Ciao Clockers!
Come vi avevo annunciato un paio di mesi fa (QUI), durante tutto il lockdown mi sono tornati in mente tanti ricordi del passato. Emozioni e sensazioni specifiche che ho trascritto e mi va di condividere con voi.
Oggi parliamo di feste e festicciole, party di compleanno su tutti: quelli in casa.
Ecco i miei ricordi a riguardo!
Abbiamo già trattato
- l'inizio delle collezioni di fumetti o riviste (QUI)
- la nostra casa di mattina (QUI)
- il gioco delle pubblicità televisive fatto coi miei fratelli (QUI)
Ma veniamo alle feste in casa, alla bellezza delle feste in casa.
C'è tutto un mondo, dietro: diverse situazioni che variano in base a chi sia il festeggiato; al tipo di ricorrenza; all'età dei partecipanti.
Perché, quando sei piccolo, è una doppia festa: per bambini, ma anche per gli adulti che li hanno accompagnati.
E quindi mentre i piccoli si sfrenano nelle camerette altrui, tra giochi e giocattoli, i grandi se ne stanno in sala o soggiorno a parlare delle loro cose noiose.
Le feste in casa (ma se fa caldo si può sfruttare la veranda o il giardino!) sono fatte di patatine, pizzette, Coca-Cola e aranciata.
Questo è tutto quello che conta. Perché tanto i piccoli invitati saranno impegnati a divertirsi, mica a mangiare. Al massimo una bibita.
La torta è un momento di rottura (di palle) per la foto, che interrompe i giochi.
Compleanni, onomastici, ma anche carnevale... è sempre lo stesso.
Poi arrivano le scuole medie (vedi QUI) e ci si va rigorosamente senza accompagnatori adulti.
Si fanno cose più "da grandi", come guardare un film o giocare ai videogames o giochi di società.
Poi ci sono le feste fuori dal solito giro.
Ad esempio, non quelle di un amico di classe e non quelle di un amico di quartiere, che presuppongono sempre gli stessi invitati.
Ci sono appunto le feste dove sei invitato perché parente di qualcuno o amico fuori zona di un altro: e lì vedi persone di altre sezioni, di altre scuole, di altre classi. E ti senti pure un po' vip.
Puoi farti nuove amicizie: persone che rivedrai solo dopo un anno, nella stessa situazione, oppure magicamente noterai anche in giro, dopo averle conosciute.
Le feste in casa riconducono a un'atmosfera più calorosa, meno de-umanizzata.
Le foto dei vostri genitori rimandano tutte a festicciole in casa: guardate com'era bello.
I genitori di oggi, pur di non avere bambini tra i piedi e dover magari risistemare e pulire casa dopo i festeggiamenti, affittano sale e ludoteche.
Se non addirittura momenti al McDonald's o simili. Con trucchi sul volto, gonfiabili, giostre, torte finte che manco quei programmi su Real Time.
E se si sta in casa, non basta una pizza rustica e una birra: sarà tutto addobbato manco fosse un matrimonio, e guai a far vedere che sei povero. Specie con gli altri genitori.
Io ho continuato a festeggiare in casa (quella al mare per il compleanno, quella regolare per gli onomastici) fino ai primissimi anni delle scuole superiori, alternando talvolta con pizzeria specie dalle medie in poi.
Ma ricordo che, comunque, dopo la pizzeria e un giro in centro, si finiva a giocare sempre a casa.
Era tutta un'altra storia.
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