Diabolik taglia il traguardo delle 900 storie regolari pubblicate, e si porta nel titolo -come ormai da tradizione- il numero centenario: Novecento minuti di furore, è così che si intitola questo albo che segna una grande meta.
Sono pochi infatti i fumetti che possono vantare una storia così lunga e duratura, che peraltro Diabolik sa rinverdire costantemente (il filmè uscito poco più di un mese fa nei cinema).
Questo albo torna a guardare un episodio del passato e ci porta al presente, con una storia ricca di adrenalina e azione.
I lettori più affezionati conosceranno sicuramente sia Walter Dorian (che fu una identità iniziale di Diabolik) sia Ronin, amico e maestro del protagonista.
Ebbene, Novecento minuti di furore coinvolge entrambi questi personaggi, nel lontano passato in cui incrociarono le loro strade.
Dorian e Ronin. Una questione che torna a bruciare, per il Re del Terrore: chi volesse approfondire, può leggere QUI la storia completa di Diabolik (aggiornata per l'occasione!).
Cosa c'entra una famosa influencer di Clerville con persone del passato di Diabolik?
Come è entrata in possesso di un oggetto appartenuto a Ronin?
Da queste domande si scatena il furore del titolo, con un Diabolik veramente messo alle strette; deve ritrovare la lucidità quanto prima, per affrontare la situazione.
Un nemico insidioso come il suo nome: il Cobra.
Una maschera gli copre il visto, nessuno sa chi possa essere né perché ha dato a Diabolik un ultimatum praticamente impossibile da rispettare: quindici ore, novecento minuti.
Cosa c'entrano Walter Dorian e Ronin in tutta questa storia?
Il lettore lo scoprirà, ovviamente, nelle battute finali.
Il passato torna a bussare spesso alla porta di Diabolik.
E stavolta si tratta del periodo in cui divenne amico del gangster orientale Ronin.
Grazie a Novecento minuti di furore ripercorriamo anche un po' di storia del Re del Terrore.
Dal Deccan a Clerville, un albo di pura azione adrenalinica con un timer che segna il passare dei minuti.
Era già successo che Diabolik si trovasse in una situazione simile, ma stavolta il nemico viene da lontano.
C'è modo di rispolverare un po' di fatti raccontati nel tempo, sparsi in vari albi.
E c'è anche una citazione del film dei Manetti Bros., con il giudice che ha le fattezze del direttore Mario Gomboli (che firma il soggetto assieme ad Andrea Pasini, con sceneggiatura dello stesso Pasini e Rosalia Finocchiaro).
Con gli splendidi disegni di Sandro Giordano (inchiostrati da Jacopo Brandi) e tavole ambientate nel passato a firma di Giuseppe Palumbo, Novecento minuri di furore entra quindi immediatamente nel novero degli albi fondamentali (QUI l'elenco), per importanza nella continuity narrativa.
La copertina, dorata con effetto metallizzato, è come sempre firmata da Matteo Buffagni e vede la maschera del misterioso Cobra troneggiare dietro il protagonista.
Un albo di cui "ne vorresti di più", più pagine; un albo che potrebbe finalmente spingere Diabolik a scoprire se, in passato, ha tralasciato qualcosa di importante riguardo a Walter Dorian...
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