La crisi della carta ha portato un po' ovunque all'aumento dei prezzi degli albi a fumetti, in Italia.
Alcuni, già profondamente costosi, sono diventati costosissimi.
Altri hanno dovuto ritoccare aggiungendo qualche decina di cents: la carta non si trova più, e il fumetto rischia di diventare un bene di lusso. Libri e riviste come sono messi?
Il mercato virtuale parrebbe una soluzione. Ma è meglio leggere su supporto digitale o cartaceo?
Parliamo di pro e contro di questa eterna sfida...
Io sono un tipo da "fisico".
Mi piace toccare le cose, sentirne l'odore.
Non parlo solo di opere su carta.
Prendete le vecchie videoteche: per me fu già una discesa nell'impersonale, quando vennero sostituite dai distributori automatici.
Freddi schermi da swippare fino a che non trovi il titolo che cerchi.
Io ero abituato ad andare nel negozio, a goderne la totalità. Le sue luci, l'arredamento, il profumo.
L'esperienza della visione di un film nasceva già da lì.
Vale lo stesso per un libro, per un fumetto.
Amo recarmi in libreria, guardare la disposizione delle opere. I nuovi arrivi, gli scaffali.
Poter prendere, toccare, sfogliare.
Amo andare in edicola. Fare lo stesso per magazine e fumetti.
Per questo compro davvero raramente on-line: se posso, evito.
Sento che mancherebbe una parte dell'esperienza.
Ma torniamo alla carta: una libreria reale, fatta di libri veri (e non file digitali chiusi in un dispositivo) racconta una casa, una persona, una stanza. Una cameretta. E sapete quanto io le adori (QUI).
Non sono contro i libri digitali ma li considero impersonali: tutti dentro un e-reader.
Non c'è nemmeno praticità, non c'è immediatezza, non c'è racconto o vita.
Una casa senza libri mi sembra sempre non vissuta.
Però, ripeto, non sono contro gli e-book; per vari motivi possono essere utili (immaginate un viaggio in treno o aereo).
Ma se penso a testi scritti, lascerei al mondo virtuale solo gli articoli redatti appositamente per siti o blog: si tratta di testi realizzati appositamente per apparire sul web, per essere letti su supporti specifici non cartacei.
Io stesso, per dire, scriverei e impaginerei i miei articoli del blog in altro modo, se dovessi presentarli per supporti cartacei.
Penso che alcune cose siano fatte per essere cartacee, e il fatto che esistano anche in altro formato sia solo un di più, un surrogato.
So bene che che ad esempio è sempre più raro ormai vedere dei CD musicali: il disco lo scarichi o lo hai a disposizione su Spotify. Però di contro, sono tornati i vinili: strano, no?
Ma quanto è bello vedere anche i dischi in casa della gente?
Così come vederne la collezione di videogames.
Senza che esistano solo come files dentro una console.
Vista la crisi della carta e l'aumento dei costi, in molti dicono che anche i fumetti si leggeranno da dispositivo: costeranno meno e non subiranno aumenti.
Ma se un libro prevede una lettura abbastanza standardizzata, per il fumetto non è così: il fumetto è colpo d'occhio focalizzandosi sul dettaglio disegno/testo; il fumetto ha vignette di diversa dimensione e forma, sequenze che vanno lette in un certo modo, particolare da zoommare con lo sguardo e non allargando l'immagine con due dita.
Vero che ora alcuni li creano per essere letti da cellulare, scorrendo dall'alto al basso; ma i fumetti classici non sono così.
Non parliamo di spazio, non parliamo di carta: basterebbe usare quella riciclata e lasciare quella pregiata per i soli volumi da collezione.
Lo spazio per ciò che si ama si trova.
Voi cosa ne pensate? Preferite digitale o cartaceo?
LEGGI ANCHE