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[FUMETTI] Kalya n. 1, Il frammento del caduto: la recensione (no spoiler)

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È finalmente arrivata in tutte le edicole Kalya - L'Era dei Fondamenti, nuova serie a fumetti che si presenta con una doppia cover (la standard di Elena Casagande, la variant di Carmine Di Giandomenico).
Nuova scommessa editoriale della Bugs Comics: dopo il successo di Samuel Stern, questa risoluta casa editrice rilancia cambiando genere: si punta al fantasy, e si inizia con un albo stupendamente realizzato...



Dal soggetto di Luca Lamberti e dalla sceneggiatura di Leonardo Cantone nasce Il frammento del caduto, primo albo di Kalya.
Lamberti firma anche i disegni: così belli, evocativi e dettagliati che sembra di trovarsi di fronte non tanto a un semplice albo da edicola (la politica della Bugs è per fortuna sempre quella: uscire soprattutto nelle rivenditorie di giornali), quanto a un cartonato deluxe di un fumetto di scuola europea.






La storia di Kalya - L'era dei Fondamentiè un high fantasy che inizialmente richiede al lettore una certa attenzione: i due autori hanno costruito un vero e proprio universo, con la sua storia millenaria/leggendaria e le sue varie creature.
Non solo: ne hanno anche tracciato una mappa, che può tornare utile visto che nei dialoghi si fa più di un accenno a vari luoghi...





Le prime pagine di questo albo sono infatti dedicate al racconto illustrato che ragguaglia il lettore su fatti e mitologie: ci vorrà un po' per memorizzare nomi di razze, oggetti, luoghi... oltre che dei personaggi principali, con cui però si entra immediatamente in confidenza.
Ottima la scelta di affidare l'intro a un narratore esterno, espediente già usato in Samuel Stern ma che qui acquista un valore maggiore dovendo di fatto spiegare un complesso mondo di pura fantasia.






La storia è di ampio respiro, e determina l'inizio delle vicende che riuniscono i protagonisti principali: l'avventuriera Kalya, una mezza gjaldest che vive di scorribande; Tagh, un goblin acido e spiritoso che accompagna sempre Kalya; Leena, un'alchimista che viaggia su un grande carro; Aridan, abile guerriero che fa da guardia del corpo a Leena.
I quattro incroceranno la loro strada perché a caccia allo stesso oggetto: l'alkest, un frammento portentoso di qualcosa che viene del passato.
Anche il nemico è interessato, ovviamente, al manufatto.
I personaggi (sia buoni che cattivi) sono ben tratteggiati, facilitando l'immediata sintonia con il lettore: credo di non essere il solo a essermi immaginato la voce di Fabrizio Mazzotta su Tagh.


Tagh e Kalya



Dopo una prima parte in cui si familiarizza con l'universo, coi personaggi e soprattutto coi nomi, la seconda metà dell'albo esplode letteralmente in pagine ricche di tensione e azione, lasciandoci con domande e misteri di cui si ha voglia di conoscere presto le risposte.
Kalya - L'Era dei Fondamentiè molto ben realizzato: ogni vignetta è ricca di dettagli; il suo mondo si delinea tra città, boschi e palazzi.





C'è una certa lontana eco dei fantasy alla Johji Manabe, almeno parlando dei personaggi; così come ci ho visto qualcosa dell'ultimo Miura parlando di ambientazioni; ma tutto è di respiro italiano, pur con l'ovvia e inconscia formazione presso qualsiasi narrativa fantastica.




Dunque, questo Kalya più che un albo pratico ed economico, sembra una di quelle opere d'autore che si affacciavano semestralmente nelle edicole; dentro potrete ritrovarci la potenza delle illustrazioni dei giochi di ruolo o delle storie fantasy vecchio stile.
Lode alla Bugs e grazie per questa nuova avventura.

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