratti (pubblicato due anni prima dal National Institute on Aging di Stanford), Karmazin intraprende una serrata ricerca di volontari al fine di trovare una cura a tutte le malattie conosciute e rallentare il processo di invecchiamento dell’essere umano.
Oltre alle cavie umane avrebbe anche bisogno di investitori e finanziamenti, ma dal momento in cui non si può brevettare l’utilizzo di sangue giovane per ringiovanire, il tutto sembra ridursi al proverbiale buco nell’acqua.
Per portare avanti le sue ricerche, quindi, ricorre all'esperienza acquisita come stagista a Stanford.



parabiosi nei ratti



Riuscirà tuttavia a sperimentare la “young blood transfusionsu 150 pazienti nell’arco di 3 anni, commercializzando il servizio al costo di $ 8000 a trasfusione (comprensivo di analisi pre-trattamento, post-trattamento e biomarcatori). Sembra però che nessuno dei sottoposti sapesse che il proprio fluido corporeo sarebbe andato a finire nelle vene di qualcun altro.

I test prevedevano l’inoculazione di plasma sanguigno di individui tra i 16 e i 25 anni a ricevitori con età pari o superiore ai 35 anni.
Soltanto per accedere agli studi preliminari, i volontari sono obbligati a versare una cospicua somma; per non parlare dei trial clinici, che raggiungono costi molto alti e non accessibili a chiunque. Nell’arco di 48 ore viene iniettato “1 litro e mezzo di plasma di un donatore” nelle vene dei volontari. Su un campione di 30 individui vengono registrate tutte le procedure e i benefici fisici percepiti, bypassando pericolosamente la controprova del placebo.
Poi arriva l’annuncio ufficiale sui primi risultati ottenuti: alcuni pazienti sostengono di sentirsi più giovani e un malato di Alzheimer sarebbe persino guarito.
Da qui si convince di aver trovato una “panacea universale” e che la sua Ambrosia sia davvero in grado di curare tumori, diabete e malattie cardiache fin dalla prima trasfusione.



Jesse Karmazin al Superhuman Summit 2017


2017.
In una puntata della serie Silicon Valley (edita dalla HBO), la scena di una particolare trasfusione di sangue verrà inevitabilmente ricondotta ad Ambrosia, mostrandosi ai telespettatori come una chiara rappresentazione della parabiosi tra un giovane donatore e un ricevitore più anziano (desideroso di ringiovanire).
Ne scaturirà uno scandalo mediatico che porterà il fiato della Food and Drug Administration sul collo di Ambrosia.


la scena della trasfusione in Silicon Valley, S4E5


GUΣRRILLA MARKΣTING
Tra gli anni ’60 e ’70 lo Stato Italiano si ritrova in serie difficoltà a causa di urgenti esigenze di emissione del conio.
Per arginare momentaneamente l’emergenza, la Zecca mette in circolo dei “gettoni di necessità”: involucri autenticati in plastica o alluminio,contenenti marche da bollo (o francobolli) da utilizzare come moneta liquida.

Sulle facce dei gettoni cominciarono a circolare vere e proprie pubblicità dell’Σmoscambio, diventando protagoniste di un periodo storico della numismatica italiana.
Si tratta del primissimo caso di comunicazione non-convenzionale nel nostro Paese, anni prima che si iniziasse a parlare anche da noi di guerrilla-marketing.




ΣPILOGO?
2 febbraio 1999.
Vito Cosmaj porta via con sé le risposte a tante domande, custodendole per sempre presso il Cimitero Di Greco, nella sua Milano.
Muore a 61 anni, in una struttura sanitaria per malati terminali.
Con la sua scomparsa, anche il suo strano “movimento” sembra pian piano svanire.
Forse mai del tutto: l’ultimo aggiornamento del sito ufficiale risale al 10 marzo 1998, ma viene sospeso soltanto a dicembre 2004 (lasciando presupporre un’utenza latente di altri cinque anni).


la tomba di Vito Cosmaj e di sua madre



Presumibilmente, gli adepti di Cosmaj organizzarono nel 2000 l’Inventor Show: un festival dedicato alle bizzarre soluzioni per impedire l’invecchiamento e la morte degli esseri viventi.
Alla convention erano esposti gli slogan che sono presenti anche sul sito internet: “Cavie umane cerco - Vigliacchi svegliatevi”.


2000, Inventor Show - foto di repertorio



Resta ignota l’identità dell’uomo sulla destra, posto di spalle mentre appende lo striscione.
Alcuni pensano possa trattarsi di Salvatore Mocciaro, un designer visionario e discepolo di Cosmaj. Personaggio interessato all'intelligenza artificiale e detentore di alcuni bizzarri brevetti (tra cui uno per un sistema progettato per proiettare pubblicità all'orizzonte, come miraggi).




Nei primi anni 2000 Mocciaro era il titolare del sito ufficiale dell’Σmoscambio (oltre a un sito parallelo sulle pratiche emodinamiche): sei pagine web contenenti profezie e citazioni del guru.
Oggi il sito risulta offline, ma è facilmente reperibile attraverso la Wayback Machine di Internet, QUI.






Su un sito web parallelo (QUI), restano poche pagine a spiegare i fini ultimi dell’IIDF, dove le teorie pseudo-scientifiche di Cosmaj sembrano quasi aver abbandonato la medicina alternativa "per trasformarsi in una sorta di filosofia" [cit.].
L’ultima pagina è intitolata “Cavie umane” e spiega lo scopo della sperimentazione, della prevenzione e cura di tutte le malattie dell’essere umano. Mocciaro risulta tutt’oggi irreperibile: nessun indirizzo noto, nessun numero di cellulare, nessun account sui social media.


sito parallelo dei sostenitori di Cosmaj



Con un fascicolo del 19 febbraio 2019, a poche settimane dal ventesimo anniversario della morte di Cosmaj, la Food and Drug Administration dichiara la parabiosi pericolosa e al di fuori di ogni evidenza scientifica.
Ambrosia LLC prima provvede alla sospensione di tutti i suoi trattamenti e poi cambia il suo nome in Ivy Plasma per evitare controversie legali con l’authority.
Attualmente la nuova società si limita ad eseguire trasfusioni di plasma (preso dalle banche autorizzate) anziché sottrarlo direttamente alle proprie cavie. Prezzi invariati.


la notizia della sospensione su NBC News


Σmoscambio, per quanto ne sappiamo oggi, sembra non esistere più.
Resta sconosciuto il numero degli adepti reclutati e di quanti abbiano contratto malattie a trasmissione ematica o sessuale.
Quanto alle gigantesche scritte? Si intravedono ancora; testimonianze sempre più flebili di una disturbante e incredibile storia vera.

(articolo di /////vainsandro)

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