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[retrogame] Tombi! (Ore! Tomba!), 1997

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Tokuro Fujiwara, l'uomo dietro a Ghosts 'n Goblins, ritorna nel 1997 con un nuovo must.
Era il Natale di quell'anno quando sulla stazione-gioco della Sony apparve un platform molto particolare: Ore! Tomba! -questo il titolo originale-, sviluppato dai ragazzacci della Whoopee Camp.
Considerato dalla critica come uno dei migliori giochi per PlayStation, non riuscì però a vendere quanto i titoli più emblematici che giravano sulla stessa console, e nonostante l’uscita di un sequel(e con un terzo episodio mai prodotto) Tombi! rimane un piccolo cult che purtroppo hanno giocato in pochi.

Quando le trame dei videogames non erano ancora così complesse come oggi, bastava che il protagonista dovesse mettersi alla ricerca di qualcuno o qualcosa perché il gioco cominciasse. Ed è questo l’incipit –mostrato sottoforma di animazione classica-, con Tombi che viene derubato del suo prezioso bracciale d’oro, ricordo di suo nonno. Lo stesso filmato introduce anche i nemici, buffi maialini cattivi che spadroneggiano sull’isola che fa da teatro alle vicende.




E così il selvaggio Tombi, ragazzino da folti capelli rosa come Chibiusa, parte verso la sua avventura fatta di quest e scontri con i maiali invasori.
Non un semplice platform a scorrimento, però.
Tombi! mixava il più classico dei generi videoludici con elementi da gioco di ruolo. E questa fu la mossa vincente.


In sostanza, Tombi acquisiva volta per volta nuovi oggetti, nuove abilità, nuove informazioni e power-up in grado di far procedere la storia, facendo sì che potesse entrare in zone dapprima inaccessibili o si potessero superare determinati ostacoli.
E mentre la trama si faceva via via più complessa (ma senza rinunciare alla semplice e divertente leggerezza iniziale), il giocatore era chiamato a risolvere ben 130 quest (qui chiamate "eventi") tra principali e secondarie.


Piccoli enigmi, personaggi con cui dialogare, aree da esplorare: proprio come in un gioco di ruolo.
Ma il gusto avventuroso e immediato della giocabilità erano quelli del platform.
Aggiungete una grafica frizzante e colorata, dai toni pastello; characters dal desing stile manga che rendeva simpatici anche i nemici; sfondi che richiamavano un fantasy fiabesco (tra villaggi, foreste, ville)... e questo è Tombi!, un classico che merita di essere riscoperto.

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