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[LUOGHI] il fascino della campagna

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"In campagna il tempo è più integro, passa tramite meno orologi" (Efim Tarlapan).
Basterebbe solo questa frase per comprendere cosa è davvero la campagna: un tempo sospeso, una quarta dimensione, un luogo magico a metà di tutto.


Ho sempre subìto il fascino della campagna: è qualcosa di lontano dalla città ma ne è anche l'appendice di periferia; è simile al concetto di zona marina ma non è sfacciata come il mare, né estrema come la montagna.
La campagna è diversa: è un mondo a sé, terra di mezzo, che vive con le sue regole e coi suoi tempi differenti.
Ed è per questo che ne sono sempre rimasto affascinato: è lenta, esoterica, gotica (di un gotico rurale, forse la dimensione "altra" che più somiglia al concetto di irrazionale - anche un po' spaventoso - di cui abbiamo parlato in questo post QUI).




La campagna ti costringe a star bene con te stesso; a stare solo, con te stesso: è contemplazione, uno specchio caldo e avvolgente; ma è anche lo specchio più bello, colorato e profumato di ogni stagione.
Rovente d'estate - quasi un far west - miraggio di sterrati e casupole, negozietti, piccoli agglomerati dove arriva tutto e niente; tiepida d'autunno e d'inverno, quando le sfumature sono più luminose che altrove.
Tutta da vivere in primavera, una porta sulla bella stagione, dove ogni aspetto ne è esaltato.




Ma la campagna è anche continua festa, amicizia, musica. Scampagnata, appunto.
Sapori e suoni, giochi e interminabili pomeriggi; notti stellate, magiche e misteriche.
Perché la campagna è anche un non-luogo, oltre a essere il luogo per eccellenza: la vita, il cibo, viene tutta da qui, coi suoi cicli.
È per questo che la campagna è un qualcosa dove sopravvivono echi di antiche credenze, superstizioni; ma è anche sempre a un passo dalla città coi suoi palazzi e la sua modernità.
La più sincera, assolata e distorta twilight zone. Una realtà ai confini di tutto.




Ruderi, piccoli bar, vecchie chiesette; stradine, frantoi, ville e persino locali pop (country club, ristoranti, piscine) ma sempre un po' fuori mano. Su altre rotte, diverse.
La campagna è un tempo alieno, senza fretta, e con altri rumori; è la natura più piena ed equilibrata, più viva.
È un continuo film di Miyazaki.


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